Cavalier Moretti è ora di
scendere da cavallo!
Il 18 luglio il Tribunale
di Lucca ha rinviato a giudizio l’Ad delle Ferrovie dello Stato
italiane (FSi) assieme agli altri Ad e dirigenti delle società Fs
(Elia, Soprano, Galloni, Castaldo, Di Marco, Costa, Marzilli,
Margarita, Pezzati, Di Venuta, Rossi, Testa, Favo, Fumi, Andronico,
Maestrini, Farneti).
Per la strage ferroviaria
di Viareggio del 29 giugno 2009, Moretti, assieme a questi, è stato
prima indagato, poi imputato e adesso rinviato a giudizio.
Nell’udienza
preliminare, iniziata il 25 marzo scorso e conclusasi il 18 luglio,
da parte degli avvocati di Moretti & soci, ne abbiamo viste e
sentite di tutti i colori: che Moretti non c’entra niente …
(ed allora chi c’entra? gli altri Ad e dirigenti Fs? i subalterni a
Moretti saranno disposti ad accollarsi la responsabilità delle 32
Vittime?), o
addirittura: a
ciascuno il suo
… (come dire: io difendo i miei, degli altri chi se ne frega …),
che i treni-bomba come quello di Viareggio se
viaggiano ad una velocità ridotta sono più pericolosi (nella
sola tratta della stazione di Viareggio non possono superare i 50
km/h, quindi a Viareggio la situazione è ancora più pericolosa?),
che il dispositivo anti-svio è un barattolo con un sasso
dentro…quindi, se installato, aumenta la pericolosità
(e i treni dell'Alta velocità dotati dell’anti-svio in quanto
strumento di prevenzione e protezione?!), che gli vien da ridere a
pensare al picchetto (la madre di una Vittima ha risposto: “a
me viene da piangere tutte le volte che penso a mio figlio”),
che lo “spiacevole episodio” (come lo definì Moretti
nell’audizione al Senato) non è un incidente sul lavoro, perché
i due macchinisti sono ancora vivi (e
i macchinisti in cura per mesi non sono più potuti salire su un
locomotore per le conseguenze di quella maledetta notte!).
Udienza per udienza hanno
offeso onestà intellettuale e competenza tecnico-scientifica, oltre
alla memoria delle Vittime ed al dolore dei familiari. Solo
ascoltarli è stato un calvario. Hanno difeso l’indifendibile! Le
loro ‘argomentazioni’ hanno contrastato la realtà ed i fatti. Ma
come si dice: tanto peggio … per realtà e fatti. Disgraziati
coloro che continuamente hanno parlato di disgrazia.
Il presidente Napolitano
nominò Moretti cavaliere del lavoro a poche ore dal 1° anniversario
della strage (giugno 2010); le 10.000 firme raccolte a Viareggio per
le dimissioni consegnate ai presidenti delle Camere e al ministro
delle Infrastrutture (Schifani, Fini, Matteoli) cestinate.
Oggi a rivendicare le
dimissioni di Moretti sono il Codacons (Coordinamento delle
associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti
e dei consumatori), l’Associazione utenti del trasporto aereo,
marittimo e ferroviario, senatori e deputati (di tre giorni fa
l’interrogazione a risposta immediata della sen. Granaiola), la
Cgil e la Filt-Cgil della regione Calabria, consigli comunali dei
Comuni della Versilia, familiari di altre stragi simili a Viareggio.
Moretti ha praticato la
politica dell’abbandono dei treni pendolari e viaggiatori (si è
preoccupato solo a treni ad “Alta velocità”) e della sicurezza,
senza MAI dimenticare che dal 2007 sui binari sono morti 40
lavoratori (una statistica impressionante: 1 ogni due mesi). E
Moretti continua a dichiarare che in ferrovia il problema
sicurezza non esiste …
Moretti
deve ritirare tutti i provvedimenti disciplinari (licenziamenti e
sospensioni) nei confronti dei ferrovieri impegnati su sicurezza e
salute, dimettersi da Ad ed affrontare il processo senza alcun
tentativo di fuga. Questo è l’unico atto responsabile di fronte
alla strage ferroviaria di Viareggio, alle rappresaglie attuate
contro i ferrovieri (o come ha detto l’avvocato del Comune di
Viareggio e di alcuni familiari nell’udienza preliminare: “il
ferroviere
Riccardo
Antonini
è
stato oggetto di un ostracismo vigliacco”),
alle frasi offensive esternate in questi 4 anni. Chi lo nominò a
dirigere le ferrovie deve fare una profonda autocritica e destituirlo
immediatamente!
Le dimissioni di Moretti
e degli altri Ad rinviati a giudizio sono un atto liberatorio ed una
scelta moralmente obbligata!
25
luglio 2013
Associazione
“Il Mondo che
vorrei”
(familiari delle Vittime) danielarombi6@gmail.com
Assemblea
29 giugno
assemblea29giugno@gmail.com
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