mercoledì 7 dicembre 2016

pc 7 dicembre - La grande alleanza antiterrorismo dei colossi del web al servizio dell'imperialismo

I comunisti rivoluzionari coerenti hanno sempre fatto una distinzione tra il mezzo, internet, e l'organizzazione del web e chi lo controlla, considerando il primo uno strumento ormai indispensabile, i secondi nemici di classe dei proletari e dei popoli.
In questo senso i grandi social fanno parte del campo del nemico.

L'ultima novità che conferma questa posizione è la notizia che i colossi del web si sono alleati contro il cosiddetto “terrorismo”. Facebook, Microsoft, Twitter e You tube hanno deciso di creare un “data base” condiviso, per contrastare sul web i cosiddetti “contenuti terroristici”. Viene creato, così, un contenitore unico nel quale verranno condivisi immagini o video violenti di propaganda o volti al proselitismo. Con questo “data base” sarà possibile la rimozione di questi contenuti.

Cosa considerano “contenuti terroristici” i gestori del web? Quello che l'imperialismo, i governi e i padroni del mondo considerano terrorismo, vale a dire tutte le forze proletarie, popolari, rivoluzionarie che ad essi si oppongono in armi per fronteggiare le aggressioni e il dominio armato dell'imperialismo e per costruire il necessario armamento e guerra di massa per rovesciare l'imperialismo.

Anche se nella vulgata si dice che questa alleanza è contro l'Isis e i jihadisti, è chiaro che con questi criteri siamo tutti “terroristi”, siamo tutti “jihadisti”, e il grado di censura e di rimozione sarà dimensionato alla percezione del grado di incisività, di forza e di pericolo che per l'imperialismo le forze che ad esso si oppongono in forma armata e/o rivoluzionaria costituiscono.

Per questo è necessario che non ci sia soltanto una denuncia generale sul ruolo che i padroni del web assumono nel dominio di internet, ma occorre organizzare campagne contro tutto questo, dentro e fuori il web. Il dominio e il sabotaggio, appunto.
Ma questo è possibile se le forze comuniste, rivoluzionarie, antimperialiste hanno chiaro sul piano ideologico, teorico, politico e pratico cosa sono realmente i social e non ne siano avviluppati in termini obiettivamente acritici, con qualche distinguo di pura circostanza.
Certo, una parte di questa battaglia va svolta nel web, ma avendo ben chiaro che chi domina il web non è la “democrazia della rete” ma la dittatura dell'imperialismo.

Quindi, l'alleanza antiterrorismo dei social è una questione da denunciare e fa il paio con l'uso già poliziesco dei social che viene fatto dagli apparati repressivi quotidianamente.
L'uso e soprattutto l'abuso dei social serve molto di più alla borghesia che al proletariato, alle masse popolari e ai movimenti di opposizione in generale.
E perfino questo uso dipende dalla borghesia e dagli spazi che essa ritiene accettabili, e trova i padroni dei social ben disponibili a cancellarli con un clic.
Non servono su questo anatemi o “regole assolute” che metterebbero al riparo dall'azione della borghesia. Fondamentale è l'ideologia e l'intelligenza teorico politica che guidi la pratica.


Detto questo, noi siamo per una vasta campagna nel web che esprima in tutte le forme l'opposizione alla “santa allenaza” della moderna inquisizione.

Nessun commento:

Posta un commento