No Tav, dai consiglieri M5S solidarietà ai 38 condannati per gli scontri a Chiomonte. Napoli: “È una vergogna” Morano: “Affermazioni gravi”
di M.D.A.
È ancora la questione Tav a scatenare le polemiche in Sala Rossa. In particolare la solidarietà espressa da una consigliera della maggioranza ai 38 attivisti No Tav condannati poche settimane il 17 novembre scorso con sentenza d’appello, durante il maxi processo per gli scontri del 2011.
Si tratta della grillina Carlotta Tevere, che durante la discussione sulla mozione relativa all’uscita del Comune di Torino ha detto: «Esprimo solidarietà ai 38 cittadini recentemente condannati per gli
scontri in Val di Susa».
Immediata la reazione del consigliere di Forza Italia Osvaldo Napoli: «È una vergogna: è un intollerabile attacco alla Magistratura. Il sindaco Appendino prenda una posizione».
Dai banchi dell’opposizione hanno pesantemente protestato sostenendo che era assolutamente indegno che le istituzioni di Torino solidarizzino con persone condannate.
«Mai avrei immaginato – spiega Roberto Rosso – che in quest’aula si arrivasse a sostenere dei delinquenti. Mi vergogno di aver fatto votare il M5s (al ballottaggio-ndr)»
Il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca insieme a Roberto Rosso, Osvaldo Napoli e Alberto Morano hanno chiesto le dimissioni di Carlotta Tevere visto anche il suo ruolo di Presidente delle Commissione Legalità.
La replica dei Cinquestelle, affidata al capogruppo Alberto Unia, ha gettato ulteriore benzina sul clima già infuocato affermando che la dichiarazione della Tevere erano a nome di tutto il gruppo.
«Affermazioni grave e seria dare solidarietà politica a delinquenti. La solidarietà umana si da a tutti quelli che hanno bisogno, ma dare solidarietà politica è grave perché si disconoscono principi e regole dello Stato» è il commento del consigliere Alberto Morano.
Tevere aveva aggiunto alle sue parole: «Ho voluto esprimere solidarietà umana nei confronti dei condannati. Ciò non significa mancanza di fiducia nella magistratura».
La bagarre in aula ha portato alla sospensione dei lavori del consiglio.
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