Sabato 20 e domenica 21 una delegazione della ATIK (confederazione dei lavoratori di Turchia in Europa) in visita nel nostro paese ha incontrato a Dalmine il direttivo regionale e i lavoratori dello Slai cobas per il sindacato di classe.
Una visita breve ma intensa e interessante.
Due giorni di riunioni in cui sono state scambiate e approfondite informazioni, analisi e progetti sulla situazione politica generale, sullo stato movimento operaio e popolare, sulle lotte più significative nei rispettivi paesi.
E' stata un'occasione preziosa per approfondire la conoscenza sullo stato del movimento operaio in Turchia che, da una parte, subisce gli attacchi del regime fascista islamico di Erdogan e le sue politiche di privatizzazione, negazione dei diritti sindacali, incentivi per attrarre investimenti europei, ma, dall'altra, nonostante spesso sia priva di organizzazione sindacale, vive comunque una stagione di crescita di proteste, scioperi e resistenza.
E' stata anche l'occasione per rivedere il percorso della ricostruzione del sindacato di classe in Italia sulle macerie del fallimento dei sindacati collaborazionisti che oggi sotto i colpi del fascismo padronale li ha cooptati.
E' stata l'opportunità per rivivere dalle parole di testimoni diretti i fatti della grande battaglia di resistenza popolare di Taksim Gezi Park che il mese scorso ha scosso Istanbul e l'intera Turchia.
Infine, nell'incontro di domenica, i lavoratori della logistica, tutti immigrati, organizzati con lo slacobas per il sindacato di classe, hanno avuto modo di raccontare come negli scorsi mesi si sono conquistato con la lotta il diritto a scegliere e costruire la loro organizzazione sindacale e, prendendo nelle loro mani il cobas sui loro posti di lavoro, sono riusciti a strappare risultati in termini di condizioni di lavoro e salario che per anni di pacifica coesistenza avevano atteso invano.
E' stato un momento vivo di unità e solidarietà di classe internazionale.
All'incontro erano presenti anche alcuni abitanti di Zingonia, centro vicino Dalmine abitato in massima parte da immigrati oggetto di un progetto che ne prevede l'evacuazione e demolizone per costruirvi un centro commerciale. Questi hanno ascoltato con grande interesse le parole dei compagni turchi che raccontavano la loro esperienza in un quartiere ghetto di Duisburg, e che dimostravano la ghettizzazione degli immigati in areee via via private dei servizi, deliberatamente abbandonate al degrado, e che poi, in nome della stessa lotta al degrado, vengono forzatamente svuotate e "riqualificate" a vantaggio della speculazione, non è un fatto episodico o locale ma parte di una politica generale presente in tutta Europa.
Ci si è lasciati con l'impegno a proseguire e intenficare i rapporti per un sostegno reciproco nelle lotte che si conducono, a partire dalla prossima campagna di solidarietà coi prigionieri politici incarcerati per aver partecipato alla rivolta di Taksim Gezi Park, che sarà lanciata a livello europeo il prossimo 1 agosto.
Una delegazione dello slaicobas per il sindacato di classe è stata inoltre invitata a restituire la visita in Turchia, viaggiando per il paese per incontrare alcune significative realtà di lotte operaie.
Una visita breve ma intensa e interessante.
Due giorni di riunioni in cui sono state scambiate e approfondite informazioni, analisi e progetti sulla situazione politica generale, sullo stato movimento operaio e popolare, sulle lotte più significative nei rispettivi paesi.
E' stata un'occasione preziosa per approfondire la conoscenza sullo stato del movimento operaio in Turchia che, da una parte, subisce gli attacchi del regime fascista islamico di Erdogan e le sue politiche di privatizzazione, negazione dei diritti sindacali, incentivi per attrarre investimenti europei, ma, dall'altra, nonostante spesso sia priva di organizzazione sindacale, vive comunque una stagione di crescita di proteste, scioperi e resistenza.
E' stata anche l'occasione per rivedere il percorso della ricostruzione del sindacato di classe in Italia sulle macerie del fallimento dei sindacati collaborazionisti che oggi sotto i colpi del fascismo padronale li ha cooptati.
E' stata l'opportunità per rivivere dalle parole di testimoni diretti i fatti della grande battaglia di resistenza popolare di Taksim Gezi Park che il mese scorso ha scosso Istanbul e l'intera Turchia.
Infine, nell'incontro di domenica, i lavoratori della logistica, tutti immigrati, organizzati con lo slacobas per il sindacato di classe, hanno avuto modo di raccontare come negli scorsi mesi si sono conquistato con la lotta il diritto a scegliere e costruire la loro organizzazione sindacale e, prendendo nelle loro mani il cobas sui loro posti di lavoro, sono riusciti a strappare risultati in termini di condizioni di lavoro e salario che per anni di pacifica coesistenza avevano atteso invano.
E' stato un momento vivo di unità e solidarietà di classe internazionale.
All'incontro erano presenti anche alcuni abitanti di Zingonia, centro vicino Dalmine abitato in massima parte da immigrati oggetto di un progetto che ne prevede l'evacuazione e demolizone per costruirvi un centro commerciale. Questi hanno ascoltato con grande interesse le parole dei compagni turchi che raccontavano la loro esperienza in un quartiere ghetto di Duisburg, e che dimostravano la ghettizzazione degli immigati in areee via via private dei servizi, deliberatamente abbandonate al degrado, e che poi, in nome della stessa lotta al degrado, vengono forzatamente svuotate e "riqualificate" a vantaggio della speculazione, non è un fatto episodico o locale ma parte di una politica generale presente in tutta Europa.
Ci si è lasciati con l'impegno a proseguire e intenficare i rapporti per un sostegno reciproco nelle lotte che si conducono, a partire dalla prossima campagna di solidarietà coi prigionieri politici incarcerati per aver partecipato alla rivolta di Taksim Gezi Park, che sarà lanciata a livello europeo il prossimo 1 agosto.
Una delegazione dello slaicobas per il sindacato di classe è stata inoltre invitata a restituire la visita in Turchia, viaggiando per il paese per incontrare alcune significative realtà di lotte operaie.
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