lunedì 11 luglio 2011

pc 11 luglio - Nuovo assalto NOTAV ai cantieri, la partita è ancora tutta da giocare

Nuovo assalto al cantiere della Tav
torna la tensione in Val di Susa

A una settimana dagli scontri i manifestanti tagliano le recinzioni, poi si ritirano: "Sarà un'estate intensa". I dimostranti sono stati tutti riconosciuti ma non identificati

di ERICA DI BLASI

TORINO - A una settimana esatta dalla domenica di guerriglia in Valsusa, a Chiomonte è andato in scena l'assedio bis. Un'ottantina di "No Tav" ha di nuovo tentato di entrare nel cantiere della Maddalena, "liberato" da un blitz di duemila agenti quindici giorni fa. Un primo corteo, dai numeri contenuti, si è avvicinato già in mattinata alla recinzione, presidiata da polizia e carabinieri: a sfilare vicino alle reti, mamme, bambini, esponenti del centro sociale Askatasuna e alcuni amministratori dei comuni della valle, tutti pronti a rivendicare la loro opposizione al supertreno tra Torino e Lione che, proprio in settimana, è stato inserito a titolo definitivo tra i progetti dell'Europa sia pure con il rischio di un taglio per i ritardi. Tutti riconosciuti, ma non identificati.

Qualcuno tra i manifestanti si è staccato dal gruppo è ha tagliato in più punti la recinzione installata dagli operai delle due ditte che da quindici giorni lavorano, sotto scorta, all'allestimento dell'area destinata al tunnel geognostico. Un gesto più che altro provocatorio: nessuno ha messo piede nel cantiere e, appena i "No Tav" si sono allontanati, la recinzione è stata subito riparata.
Poi, nel pomeriggio, il tentativo più concreto. Un'ottantina di manifestanti, armati di cesoie e pinze, hanno tagliato nuovamente le reti, la parte più esterna, che costeggia il cantiere. Poi hanno cambiato tattica, colpendo i piloncini della recinzione e aggrappandosi per tirarla giù: di tentativo in tentativo sono riusciti ad aprire uno squarcio di circa cinquanta centimetri. A una trentina di metri dai manifestanti la polizia si è limitata a controllare. Un mini raid che si è concluso come una pura provocazione. Dopo circa un'ora i manifestanti hanno desistito e si sono allontanati spontaneamente dal cantiere.

Per tutto il tempo anche la Digos ha controllato che la situazione non degenerasse. Le persone, tutte a volto scoperto, che hanno divelto la rete rischiano ora una denuncia per danneggiamento. Ma per i No Tav è comunque una piccola vittoria. Sui siti sono già apparse diverse rivendicazioni dell'assedio bis. Accompagnate da un avvertimento chiaro: "Sarà un'estate intensa, una partita ancora tutta da giocare".

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