Sgombero a Firenze. Un altro regalo a MPS da governo e PD
Osservatorio
Il 2 agosto un centinaio di poliziotti ha fatto irruzione nel palazzo di via Carissimi 1, di proprietà del Monte dei Paschi di Siena, per procedere allo sgombero di 8 appartamenti occupati e buttare fuori dieci famiglie che li abitavano da 4 anni.
La polizia ha a più riprese spintonato i solidali accorsi in sostegno delle famiglie per allontanarli dall’occupazione, mentre con l’aiuto della Security privata di MPS tentava di far uscire gli abitanti, premurandosi di allontanare i giornalisti perché non parlassero con loro.
Per ore le famiglie hanno ribadito la propria indisponibilità ad andarsene senza un’alternativa, ma
l’unica cosa che i servizi sociali sono stati in grado di fare è pagare loro un posto in albergo per 20 giorni. Le case sono state quindi murate nel corso della serata.
Di comune accordo l’assessore Vannucci e il prefetto Lega hanno ringraziato le forze dell’ordine e parlato di successo della legalità e della solidarietà, cosa che suona ogni volta più ridicola dal momento in cui anche il lucroso meccanismo di accoglienza d’emergenza del Comune è saturo da tempo e, nonostante le ingenti spese pubbliche per l’apertura di nuove strutture dormitorio, i posti sono sempre esauriti perché nessuno è nelle condizioni di uscirne. Il libero mercato immobiliare fiorentino infatti continua a proporre prezzi da 20 euro al metro quadro che risultano completamente inaccessibili alle famiglie in emergenza abitativa ma anche alle tantissime famiglie con redditi bassi.
La lotta degli inquilini di via Carissimi fin dal primo giorno ha indicato una strada diversa, proponendo a più riprese al Monte dei Paschi di pagare affitti sociali proporzionati al reddito per regolarizzare la situazione. Nessuna risposta è mai pervenuta da parte della Banca, né Comune e istituzioni hanno mai preso in considerazione l’idea di spingere i privati ad affitti calmierati, per questi 8 appartamenti e per le migliaia di altri alloggi sfitti nelle stesse circostanze, nonostante le ripetute dichiarazioni a mezzo stampa di progetti in questa direzione.
Gli appartamenti erano stati occupati dai percorsi di lotta per la casa nell’estate 2015, nella stessa giornata in cui l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi era in città per un comizio al teatro Puccini, a qualche decina di metri di distanza da via Carissimi. Poco più di un anno dopo il governo Renzi si sarebbe reso protagonista del salvataggio di MPS, regalando alla banca 20 miliardi di soldi pubblici. Già in qualità di sindaco, Renzi si era preoccupato di spianarsi la strada verso Palazzo Chigi svendendo Firenze ai privati a discapito degli interessi dei cittadini e schierandosi saldamente a difesa degli interessi della rendita, e le politiche del governo proseguivano coerentemente nella stessa direzione.
Direzione che continua a portare avanti anche il governo giallo-verde, in perfetta intesa con l’attuale giunta Nardella: il piano di sgomberi che governo e giunta stanno portando avanti, nel tentativo di far scomparire l’emergenza abitativa per tutelare manu militari gli interessi delle banche e dalla speculazione immobiliare presentati come “interessi comuni”, vedono lo schieramento coeso di tutte le forze politiche locali e nazionali.
Dall’altra parte della barricata l’istanza di alloggi a prezzi accessibili continua a indicare la strada da percorrere per sottrarre guadagno alla rendita delle grandi proprietà come MPS. Per 4 anni gli inquilini di via Carissimi sono riusciti a farlo.
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