E' una buona cosa che l'attacco frontale e plebiscitario alla Costituzione esistente e per dare forza a Renzi e al suo governo reazionario, antioperaio e antipopolare sia stato temporaneamente respinto con il NO di massa al referendum e abbia costretto Renzi a dimettersi e a sua battuta d'arresto personale.
La grande partecipazione di massa al referendum ha fatto seguito alle proteste che hanno accompagnato, ovunque è andato, la sfrenata campagna di Renzi, fatta anche per distogliere dalla sua politica di attacco generale al lavoro, al salario, alle pensioni, alla sanità, alla scuola.
Le masse popolari non si sono fatte ingannare, hanno usato il No per rispondere e colpire il governo, la sua politica, la sua arroganza, e oggi salutano come una vittoria il risultato del referendum e le dimissioni di Renzi.
Ma ora nessuno nella borghesia, nelle istituzioni, nel parlamento vuole un governo realmente differente nei fini a quello di Renzi, e quindi è nell'arco delle forze esistenti che la borghesia cercherà una soluzione alla crisi per portare avanti la politica di Renzi con altri mezzi. Sul piano istituzionale e elettorale la caduta di Renzi può portare a un nuovo governo dei padroni dove le forze di destra hanno e avranno un ruolo decisivo.
Gli operai e le masse popolari che hanno votato NO per un governo diverso, possono conquistarlo solo con la lotta generale di classe e di massa, fuori dai limiti del normale conflitto sindacale e politico elettorale.
Noi comunisti è su questo che ci impegniamo a lavorare, nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse.
proletari comunisti/ PCm Italia
5 dicembre 2016
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