lunedì 18 aprile 2016

pc 18 aprile - Firenze antifascista in piazza il 25 aprile

Per un 25 Aprile contro guerra e repressione, a sostegno delle resistenze popolari

La ricorrenza della liberazione cade quest'anno in un contesto di aggravamento dei conflitti e degli scenari di guerra, specialmente in Medio Oriente e nell'Africa del Nord.

Il governo italiano, nel quadro delle proprie alleanze politiche, economiche e militari, si candida ad un ruolo primario nei piani di aggressione e spartizione della Libia, un bottino da 130 miliardi da dividersi, secondo i piani, tra Francia, Inghilterra e Italia, sotto l'occhio interessato degli USA. Dopo
un secolo il capitale italiano è pronto, per bocca del capo dell'ENI Scaroni, a farci ripercorrere il cammino colonialista dell'Italia liberale e fascista, un cammino criminale fatto di deportazioni e stragi, che ha lasciato in Africa oltre 500.000 morti, e che si è concluso con la distruzione, le stragi e le deportazioni portati nelle nostre città e campagne.

Nel frattempo l'UE, con il supporto militare della NATO, paga il boia Erdogan per bloccare l'ondata di disperati in fuga da quelle guerre di aggressione (Siria, Kurdistan) di cui proprio il governo turco, membro della NATO e candidato a divenire anche membro della UE, è stato uno dei maggiori promotori insieme a USA e UE. Quest'ultima ottiene così di sigillare i confini della “fortezza Europa” in faccia a migliaia di esseri umani in cerca una speranza di sopravvivenza.

In questo scenario l'antifascismo rituale e di facciata a cui saremo costretti ad assistere nelle celebrazioni ufficiali del 25 Aprile non sarà nient'altro che un insulto alla memoria dei caduti della guerra di liberazione e di quei partigiani che hanno combattuto sui monti e nelle città per un mondo libero da sfruttamento e guerre. Oggi più che mai dobbiamo ribadire che un partito guerrafondaio come il pd e i suoi rappresentanti istituzionali non hanno la minima legittimità per richiamarsi ai valori della Resistenza.

L'antifascismo e la lotta partigiana vivono oggi nelle ragioni della solidarietà internazionalista. La lotta condotta dalle resistenze popolari e dalla sinistra rivoluzionaria in Palestina, Kurdistan, Donbass, Tunisia è la nostra stessa lotta. In uno scenario di guerra generalizzata, in cui i diversi poli imperialisti in competizione si scontrano e si alleano sulla base dei propri interessi, pensiamo di dover ribadire con forza che i nostri riferimenti sono altri, che non esistono imperialismi “più buoni” e che l'alternativa alla guerra e allo sfruttamento quotidiano può svilupparsi solo attraverso la costruzione di una prospettiva di classe e di una pratica che si rendano autonome dagli interessi dominanti.

L'antifascismo vive perciò nelle lotte di chi si oppone alla guerra, alla NATO, al job act, alla buona scuola, a tutte le politiche del governo Renzi, concepite e realizzate per conto dei grandi interessi, economici e militari, di cui è portavoce ed esecutore, allo stesso modo in cui vive nella lotta quotidiana per tenere i fascisti fuori dalle nostre città e dai nostri quartieri.

Non ci può stupire infatti se in un clima di propaganda bellica e di razzismo diffuso, ampiamente alimentato dai governi europei cosiddetti democratici, fascisti e populisti vari possano pensare di rilanciarsi, candidandosi a gestire questa fase storica. Mentre svolgono il loro ruolo di sempre a servizio dei padroni, spingendo i lavoratori a dividersi tra italiani e stranieri e alimentando così la “guerra tra poveri”, i fascisti sognano di rinnovare la propria scalata al potere, guardando ad esempi come Alba Dorata in Grecia o ai vari gruppi neonazisti ucraini, responsabili di crimini efferati contro la popolazione civile. Ma quando le cose non vanno come loro vorrebbero, com'è successo a Firenze, ecco che trovano un valido supporto nella questura e nella magistratura, pronte a denunciare e processare chi li ostacola.

Nella piazza del 25 Aprile rilanceremo perciò la solidarietà verso i compagni denunciati in relazione al corteo del 16 novembre 2013 in risposta ad un'aggressione di Casa Pound e ai fatti del 6 dicembre 2014, quando alle Piagge fu impedito il presidio che Forza Nuova aveva convocato “contro il degrado”, così come verso gli 86 compagni imputati nel processo contro il movimento fiorentino, in continuità con il corteo del 9 aprile scorso. Riteniamo infatti essenziale rilanciare la lotta contro la repressione, in tutti gli ambiti, dai posti di lavoro alle scuole, attraverso la solidarietà e il dibattito, in un contesto che ci pone di fronte al restringimento sempre maggiore degli spazi di agibilità politica, e ad un controllo sempre più forte del “fronte interno”, condotto sull'onda delle politiche di emergenza, che è funzionale alla prospettiva di guerra permanente in cui vogliono farci vivere.

Contro fascismo, guerra e repressione, ora e sempre Resistenza!

Firenze Antifascista

Nessun commento:

Posta un commento