Expo, intesa su 800 contratti flessibili.
Letta: "Un laboratorio per l'economia"
L'ad sala ha firmato l'accordo con i sindacati per l'Esposizione universale del 2015 a Milano: l'evento metterà in campo anche 18.500 volontari. Il presidente del consiglio: "Un volano per l'economia del Paese"
In gioco ci sono oltre 800 posti dedicati soprattutto ai giovani e 18.500 volontari. Sono le occasioni di lavoro che la società Expo offrirà per i sei mesi di manifestazione. E saranno loro che nel 2015 troveranno occupazione all'interno del sito espositivo a Rho-Pero. Lo faranno in base a un accordo che la spa guidata da Giuseppe Sala ha firmato con i sindacati (Cgil, Cisl, Uil, ma anche Filcmas Cgil, Fisascat Cisl, Uil-Tucs) per cercare una maggiore flessibilità, ma anche un modello che possa essere replicato per i grandi eventi in ambito nazionale. Un accordo che viene celebrato, non a caso, dal premier Enrico Letta: "Un'ottima intesa. L'Expo si conferma un laboratorio per il Paese e un volano per la nostra economia". E dal ministro Enrico Giovannini: "È un primo passo".È un tema caldo, quella della flessibilità del lavoro in chiave Expo. Dopo aver ritirato una prima ipotesi di decreto, il governo ha aperto un tavolo con i sindacati. Che su questo tema avevano sollevato polemiche e perplessità. A Milano, però, una strada è già stata trovata. Grazie a forme innovative (sono state individuate anche nuove figure professionali, come l'operatore di grandi eventi) e soluzioni concrete per assumere il maggior numero di persone per una manifestazione a tempo come Expo. Degli 800 nuovi lavoratori del 2015, 340 saranno apprendisti e dovranno avere meno di 29 anni. Altri 300 saranno contratti a tempo determinato e una parte degli impieghi sarà riservata a disoccupati e persone
Sul fronte degli stage, invece, saranno 195 le posizioni da coprire, con rimborsi da 516 euro al mese. A questi si aggiungeranno circa 18.500 volontari, destinati principalmente all'accoglienza dei visitatori: potranno alternarsi su turni di cinque ore al giorno, con un impiego massimo di due settimane ciascuno, per un fabbisogno giornaliero di 475 persone. Con questi "si chiude il fabbisogno per la società - ha spiegato Sala - ma non le opportunità che offrirà l'Esposizione".
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