Una manifestazione spontanea di oltre 200
persone, per lo più eritrei, con tante donne e tanti bambini, sta avendo
luogo nell'isola. Le persone sono fuggite dal centro di accoglienza che
non riesce più a contenere la gente che arriva, a centinaia, ogni
giorno. Il rifiuto delle impronte trova ragione nel fatto che
l'identificazione in Italia impedirebbe loro di scegliere altri paesi
europei
Il grido: "Non vogliamo rilasciare impronte". La manifestazione di oggi è cominciata alle 17, al grido di "Non vogliamo rilasciare impronte". Il corteo s'è formato subito dopo la fuga dal Centro di accoglienza dell'isola che non riesce più a sopportare l'impatto delle centinaia di persone che sbarcano ogni giorno, dall'8 luglio scorso, all'indomani della visita di Papa Francesco. Un flusso migratorio incessante, che sta mettendo davvero alla prova la capacità ricettiva di un luogo ormai da anni sottoposto a stress di questo genere. Nel centro di accoglienza si sono visti bambini e donne, anche in stato di gravidanza, dormire sotto gli alberi, perché non ci sono strutture in grado di ospitarli. L'Italia, dunque, da queste personenon viene ritenuta un paese in grado di tutelare i loro diritti. Ecco il punto. Ed ecco perché, pur di difendere il loro diritto d'asilo, quse persone preferiscono andare via dall'Italia
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