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Sicurezza, arriva il Daspo cittadino
17 aprile 2016
Un «Daspo cittadino» per allontanare chiunque commetta reati contro la sicurezza nelle città. Una serie di regole più severe sul degrado urbano, la vivibilità dei centri, il decoro nelle strade. Con una stretta, in particolare, contro gli ambulanti che vendono prodotti contraffatti. Sono soprattutto immigrati.
Matteo Renzi, in
un’intervista ieri al Resto del Carlino, ha detto che «a maggio il governo
interverrà con una legge sulla sicurezza nelle città». A scanso di equivoci, ha
precisato: non si tratta «certo di militarizzare» i centri abitati.
L’annuncio del presidente del Consiglio riguarda un testo
ben noto agli addetti ai lavori, elaborato a lungo dai tecnici del ministero
dell’Interno di concerto con il dicastero della Giustizia. Il disegno di legge
cosiddetto sulla «sicurezza urbana» è stato trasmesso da tempo al Dagl, il
dipartimento Affari giuridici e legislativi di palazzo Chigi guidato da
Antonella Manzione. Renzi, ora, dà il
segnale di via libera. Non è escluso che l’impianto originale sia
aggiornato. Certo è che il testo, una volta approvato da Palazzo Chigi, va a toccare in teoria la vita quotidiana
di ogni città medio-grande.
Il valore politico del provvedimento è testimoniato, per
esempio, da una riunione svoltasi il 5 marzo 2015 al Viminale tra tutti i
vertici del ministero, compreso il ministro Angelino Alfano, con il numero uno
dell’Associazione nazionale comuni d’Italia, Piero Fassino. I contenuti
(www.interno.it) li indicò proprio il ministro dopo l’incontro con l’Anci: «La priorità è fare, delle nostre città,
città più sicure» ma anche «garantire ai cittadini la percezione della
sicurezza». Davanti a fenomeni come «i writer, i parcheggiatori abusivi,
contraffazione e abusivismo commerciale, racket dell’accattonaggio» Alfano
disse che «si intende individuare altre
fattispecie di reato». Previsti anche più poteri ai sindaci attraverso le
loro ordinanze.
La bozza del disegno di legge - sempre che non si trasformi
in un decreto legge: ipotesi complessa, però - è stata definita dai tecnici di
Alfano e contiene una formulazione suggestiva: il «Daspo cittadino». Il divieto cioè di soggiorno nei luoghi
dove il soggetto ha ricevuto le contestazioni di violazione delle norme.
Nel mirino del provvedimento ci sono, per esempio, gli ambulanti - soprattutto
immigrati - che vendono merce contraffatta. Ma anche negozianti di “croste” e
quadri da quattro soldi in luoghi di particolare valore artistico. In analogia
con il «Daspo» calcistico - il divieto di accedere alle manifestazioni sportive
disposto dal questore contro chi ha commesso violenze e altri illeciti prima,
durante e dopo le partite - il «Daspo cittadino» dovrebbe costituire un
deterrente più generale: nel caso della vendita di merce contraffatta, per
esempio, violare la disposizione del questore tornando nelle zone di quel
commercio illegale trasforma una violazione amministrativa in un reato.
Nelle bozze, poi, erano state ipotizzate una serie di
aggravanti su furti e rapine. E norme più severe se le violenze e i
danneggiamenti sono commessi durante una manifestazione pubblica. Per controbilanciare questa indicazione era
stato inserito il codice identificativo per gli agenti in attività di ordine
pubblico. Tema molto delicato per il dipartimento di Ps, guidato da
Alessandro Pansa, e tutto il sistema delle forze dell’ordine. A maggio si vedrà
se anche queste disposizioni entreranno nel testo finale.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-04-17/sicurezza-arriva-daspo-cittadino-080532.shtml
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