per questo in genova 2011 dobbiamo richiedere fatti concreti contro l'impunità di stato e dobbiamo manifestare nei luoghi dei crimini
senza divieti, servizi d'ordine e buoni e cattivi
i buoni che agissero secondo una altra logica sbagliano anche sul terreno della lotta democratica e di massa
proletari comunisti
10 luglio 2011
G8, la picconata del procuratore Di Noto
"Lo Stato non ha ancora chiesto scusa"Il procuratore generale: "Genova non dimentica i fatti del 2001. Qualcuno doveva dimettersi. Diaz e Bolzaneto, che polizia abbiamo? Una commissione parlamentare d'inchiesta avrebbe potuto capire quali fossero le direttive Gli ufficiali devono evitare che la truppa si dia al saccheggiodi MARCO PREVE
Il procuratore generale Luciano Di Noto
"Dopo quanto avvenuto alla Diaz e Bolzaneto lo Stato avrebbe dovuto farsene carico e qualcuno avrebbe dovuto dimettersi. Oltre alla responsabilità personale, esiste anche quella istituzionale. Davanti a carriere che progrediscono normalmente, mi viene da pensare che ci troviamo di fronte ad un ordinamento autoreferenziale". I dieci anni dal G8 corrispondono anche ai 50 anni di magistratura di Luciano Di Noto, procuratore generale che il 14 agosto lascerà il suo ufficio al 12° piano del tribunale.
In questa chiacchierata mattutina interrotta dal consueto viavai di colleghi, funzionari e impiegati che chiedono consigli e soluzioni, il procuratore generale Luciano Di Noto, alla vigilia della pensione - manterrà la presidenza del Garante del contribuente - si conferma uomo delle istituzioni, privo di etichette se non quella di cittadino. Duro nei confronti di quella parte di "Stato" che non si è voluta far carico dei fatti del G8, ma altrettanto severo quando parla dei colleghi che disertano la cerimonia in ricordo di Francesco Coco, "solo perché ideologicamente non era vicino a loro".
I conti con i fatti del 2001 non sembrano ancora chiusi.
"Genova è una città che non dimentica, che è fiera del suo passato. Penso a Balilla, al Risorgimento, al suo 25 Aprile unico in Italia. I fatti del G8 sono accaduti sotto gli occhi di tutti. Episodi spiacevoli come i disordini di strada e "anomali" come la Diaz e Bolzaneto. Vicende inquietanti".
Per l'irruzione, i falsi e le violenze della scuola Diaz, così come per gli abusi e le umiliazioni inflitte nel carcere di Bolzaneto, le sentenze di secondo grado hanno condannato decine di imputati, molti sono alti funzionari di polizia. Le loro carriere sono andate avanti normalmente, un medico responsabile di violenze a Bolzaneto ha ottenuto il bonus produttività dalla Asl3. E' sorpreso?
"Meraviglia che di fronte a fatti così gravi non ci sia stata da parte dello Stato una presa di coscienza, anche per rispetto nei confronti della città. Ecco, forse, perché restano dei conti in sospeso. Qualcuno avrebbe dovuto prendersi la responsabilità istituzionale che è altra cosa rispetto a quella personale. Di fronte ai racconti di Bolzaneto, se sono vere le testimonianze, è legittimo chiedersi: "Ma che polizia abbiamo?"".
Abbiamo solo la verità giudiziaria.
"Una commissione parlamentare d'inchiesta avrebbe potuto capire quali fossero le direttive impartite. Perché in piazza, a caldo, la situazione può sfuggire di mano, ma non in un'operazione oppure in un carcere, questo no. Gli ufficiali devono evitare che la truppa si abbandoni al saccheggio".
Cosa si sarebbe aspettato?
"Che qualcuno chiedesse scusa e che chi aveva alte responsabilità si dimettesse. Ma le sembra possibile che dopo dieci anni non si è riusciti a capire chi fosse uno dei firmatari dei verbali di arresto della Diaz?".
(09 luglio 2011)
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