La Spezia, ex operaio in Arsenale morì per l’amianto: ministero condannato
Risarcimento da 100 mila euro assegnato ai familiari Il giudice del lavoro ha riconosciuto i «danni da sofferenza»
La Spezia - Gli eredi di un ex dipendente dell’
Arsenale militare della Spezia si sono visti riconoscere la somma di
100 mila euro dalla sezione lavoro del tribunale della Spezia a seguito
della morte del loro familiare andato in pensione nel 1989 e deceduto all’età di 84 anni nel 2014.
della morte del loro familiare andato in pensione nel 1989 e deceduto all’età di 84 anni nel 2014.
La vittima svolgeva la mansione di
carpentiere in ferro ed era stato colpito da
mesotelioma pleurico per
danno da sofferenza. Si tratta di un danno non
patrimoniale per la sofferenza patita dall’uomo fino al decesso dalla
data della conoscenza della malattia dal 2011 collegata al servizio. La
moglie e i due figli si sono rivolti all’avvocato Sandra Biglioli del
foro della Spezia, esperta in cause di lavoro che riguardano la
Marina militare. La richiesta di risarcimento
inoltrata dal legale ha trovato conforto nel rapporto contrattuale di
lavoro e nella responsabilità del datore di lavoro che non ha adottato
le misure idonee a tutela non solo del dipendente ma anche a tutela
della salubrità del luogo di lavoro, in base all’ex articolo 2087 del
codice civile.
Gli eredi dell’ex carpentiere in ferro si sono visti riconosciuto oltre 33 mila euro a testa dal
giudice del lavoro Marco Viani. Negli ultimi mesi casi come quello del carpentiere non sono rari nelle aule del tribunale.
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