mercoledì 13 luglio 2011

alla tenaris dalmine serve la ribellione operaia

Oggi al cambio turno delle 13-14 si è tenuto alla Tenaris Dalmine un presidio di proletari comunisti
contro l'accordo neocorporativo su contrattazione e rappresentanza e la manovra economica antioperaia del governo.
Nonostante il caldo assai fastidioso, in particolare per chi si apprestava ad entrare in turno, numerosi operai hanno scambiato impressioni sulla situazione politica e di fabbrica, stimolati da uno striscione che diceva "contro l'accordo fascista tra governo-padorni e cgil-cisl-uil, che cancella il ccnl nazionale e le libertà sindacali, serve la ribellione operaia" .

Visto che è proprio questo punto che manca ancora nelle mobilitazioni che ci sono state finora, anche sul piano sindacale degli scioperi democratici della fiom (e che ora la cgil con la sua firma azzera) che non hanno voluto accettare la sfida di contrasto aperto del fascismo padronale anche a partire con la rottura con i servi del padrone fim e uilm.
tutto questo ha fatto incazzare molti operai della fiom o che comunque vedevano nella cgil-fiom una diversità almeno sul piano nazionale, e che ora si trovano a capire che la cgil della camusso è come cisl e uil e forse ancora peggio perchè sul piano politico lavora per il partito democratico per conciliare le contraddizioni e per portare al potere un altro governo dei padroni.
questo ragionamento ha subito chiarito ai tanti operai che dicono "sono tutti uguali" o che il problema non è solo berlusconi ma anche gli altri della "sinistra", che noi non siamo uguali a quei partiti in quanto solo se gli operai fanno la loro parte e sono loro e non le elezioni ha buttare giù questo governo tamite un vero sciopero generale prolungato che si unisca a tutte le lotte sociali, agli studenti.... che si creano le condizioni perchè sicuramente non vada al potere un'altro governo dei padroni che ci freghi con la vaselina......
così come è emerso da alcuni il richiamo al '68 e al fatto che per cambiare veramente serve il sangue per le strade, ma anche qui il problema è che serve un partito di tipo nuovo per organizzare fare questo nelle condizioni attuali del sistema imperialista globalizzato, serve l'organizzzione e la politica, servono i circoli operai di proletari comunisti, dove gli operai incominciano a ragionare in quanto classe operaia...
con la diffusione del giornale politico che comprendeva anche uno speciale fabbrche e con l'esempio dell'importante lotta degli operai delle cooperative, in maggiornza immigrati, si è fatto capire anche la necessità della rivolta in fabbrica, della disdetta di massa dai sindacati confederali, del rompere con le regole che portano ad avere ad esempio in numerosi reparti della dalmine la maggioranza della rsu che è stata nominata dal sindacato e non votata, che il sindacato di classe non solo è possibile ma che è l'unico modo per ritrovare una vera unità tra gli operai e quindi una forza materiale, perche solo con la rivolta alle regole sindacali si puo cambiare i rapporti di forza sui posti di lavoro, non essere soccubi di piani di ristrutturazione con spostamenti e peggioramenti nei reparti, non essere schiavi ma operai.

Nessun commento:

Posta un commento