venerdì 9 agosto 2019

pc 9 agosto - Storie di ordinario razzismo

E' inutile metterle una per una, il clima generale e il governo fasciopopulista ci chiama a metterle insieme per mostrare e denunciare il razzismo capillare che avanza e per invitare a contrastarlo città per città, quartiere per quartiere, casa per casa

1 - Loano, insulti razzisti a un volontario della Croce Rossa: “Tu sporchi la divisa che indossi”

Il grave episodio durante una sagra: la solidarietà dei colleghi militi
Insulti razzisti ad un volontario della Croce Rossa di Loano, Umar Nuri 25 anni. Durante la sagra che si è svolta sul lungomare di Loano organizzata dalla pubblica assistenza, il ragazzo è stato più volte offeso con la frase «Tu sporchi la divisa che indossi».
La Croce Rossa di Loano ha voluto denunciare questo episodio. «Questo ragazzo ha deciso di passare il suo tempo libero aiutando le persone. Per poter accedere e diventare volontario presso la nostra associazione ha portato a termine un lungo percorso di oltre 6 mesi che hanno compreso corsi, esami e tirocinio. Sono attacchi dettati dall'odio e dalla cattiveria, di un mondo che vede nei migranti tutto il male, senza pensare un solo attimo a quello che hanno patito e passato e quello che ancora patiscono e patiranno» fanno sapere dalla Cri di Loano.       

2- “Donne sinti si fanno il bidet nella nuova fontana di piazza Castello a Fossano”, il sindaco della Lega la fa chiudere

«La nuova fontana di piazza Castello sarà riattivata venerdì pomeriggio e sarà spenta lunedì mattina». Lo annuncia il sindaco di Fossano, il leghista Dario Tallone, che nei giorni scorsi ha fatto chiudere il flusso dell’acqua a pochi giorni dall’attivazione, perché «alcuni lo usavano come il proprio bagno privato».
Tallone è sceso più nei dettagli su quali siano stati i comportamenti che hanno portato alla chiusura e su cui si è aperto un dibattito online. «C’erano donne nomadi di origine sinti che si facevano il bidet alla fontana – sostiene – siccome si tratta di acqua che scorre con il sistema del riciclo si tratta di una questione sanitaria. Una cosa sono i bambini che ci giocano e va bene, diverso è che rischino di contrarre malattie. Mi è stato chiesto di evitare la chiusura facendo pattugliare la zona dai vigili urbani ma questo è impossibile perché la polizia municipale ha anche altro da fare».

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