La “solidarietà” che tanto piace
ai padroni è quella nei confronti dei loro profitti!
***
Almaviva, percorso definitivo
sugli esuberi
21 aprile 2016
Il “percorso” è ormai definito: ritiro della
procedura di mobilità, sei mesi di solidarietà, monitoraggio mensile sulla
crisi, ricerca di una soluzione strutturale al problema che passi per un
intervento sul mercato che favorisca il rispetto di 24 bis e clausola sociale.
Si entra adesso però nel dettaglio degli strumenti da utilizzare: il numero
degli addetti interessati dai cds, percentuale d’incidenza dell’ammortizzatore
sociale, scenario che si aprirà a novembre, quando questa fase di transizione
sarà archiviata.
È al rush finale la vertenza sui
2.988 esuberi di Almaviva Contact, con il tavolo apertosi ieri mattina al
ministero dello Sviluppo economico sfociato in una non stop tra la società di
servizi call center e le delegazioni di Fistel, Slc e Uilcom. Si lavora intorno
alla traccia proposta dal viceministro Teresa Bellanova: ritiro della
mobilità, nuovi contratti di solidarietà per sei mesi su tutti i siti
dell’azienda senza superare le attuali percentuali di utilizzo, nessun
trasferimento di commesse nel periodo di durata dell’ammortizzatore sociale da
una sede all'altra.
«Se le parti raggiungono
un’intesa, – ha dichiarato la Bellanova prima che azienda e sindacati si
chiudessero in conclave - il governo si impegna a un monitoraggio mensile
dell'accordo. Ci siamo seduti intorno a questo tavolo per chiudere
positivamente. Noi stiamo facendo la nostra parte. Ci siamo già impegnati con
un emendamento al Ddl Concorrenza che inasprisce le sanzioni del 24 bis contro
le delocalizzazioni, continueremo a usare la nostra moral suasion con le
aziende committenti, così come faremo tutte le verifiche sulle aziende
appaltanti. Le risorse dello Stato – conclude il viceministro - devono dare
prospettiva e stabilità al lavoro». Questa impostazione alle parti è piaciuta,
ma il passo successivo non risulta affatto semplice: riempire di contenuti un
nuovo accordo sulla solidarietà. Soprattutto considerando che l'azienda era a
favore di un superamento dei già vigenti cds “orizzontali” per nuovi contratti
da applicare soltanto alle aree in eccedenza, mentre sul versante sindacale
c'era maggiore propensione a un'equa distribuzione dei “sacrifici” su tutta la
platea dei lavoratori. Trovare la quadra su questo punto, come sulla
percentuale della solidarietà, non è una passeggiata. Ma i lavoratori di
Almaviva – considerando il “timer” della procedura in corso – non possono
aspettare.
IL Sole 24 Ore
Nessun commento:
Posta un commento