È proprio questo il titolo
dell’articolo del Sole 24 Ore del 2 agosto scorso, giornale della
Confindustria, che ha una bella faccia tosta nell’indicare le vere ragioni che
hanno portato alla perdita pesante di salario in questi 40 anni!
È la conferma, anche con questi
dati, che il LIVELLO DEL SALARIO E’ LEGATO ALLA LOTTA. Naturalmente quella che
chiamano disuguaglianza è in realtà PERDITA di salario, a questa ha
pesantemente contribuito non solo la mancanza della lotta ma gli accordi dei
sindacati Cgil, Cisl, Uil innanzitutto, con i padroni e con i governi di turno.
“… è luogo comune
attribuire la colpa dell’aumento della povertà assoluta alla Crisi del decennio
che va concludendosi. – dice la giornalista - In realtà i dati mostrano che il
fenomeno è in atto almeno da quarant’anni, anche se era raro nei decenni passati
parlare di economia e di crescita con le lenti delle disuguaglianze sociali.”
L’ultimo rapporto di Inps, secondo
il quotidiano dei padroni, mostra che in 50 anni la quota di redditi da lavoro è
costantemente diminuita, MA, “Nel frattempo i salari medi sono prima aumentati
e poi calati, mentre le disuguaglianze salariali hanno seguito un trend
opposto: sono diminuite, fino agli anni Ottanta, per poi aumentare
sensibilmente.”
Quindi negli anni in cui si era
sviluppata la lotta per il salario e i diritti sindacali, tra il 1975 e il
1992, la differenza tra profitti e salari era diminuita.
Dal 1993 fino al 2017
poi si fermano e poi precipitano. Perché? “Gli esperti di Inps, aggiunge la
giornalista, attribuiscono la responsabilità alla stipula di nuovi accordi
fra le parti sociali. Uno degli obiettivi era proprio quello di limitare
la forte crescita salariale degli anni precedenti.”
Come per esempio: “l’introduzione
nel 1975 del meccanismo del punto unico di contingenza”…
E’ necessaria la lotta per aumenti
salariali
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