Dopo il massacro di civili compiuto a Sant'Anna di
Stazzema dalle SS il 12 agosto 1944, gli eccidi nazifascisti.
La mattina del 29 settembre ha inizio quella che verrà
ricordata come la "strage di Marzabotto", anche se in realtà i comuni
interessati sono molti. Prima di muovere l'attacco ai partigiani, le SS
accerchiano e rastrellano numerosi paesi: in località Caviglia i nazisti
interrompono in una chiesa durante la recita del rosario e sterminano tutti i
presenti (195 persone, tra cui 50 bambini) a colpi di mitraglia e bombe a mano,
a Castellano uccidono una donna e i suoi sette figli, a Tagliadazza vengono
fucilati undici donne e otto bambini, a Caprara le persone uccise sono 108. Le
truppe si avvicinano ai centri abitati più grandi, Marzabotto, Grizzano e Vado
di Monzuno e sulla strada ogni casolare, ogni frazione, ogni località vengono
rastrellate: nessuno viene risparmiato. Anche nei
comuni lo sterminio procede senza sosta; sono distrutti 800 appartamenti, una cartiera, un risificio, strade, ponti, scuole, cimiteri, chiese, oratori, e tutti coloro che sono rastrellati vengono messi in gruppo, spesso legati, e bersagliati da raffiche di mitra, che vengono sparate in basso per avere la certezza di colpire anche i bambini.
comuni lo sterminio procede senza sosta; sono distrutti 800 appartamenti, una cartiera, un risificio, strade, ponti, scuole, cimiteri, chiese, oratori, e tutti coloro che sono rastrellati vengono messi in gruppo, spesso legati, e bersagliati da raffiche di mitra, che vengono sparate in basso per avere la certezza di colpire anche i bambini.
L'azione procede per sei giorni, fino al 5 ottobre: i
partigiani della Stella Rossa tentano invano di contrastare la ferocia nazista,
ma perdono il proprio comandante, Mario Musolesi, durante uno dei primi
combattimenti, e comunque non dispongono delle armi e dei mezzi necessari per
far fronte alle attrezzatissime truppe delle SS. Al termine della rappresaglia
si contano, in tutta la zona del Monte Sole, circa 1830 morti, mentre
pochissimi sono i sopravvissuti, che sono riusciti a nascondersi, o che sono
rimasti per giorni sepolti sotto i corpi dei propri vicini, dei propri
familiari.
Tra i caduti, 95 hanno meno di 16 anni, 110 ne hanno meno di 10, e 45 meno di due anni; la vittima più giovane si chiama Walter Cardi, e aveva appena due settimane. Al termine della guerra il maggiore Reder fuggirà in Baviera, dove verrà catturato dagli americani: sarà estradato in Italia e, nel 1951, verrà condannato all'ergastolo. Nel 1985 verrà graziato, grazie all'intercessione del governo austriaco, e si trasferirà in Austria, dove morirà senza aver mai mostrato alcun segno di rimorso.
Rimarrà comunque in ombra, in sede processuale, il ruolo di decine e decine di ufficiali e soldati delle SS, i veri e propri esecutori della strage, seppur l'identità di una parte dei responsabili sarà nota alla magistratura, che spesso deciderà di non dar seguito all'azione penale per motivi di opportunità politica internazionale. Nel 1961 verrà edificato un sacrario, che raccoglie i corpi di 782 delle vittime della strage.
Tra i caduti, 95 hanno meno di 16 anni, 110 ne hanno meno di 10, e 45 meno di due anni; la vittima più giovane si chiama Walter Cardi, e aveva appena due settimane. Al termine della guerra il maggiore Reder fuggirà in Baviera, dove verrà catturato dagli americani: sarà estradato in Italia e, nel 1951, verrà condannato all'ergastolo. Nel 1985 verrà graziato, grazie all'intercessione del governo austriaco, e si trasferirà in Austria, dove morirà senza aver mai mostrato alcun segno di rimorso.
Rimarrà comunque in ombra, in sede processuale, il ruolo di decine e decine di ufficiali e soldati delle SS, i veri e propri esecutori della strage, seppur l'identità di una parte dei responsabili sarà nota alla magistratura, che spesso deciderà di non dar seguito all'azione penale per motivi di opportunità politica internazionale. Nel 1961 verrà edificato un sacrario, che raccoglie i corpi di 782 delle vittime della strage.
Nessun commento:
Posta un commento