Manganellate e feriti al presidio per Marta
Si
conclude il pomeriggio di mobilitazione sotto il tribunale di Torino a
sostegno di Marta, giovane donna No Tav che venerdì notte è stata
picchiata e molestata sessualmente dalle forze dell’ordine mentre era in
stato di fermo.
Convocata dal pm Rinaudo, quest’oggi è stata interrogata in duplice veste: persona indagata e persona offesa. Duplice ruolo anche per il pm quindi, colui che abbiamo avuto la sfortuna di conoscere in questi mesi nelle aule di tribunale e dove si distingue per la sua intolleranza al movimento No Tav.
Marta si è avvalsa della facoltà di non rispondere rispetto ai fatti per cui è indagata, mentre ha depositato una dettagliata descrizione dei pestaggi e delle molestie subite durante quella notte: i pm hanno deciso di non farle domande rispetto alle violenze da lei subite e hanno acquisito la testimonianza scritta.
Mentre Marta era da poco entrata in tribunale e circa un centinaio di persone rimaneva all’esterno del presidio, un gruppo di 5 o 6 giovani donne si è avvicinato al cancello del tribunale per appendere uno striscione di solidarietà con su scritto “Se toccano una, toccano tutte…non un passo indietro! Solidarietà a Marta!”. Appena sfiorato il cancello una decina di uomini della polizia in assetto antisommossa si è scaraventata contro le giovani, con violenza, tentando di allontanarle. I No Tav presenti al presidio sono subito accorsi in difesa delle No Tav e a quel punto la celere, a suon di scudate e manganellate ha caricato, spingendo le persone in mezzo la strada laddove passavano le macchine.
La reazione del presidio non si è fatta attendere ed immediatamente ci si è riuniti, questa volta proprio di fronte all’entrata del tribunale, a ridosso dei cordoni della polizia.
Anche quest’oggi la polizia ha fatto diversi feriti, tra cui una ragazza colpita alla testa che è dovuta ricorrere alle cure ospedaliere.
Non possiamo che sottolineare l’ennesima dimostrazione di violenza da parte delle forze dell’ordine che, oramai, si sentono legittimate ad aggredire gli attivisti del movimento No Tav ogni qualvolta gli si presenti l’occasione.
Il presidio è continuato con numerosi interventi dal microfono, attendendo il ritorno di Marta che è stata accolta da un lungo applauso e molti, molti abbracci.
Non sarai sola, #senonconmartaquando?
Convocata dal pm Rinaudo, quest’oggi è stata interrogata in duplice veste: persona indagata e persona offesa. Duplice ruolo anche per il pm quindi, colui che abbiamo avuto la sfortuna di conoscere in questi mesi nelle aule di tribunale e dove si distingue per la sua intolleranza al movimento No Tav.
Marta si è avvalsa della facoltà di non rispondere rispetto ai fatti per cui è indagata, mentre ha depositato una dettagliata descrizione dei pestaggi e delle molestie subite durante quella notte: i pm hanno deciso di non farle domande rispetto alle violenze da lei subite e hanno acquisito la testimonianza scritta.
Mentre Marta era da poco entrata in tribunale e circa un centinaio di persone rimaneva all’esterno del presidio, un gruppo di 5 o 6 giovani donne si è avvicinato al cancello del tribunale per appendere uno striscione di solidarietà con su scritto “Se toccano una, toccano tutte…non un passo indietro! Solidarietà a Marta!”. Appena sfiorato il cancello una decina di uomini della polizia in assetto antisommossa si è scaraventata contro le giovani, con violenza, tentando di allontanarle. I No Tav presenti al presidio sono subito accorsi in difesa delle No Tav e a quel punto la celere, a suon di scudate e manganellate ha caricato, spingendo le persone in mezzo la strada laddove passavano le macchine.
La reazione del presidio non si è fatta attendere ed immediatamente ci si è riuniti, questa volta proprio di fronte all’entrata del tribunale, a ridosso dei cordoni della polizia.
Anche quest’oggi la polizia ha fatto diversi feriti, tra cui una ragazza colpita alla testa che è dovuta ricorrere alle cure ospedaliere.
Non possiamo che sottolineare l’ennesima dimostrazione di violenza da parte delle forze dell’ordine che, oramai, si sentono legittimate ad aggredire gli attivisti del movimento No Tav ogni qualvolta gli si presenti l’occasione.
Il presidio è continuato con numerosi interventi dal microfono, attendendo il ritorno di Marta che è stata accolta da un lungo applauso e molti, molti abbracci.
Non sarai sola, #senonconmartaquando?