Noi pensiamo che se
proletari, masse popolari e le forze che li rappresentano e possono
mobilitarle, non scenderanno in piazza per portare la loro autonoma
proposta nella situazione politica attuale, fuori dai giochi
parlamentari, il beneficiario “naturale” della caduta di Renzi è
l'asse reazionario rappresentato da Salvini-Grillo, che danno al voto
un senso opposto a quello per cui la maggioranza della popolazione ha
votato.
Giocando con le parole e
col populismo reale, che esiste ed è sempre reazionario, vogliono
trasformare il voto del NO non contro la politica economica, sociale,
istituzionale del governo Renzi e dei padroni che questo governo ha
principalmente rappresentato, e se rimane in carica in qualsiasi
forma continuerà a rappresentare, ma contro i migranti; simile a
quello per brexit in Inghilterra e Trump negli Usa, che queste forze
esaltano e a cui realmente guardano in Europa e nel mondo e che
vogliono “importare” in Italia, sul terreno fertile della crisi
economica, dell'impoverimento e della disgregazione ideologica,
politica e culturale della sinistra genericamente intesa.
Grillo e Salvini sono in
forme di verse la stessa cosa. Chi a sinistra e anche nell'estrema
sinistra li vede diversi confonde la forma e la base di sostegno con
il contenuto; chi appoggia in qualsiasi forma il movimento di Grillo,
comunque si definisca, lavora per l'estrema destra e come tale va
criticato.
Il primo punto del
programma, il vero cemento del nuovo governo in formazione, nel caso
l'asse Grillo-Salvini avanzasse, è espresso dalle dichiarazioni, dai
contenuti in rete e perfino dalle indiscrezioni pilotate che vengono
dalla stampa.
La differenza tra Grillo e
Salvini è che Salvini compare tracotante del razzismo di strada,
foraggiato coi soldi dello Stato e di un'ala dei padroni, lo fa
strillando tutti i giorni in televisione dove è ospite fisso come
Renzi e anche più di Renzi e nei suoi patetici tentativi di parlare
in piazza, dove nella maggiorparte dei casi raccoglie quattro gatti,
mentre Grillo e i grillini, con l'aria dei cittadini comuni, con il
civettamento con obiettivi condivisibili anche a sinistra – dal
famoso reddito di cittadinanza, ai politici corrotti, al cavalcamento
superficiale e demagogico delle grandi questioni territoriali, da
Taranto alla Tav – arrivano, però, alla stessa conclusione
sull'immigrazione. Questo unisce i grillini all'estrema destra, da
Trump a Farage e agli altri di questo stampo: fuori dall'Italia,
accompagnamento all'estero, espulsioni e ricacciare i migranti da
dove arrivano, ecc.
L'ignobile Di Battista
dice: “Chi è privo del diritto d'asilo deve essere espulso”,
pensando di cavarsela aggiungendo “in questo momento storico”.
Questa frase significa espellere il 90% dei migranti che arrivano nel
nostro paese, mettersi in contrasto e attaccare, inoltre, tutte le
forze antirazziste di vario ordine e grado che in questo paese si
muovono esattamente per l'obiettivo opposto: nessuna espulsione,
diritto d'asilo per tutti, libertà di circolazione.
Grillo in persona fin
dall'inizio ha usato questo argomento in ogni occasione, spesso
vigliaccamente, gettando la pietra e nascondendo la mano. “Se non
vinciamo noi... arriva Alba dorada”, per dire che loro sono solo
meglio dei nazisti attenuati, più presentabili.
Ora Di Battista dice: “Il termine espulsione non deve essere ricondotto alla destra o alla xenofobia. Meglio essere pragmatici per non lasciare praterie alla Lega”.
Ora Di Battista dice: “Il termine espulsione non deve essere ricondotto alla destra o alla xenofobia. Meglio essere pragmatici per non lasciare praterie alla Lega”.
E' evidente che queste
affermazioni portano voti, e la gravità è dare legittimità
popolare a queste affermazioni e quindi dare oggi copertura a tutte
le iniziative razziste sul territorio che coinvolgono settori di
popolazione, con l'evidente conseguenza che in caso di arrivo al
governo sarebbero sostenute con tutto il peso della forza dello
Stato.
Nessuno può dimenticare
che Grillo ha lanciato dal suo pulpito l'allarme “Attenti, gli
immigrati portano Ebola”, e che Grillo e Casaleggio hanno sempre
difeso il reato di clandestinità. Su questo Grillo è stato sempre
sulle posizioni di Salvini e più a destra di Renzi.
Questo tema della natura
reazionaria del grillismo viene usato strumentalmente da forze
governative di ex sinistra, nel tentativo di recuperare il sostegno
della parte progressista, intellettual culturale, associazionistica
del paese. E Renzi nella campagna per il Sì ci è riuscito. Tutto
questo gota del progressismo di maniera si è schierato per il Sì,
per interessi molto materiali, in verità - ma questo va analizzato a
parte.
Ma la natura reazionaria
del governo Renzi non è difficile da smascherare tra le masse
proletarie e popolari dato che il governo quotidianamente conduce una
politica economica e sociale contro di esse e il progressismo “non
attecchisce”. Più importante, tra le masse popolari, smascherare
l'estrema destra e l'asse Grillo-Salvini.
Si può dire di sinistra
solo chi conduce quotidianamente questa battaglia, e su questo c'è
tanto lavoro da fare, di estrema importanza politica per il movimento
operaio e popolare e per la sinistra in generale.
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