lunedì 25 settembre 2017

pc 25 settembre - Orlando, sindaco di Palermo, alla prova dei primi 100 giorni: è “tutto fermo” e “città non governata”!

Il “modello Palermo” inventato da Orlando per vincere le elezioni amministrative (che consiste nel mettere insieme tutto ciò che è possibile, quelli che vengono da “sinistra” e quelli da “destra”  pur di vincere le elezioni) è servito a lui a ridiventare sindaco per la quinta volta con lo slogan “il mondo è cambiato”, ma dopo i primi 100 giorni “pare tutto fermo” come dice l’architetta Rosanna Pirajno in un articolo della Repubblica, e questa affermazione riassume anche il sentimento generale innanzi tutto delle masse proletarie della città.

All’Amministratore “per eccellenza” viene detto che la città sembra “non governata”! perché, tra l’altro, affonda ancora nell’immondizia puzzolente e nel caos inquinante del traffico…
I “problemi” elencati dalla giornalista, da un lato sono esattamente gli stessi di prima delle elezioni, e
poi sono solo una parte di quelli che davvero opprimono chi in questa città ci abita e prova a viverci, e quindi non solo rifiuti, movida…

La verità è che se metà dei cittadini ancora va a votare dando “legittimità” il potere, questo stesso viene platealmente delegittimato dall’altra metà e più! Questo potere, in questo caso impersonato da Orlando, non è più in grado, e lo ripetiamo da tempo, di dare risposte anche a bisogni più semplici, oltreché fondamentali come l’igiene cittadina… per non parlare della sanità, la scuola, i servizi in generale e laddove il Comune si allarga sulla questione del lavoro anche rispetto alla disoccupazione…
La negazione di questi “servizi” da parte di Orlando, così come di altri sindaci, non è dovuta certo solo a cattiva volontà, ma più concretamente anche alla cosiddetta mancanza di fondi, quelli che il governo progressivamente taglia agli enti locali, e che impediscono anche di fare eccessive promesse in campagna elettorale; a ciò si aggiunge il fatto che questi sindaci e amministratori locali rappresentano una burocrazia parassitaria che a tutti i livelli si è “incartata”: non riescono a risolvere un problema, ti allargano le braccia in segno di resa… basti pensare che solo per eleggere i presidenti delle varie commissioni al Comune di Palermo c’è voluto qualche mese! Un consiglio dove già si è scatenata una specie di lotta di tutti contro tutti con cambi di posizione e immediate defezioni tra gli stessi partiti… la verità è che l’attenzione principale di tutti questi “eletti” viene posta sulla poltrona che una volta ottenuta diviene un’ossessione, l’unico pensiero che li guida è quello di come mantenerla! Tutto questo contribuisce ad accentuare la farraginosità già presente nel sistema.

Infatti, le domande riportate dal quotidiano sono di questo tipo: “Ma cosa è accaduto durante questi primi tre mesi? La nuova giunta funziona? “Ci aspettavamo di più”, dicono associazioni operatori culturali e artigiani lamentando che la città sembri “non governata”.”

“Orlando sa bene che cresce il malcontento, tant’è che una settimana fa ha riunito l’esecutivo: ha dettato le scadenze – entro il 10 ottobre riorganizzazione degli uffici (per renderli funzioni alle nuove deleghe), approvazione del bilancio (per sbloccare la spesa) e nomina dei nuovi vertici delle partecipate – e ha varato un piano di pulizia straordinario con Rap e Reset.”

Questo caos viene imputato a Orlando perché, tra l’altro, si dice, forte del risultato del “modello Palermo” è impegnato nell’altra campagna elettorale, quella regionale del 5 novembre. Dopo questo esperimento infatti il Pd e altri partiti hanno sperato di usare lo stesso metodo per vincere e hanno affidato a lui il compito di ripetere il “miracolo”. Orlando si è messo al “lavoro” ed è riuscito perfino ad imporre alla coalizione del Pd e di Alfano, il rettore dell’Università Micari come candidato.

 “… ma il cuore dell’attività di un sindaco deve essere la città” - continuano i delusi – “Palermo è più sporca, la gestione delle isole pedonali più disordinata. Non me lo aspettavo: visto che è una conferma, pensavamo che la macchina non avesse bisogno di rodaggio”.”

Questo è ciò che dicono i suoi ammiratori, quello che dicono le masse popolari non possiamo ripeterlo! Stiamo parlando dei senza casa, dei senza lavoro, soprattutto giovani e donne a migliaia, degli ambulanti perseguitati dai vigili urbani, dei ragazzi disabili che ancora non vanno a scuola…
Ma Orlando ha sempre un asso nella manica, per sviare l’attenzione di tutti sui veri problemi, è riuscito a vincere la contesa per far nominare “Palermo capitale della cultura 2018”!

Come si vede, questo “modello Palermo” può anche servire alla borghesia talvolta per vincere le elezioni, ma sicuramente non per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei proletari e delle masse popolari, per questo serve mettersi all’opera di buzzo buono per costruire un altro “modello”!

Nessun commento:

Posta un commento