venerdì 29 settembre 2017

pc 29 settembre - La mozione finale dell'assemblea nazionale del 23 settembre a Milano, che convoca lo sciopero generale del 27 ottobre

L’assemblea approva e condivide l’obbiettivo di costruire una nuova stagione di lotta e mobilitazione che coinvolga tutti i lavoratori, le lavoratrici, i ceti più poveri della popolazione, quanti sono impegnati nel conflitto sociale, per esprimere tutto il proprio dissenso verso le politiche borghesi e per cambiare con la lotta questo sistema.
Le organizzazioni che hanno promosso l’assemblea e i partecipanti decidono di impegnarsi per far diventare lo sciopero del 27 Ottobre l’occasione per unificare le lotte in corso e avviare un ciclo di lotte adeguato a contrastare le disuguaglianze prodotte dal sistema capitalistico e rilanciare i conflitti in un percorso di costruzione di lotta di classe.

L’assemblea assume come obbiettivi per l’iniziativa dello sciopero quelli di:
• Aumentare salari e investimenti pubblici per ambiente e territorio, ridurre in modo generalizzato l’orario di lavoro;
• ristabilire l’età pensionabile a 60 anni di età o con 35 anni di contributi, abolendo la legge Fornero;
• garantire il diritto universale alla salute, all'abitare, alla scuola, alla mobilità pubblica e tutele reali di salario peri disoccupati;
• contrastare la precarizzazione del lavoro generata dalle leggi promulgate dai vari governi, l'ultima quella dello jobs act, che sono strumenti formidabili di ricatto e di distruzione dei diritti fondamentali, a partire dall'uso che ne fanno le istituzioni stesse e le amministrazioni locali di ogni colore;
• difendere il diritto di sciopero con l'abolizione delle leggi che lo vincolano, rigettare l'accordo truffa del 10 gennaio 2014 sulla rappresentanza;

L’assemblea ribadisce l’impegno di lottare contro le politiche padronali e governative per il rilancio della edilizia pubblica per rispondere alla domanda dei lavoratori e dei ceti popolari e a difesa del diritto universale alla casa a fianco di quanti stanno operando per affermare concretamente questo diritto nei quartieri e nelle città.

Dopo quello riuscitissimo del 16 è ripartito l'attacco al diritto di sciopero con dichiarazioni politiche che anticipano interventi legislativi per negare l’esercizio dello stesso; è indispensabile ribellarsi alla volontà del padronato, del governo e di Cgil, Cisl, Uil di riscrivere lo statuto dei lavoratori ed eliminare il diritto di sciopero.

Nel rapporto con i lavoratori e nelle assemblee deve essere inoltre rilanciato l’interesse dei lavoratori e dei ceti popolari ad affermare politiche di contro le guerre imperialiste per contrastare comportamenti xenofobi, ribadendo che i padroni impongono a coloro che vengono da altri paesi, peggiori condizioni di lavoro e di salario per imporre un abbassamento generale del costo della forza lavoro fomentando guerre tra poveri. Il conflitto deve essere, perciò, ricondotto contro chi sfrutta non contro chi è parimenti sfruttato.

Momento importante di lotta diventa anche il riconoscimento della cittadinanza a coloro che sono nati in Italia. L’assemblea chiede l’approvazione immediata della legge in discussione in Parlamento.

Il 27 Ottobre deve diventare l’occasione per unificare e rilanciare i conflitti in un percorso di costruzione di lotta di classe.

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