lunedì 11 luglio 2011

pc 11 luglio - la corte dei conti dice no alla TAV .. quindi non la fate !

la Corte dei Conti dice NO TAV
dalla relazione da essa preparata- disponibile integrale

1) l'opera è caratterizzata da CARENZE metodologiche del PROCESSO
DECISIONALE che hacondotto all'adozione della complessa operazione: NESSUNO
studio di fattibilità attendibile aveva quantificato la VANTAGGIOSITA' di
tale operazione rispetto al sistema creditizio tradizionale per realizzare
gli investimenti.
2) emergono elementi di forte rischio dai rapporti negoziali attivi e
soprattutto passivi ereditati dallo Stato: complesse clausole finanziarie
PENALIZZANO spesso la parte PUBBLICA

3) è IMPOSSIBILE acquisire, dagli atti a corredo del bilancio e dai
provvedimenti di spesa ad essi sottesi, alcun riferimento utile a calcolare
nel tempo la distribuzione dei costi e dei benefici tra le generazioni di
utenti e contribuenti interessati

4) l'opera PREGIUDICA L'EQUITA' INTERGENERAZIONALE, caricando in modo
sproporzionato su generazioni future (si arriva in alcuni casi al 2060)
ipotetici vantaggi goduti da quelle attuali. Vengono scaricate sulle
generazioni future oneri relativi ad investimenti, la cui eventuale utilità
è beneficiata soltanto da chi li pone in essere, accrescendo il debito
pubblico, in contrasto con i canoni comunitari

5) i contratti attuativi si basavano su stime di flussi e di ritorni
economici dell'opera non solo ALEATORI, ma anche IRREALISTICI e
sostanzialmente INESISTENTI

6) MANCA un'azione costante di VERIFICA SULL'OPERATO DEI MANAGER PUBBLICI,
dai quali si ereditano gli effetti delle decisioni, con il risultato che
gravi errori da questi commessi non vengono valutati sotto il profilo di una
ipotetica responsabilità sociale

7) è completamente INATTENDIBILE fin DALL'ORIGINE la quantificazione dei
FLUSSI DI ENTRATA presi a riferimento dall'ipotesi di finanza di progetto,
così come sono nettamente SOTTOSTIMATI I COSTI dell'opera

8) che sono assolutamente RILEVANTI gli ONERI caricati sullo STATO, la
GRAVOSITA' delle operazioni di PRESTITO e delle procedure ad esse collegate,
la SCARSA TRASPARENZA amministrativa e contabile della gestione del debito

9) che l'unico progetto finanziario disponibile è quello iniziale: esso si
basava su STIME MOLTO OTTIMISTICHE di FLUSSO PASSEGGERI e di UTILIZZAZIONE
DELLA RETE, sia in termini di treni passeggeri che di treni merci. La
scissione tra questa previsione, l'andamento dei lavori e le stime della
utilizzazione della rete ferroviaria da parte dei soggetti interessati,
nonché la stessa individuazione generica di questi ultimi senza riscontri di
carattere programmatico e contrattuale, hanno reso l'ipotesi
dell'AUTOFINANZIAMENTO meramente VIRTUALE, inducendo il graduale abbandono
del progetto iniziale, con contestuale ACCOLLO DEL DEBITO correlato al
patrimonio separato a carico dell'ERARIO

10) che è evidente la forzatura iniziale che, attraverso un progetto
finanziario
troppo ottimistico, ipotizzava un autofinanziamento mediante project
finance: in realtà si trattava ab origine di linee ferroviarie finanziate
con DEBITO PUBBLICO FUTURO, neppure acquisito alle migliori condizioni di
mercato

11) che un progetto delle dimensioni dell'Alta velocità non può ritenersi
accettabile solo in relazione all'indubbia strategicità dei fini in esso
contenuti, ma deve essere accompagnato da una REALISTICA analisi dinamica
della copertura economica. Diversamente opinandosi, non poteva che
verificarsi un ONERE RILEVANTISSIMO per la FINANZA PUBBLICA, come avvenuto
nel caso di specie.


Chiunque legga queste considerazioni ha la certezza di leggere i punti di un
documento preparato da un gruppo No Tav.
Invece, incredibile ma vero, sono le considerazioni che emergono da una
relazione presentata dalla Corte dei Conti con data 11 dicembre 2008 e
intitolata "Risultanze del controllo sulla gestione dei debiti accollati al
bilancio dello Stato contratti da FF.SS., RFI, TAV e ISPA per infrastrutture
ferroviarie e per la realizzazione del sistema "Alta velocità"

Leggendo questa relazione è netta la sensazione che la Corte dei Conti non
si capaciti di come un'opera del genere possa essere anche solo stata
pensata e di come sia stata gestita.


Dopo questa lettura ci e vi chiediamo:
1) come si fa ancora ad avere dei dubbi sulla necessità di questa opera?
2) come fanno i politici di tutti i maggiori partiti a continuare a
sostenerla e a dire che va assolutamente realizzata?
3) come si fa a non sostenere con forza le istanze del popolo della Val di
Susa?
come si fa a continuare ad avere fiducia nei partiti?
4) come si fa a continuare a credere ad uno stato che se ne sbatte
completamente delle considerazioni di un suo organo preposto al controllo
delle entrate e delle spese pubbliche? come si fa a continuare ad avere
fiducia nei mezzi informativi tradizionali che invece che portare alla luce
queste informazioni si concentrano sulle presunte violenze di alcuni
manifestanti nascondendo così le giuste motivazioni delle proteste degli
abitanti della Val di Susa?

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