La messa in vendita della
raffineria di Melilli è una specie di vendetta per il sequestro di questa
estate da parte della magistratura che ha riscontrato livelli di inquinamento
tali da mettere in pericolo la vita degli operai e di chi abita nelle vicinanze
dell’azienda petrolifera.
La Lukoil non è affatto interessata all’aspetto
sicurezza, e invece di investire nella riqualificazione e nel risanamento
ambientale e industriale, preferisce rinunciare all’affare che tanto aveva
cercato negli anni passati, per l’importanza dello stabilimento.
Come conferma l’Ansa: “Lukoil ha già illustrato i dati tecnici e finanziari sul complesso
a potenziali acquirenti. I russi
hanno acquistato il 49 per cento di Isab da Erg nel 2008, diventandone unici
azionisti sei anni più tardi. Il complesso Isab, situato sulla costa est della
Sicilia con oltre 1.000 dipendenti, include due raffinerie, gli impianti Nord che ricadono sul territorio di
Melilli e gli impianti Sud nell’area del Comune di Priolo. Entrambe sono connesse da un oleodotto con una
capacità di circa 320 mila barili al giorno di greggio, cisterne di stoccaggio con una capacità di 3,7 milioni di metri cubi e tre terminal marini. Il prodotto è proveniente dal Mar Nero, Medio Oriente e Africa e viene trasformato in gasolio, benzine e kerosene. «Tra gli elementi di forza - scrive il Giornale di Sicilia - anche l'impianto di cogenerazione a ciclo combinato che ha una capacità di produzione di 540 megawatt».”
capacità di circa 320 mila barili al giorno di greggio, cisterne di stoccaggio con una capacità di 3,7 milioni di metri cubi e tre terminal marini. Il prodotto è proveniente dal Mar Nero, Medio Oriente e Africa e viene trasformato in gasolio, benzine e kerosene. «Tra gli elementi di forza - scrive il Giornale di Sicilia - anche l'impianto di cogenerazione a ciclo combinato che ha una capacità di produzione di 540 megawatt».”
Ma il capo della Lukoil fa addirittura
dell’amara ironia visto che “suggerisce” anche chi potrebbe essere interessato
all’acquisto della raffineria… “Alcune delle principali società statunitensi di
settore, ma anche fondi di investimento internazionali e una società di un
paese del Golfo sarebbero interessati ad acquistare dalla compagnia petrolifera
russa Lukoil la raffineria ISAB in Italia. Lo ha detto il ceo di Lukoil, Vagit
Alekperov sottolineando in particolare come la raffineria italiana potrebbe
risultare strategica per una delle compagnie di uno Stato del Golfo persico
interessata "ad un posizionamento stabile in Europa". Come riporta
lasicilia.it di Catania.
Sul “tavolo” adesso c’è il futuro degli oltre mille
operai che devono tenersi il posto di lavoro e prepararsi a combattere anche
sulle pretese che chiunque si appresti a comprare l’azienda avrà a proposito delle
prescrizioni della magistratura sul risanamento e che naturalmente diventeranno
oggetto di “trattativa” sulla pelle degli operai.
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