Alcune centinaia di attivisti transalpini stanno cercando di raggiungere Bardonecchia
Manifestazione contro la militarizzazione del confine tra
Francia e Italia in alta Valsusa per impedire il passaggio di migranti tra i due
Paesi. Questo pomeriggio alcune centinaia di attivisti francesi si sono
ritrovati ai 1700 metri del colle della Scala e hanno marciato verso il confine
italiano, in particolare il bivio per la valle Stretta, ancora in territorio
transalpino, dove si trova il posto di blocco organizzato dalla gendarmeria per
fermare il flusso di profughi che cercano di lasciare l'Italia.
"Vogliamo ammonire innanzitutto alle forze di sicurezza del ruolo che lo Stato francese assegna loro", spiegano gli attivisti di Tous Migrant, il collettivo di Briancon che riunisce cattolici, laici e il
mondo del movimentismo e da questa estate fornisce supporto a chi ha raggiunto la Francia attraverso i sentieri del valico alpino. "È stata decisa la militarizzazione della zona per negare i diritti degli profughi - continuano - Ma forse i gendarmi non si rendono conto dei pericoli che provoca questa politica".
I manifestanti che hanno promesso di raggiungere Bardonecchia ma al momento sono ancora fermi in territorio francese, hanno osservato un minuto di silenzio nel luogo dove una notte di un mese fa due migranti sono precipitati per 40 metri per sfuggire alla polizia transalpina che voleva bloccarli e rispedirli in Italia. "È molto pericoloso a causa delle pratiche di intercettazione delle forze dell'ordine e dei rischi assunti dagli profughi per sfuggir loro nei sentieri di montagna. Abbiamo spiegato tutto questo ai gendarmi che per ora ci stanno ascoltando senza reagire" racconta una delle portavoci di Tous Migrant. "La Francia si era impegnata a "trasferire" 30mila persone dai Paesi di primo arrivo, entro la fine del 2017 - è l'affondo allo Stato francese - Sono solo però 4278 le persone sono state accolte, soprattutto dalla Grecia e solo 330 persone provenienti dall'Italia. La Francia è classificata dalla Commissione Europea come uno dei paesi che 'ecessitano urgentemente di accelerare i trasferimenti'. L'Ufficio dell'Alto Commissario per i Rifugiati sta inoltre esortando i paesi europei a riposizionare 40.000 africani sulla loro strada verso l'Europa".
Le critiche della manifestazione, organizzata in occasione della giornata internazionale della pace, riguardano sia la politica nazionale che il comportamento dei gendarmi: "Questa politica, che abbiamo denunciato ripetutamente, è contraria ai diritti fondamentali e agli impegni internazionali della Francia. È anche molto costoso, molto più che il piccolo aiuto dato ai migranti, in particolare ai minori non accompagnati" continuano. Il corteo si sta svolgendo senza particolari tensioni e al momento le forze dell'ordine italiane non sono intervenute perché i manifestanti non hanno ancora superato il confine".
"Vogliamo ammonire innanzitutto alle forze di sicurezza del ruolo che lo Stato francese assegna loro", spiegano gli attivisti di Tous Migrant, il collettivo di Briancon che riunisce cattolici, laici e il
mondo del movimentismo e da questa estate fornisce supporto a chi ha raggiunto la Francia attraverso i sentieri del valico alpino. "È stata decisa la militarizzazione della zona per negare i diritti degli profughi - continuano - Ma forse i gendarmi non si rendono conto dei pericoli che provoca questa politica".
I manifestanti che hanno promesso di raggiungere Bardonecchia ma al momento sono ancora fermi in territorio francese, hanno osservato un minuto di silenzio nel luogo dove una notte di un mese fa due migranti sono precipitati per 40 metri per sfuggire alla polizia transalpina che voleva bloccarli e rispedirli in Italia. "È molto pericoloso a causa delle pratiche di intercettazione delle forze dell'ordine e dei rischi assunti dagli profughi per sfuggir loro nei sentieri di montagna. Abbiamo spiegato tutto questo ai gendarmi che per ora ci stanno ascoltando senza reagire" racconta una delle portavoci di Tous Migrant. "La Francia si era impegnata a "trasferire" 30mila persone dai Paesi di primo arrivo, entro la fine del 2017 - è l'affondo allo Stato francese - Sono solo però 4278 le persone sono state accolte, soprattutto dalla Grecia e solo 330 persone provenienti dall'Italia. La Francia è classificata dalla Commissione Europea come uno dei paesi che 'ecessitano urgentemente di accelerare i trasferimenti'. L'Ufficio dell'Alto Commissario per i Rifugiati sta inoltre esortando i paesi europei a riposizionare 40.000 africani sulla loro strada verso l'Europa".
Le critiche della manifestazione, organizzata in occasione della giornata internazionale della pace, riguardano sia la politica nazionale che il comportamento dei gendarmi: "Questa politica, che abbiamo denunciato ripetutamente, è contraria ai diritti fondamentali e agli impegni internazionali della Francia. È anche molto costoso, molto più che il piccolo aiuto dato ai migranti, in particolare ai minori non accompagnati" continuano. Il corteo si sta svolgendo senza particolari tensioni e al momento le forze dell'ordine italiane non sono intervenute perché i manifestanti non hanno ancora superato il confine".
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