Il generale al-Sisi chiama il popolo a
manifestare venerdì a sostegno delle Forze Armate dopo la destituzione
del presidente Morsi. La Fratellanza definisce l'appello un invito alla
guerra civile e organizza una manifestazione nello stesso giorno
In un discorso trasmesso in diretta dalla televisione di
Stato il generale Abdel Fatah al-Sisi, comandante dello stato maggiore
interforze e ministro della Difesa egiziano, ha esortato il popolo a
riempire le piazze a livello nazionale per legittimare l'operato delle
Forze Armate, e conferire loro attraverso tali manifestazioni un chiaro
incarico in vista di "combattere il terrorismo e la violenza" seguiti al
colpo di stato con cui il 3 luglio scorso è stato deposto il presidente
islamista Mohamed Morsi, e del quale proprio Sisi è considerato
l'artefice. "Venerdì prossimo", ha incalzato
Sisi, in quella che è suonata come una replica alle ennesime proteste
indette dai seguaci dell'ex presidente per la giornata festiva, "tutti
gli egiziani d'onore debbono scendere nelle strade per darmi il mandato e
impartirmi l'ordine di farla finita con il terrorismo e la violenza",
ha insistito. La risposta dei Fratelli musulmani - che hanno
indetto anche loro una manifestazione per venerdì - non si è fatta
attendere. "E' un appello alla guerra civile, per proteggere il golpe
militare" che ha destituito il presidente Mohamed Morsi, ha detto
Mohamed el-Beltagy, dirigente dei Fratelli Musulmani, in un'intervista
televisiva. Quello che al-Sisi ha chiesto nella sua conferenza stampa di
oggi, secondo el-Beltagy, è una "autorizzazione del popolo a uccidere".
Una richiesta alla quale "nessun egiziano rispettabile" dovrebbe
rispondere.Il generale, secondo Beltagy, "sta dimostrando di
essere il vero governate del paese e che il presidente, il suo vice e il
governo non hanno alcun potere". "El-Sisi e l'intelligence - ha
proseguito - stanno dando istruzioni al ministero degli Interni a
commettere crimini contro i manifestanti pacifici, che vengono puniti solo per aver detto 'no' al golpe militare".
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