domenica 4 agosto 2019

pc 4 agosto - Ravenna - rete antifascista contro la commemorazione del fascista Muti



La commemorazione di Ettore Muti a Ravenna 
non va autorizzata!
E' ora di sciogliere tutte le organizzazioni neofasciste!

Siamo stanchi delle parate neofasciste col pretesto della commemorazione del gerarca fascista Muti che vengono autorizzate in questa città medaglia d'oro alla Resistenza Antifascista.
Questo raduno neofascista non dev'essere più autorizzato perchè si tratta di Apologia di fascismo che, vogliamo ricordarlo per l'ennesima volta, è un reato!
Il sindaco De Pascale l'anno scorso aveva affermato: "questa manifestazione è palesemente illegale e da due anni a questa parte non ha più senso", ma non è andato oltre queste parole il giorno dopo la lugubre parata neofascista.
Ad impedirla sul campo c'è stata la mobilitazione della Rete Antifascista.
Ora basta! Se il corteo funebre verrà autorizzato ci sono delle precise responsabilità, innanzi tutto istituzionali, questura/prefettura/amministrazione cittadina.
Noi, dal canto nostro, vorremo unire tutte le realtà, singole ed organizzate, perchè questo scempio non si compia nè quest'anno nè in futuro!
Con il loro referente politico al ministero degli Interni, nella persona di Salvini, i neofascisti si sentono sempre più legittimati e oggi non sono affatto spariti ma vengono assorbiti dalla Lega, come dimostrano le ultime elezioni europee. Inoltre è dimostrato da numerose inchieste che esiste un legame tra fascisti e crimine organizzato e non solo, si stanno armando pesantemente (per una nuova stagione della strategia della tensione?), come dimostra il sequestro di un vero e proprio arsenale avvenuto qualche settimana fa.

Le leggi esistenti devono essere applicate.
L'articolo 4 della Legge 645/52 recita ancora così: “Apologia del fascismo: chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le finalità antidemocratiche proprie del partito fascista è punito con la reclusione fino a due anni etc”.
La legge Mancino
Oltre alla legge Scelba esiste poi un’altra legge che regola il delitto di apologia del fascismo. È la legge Mancino (del 1993) che punisce i reati di odio e discriminazione razziale. In particolare, secondo quanto recita l’articolo 2, è punito «chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali di organizzazioni, associazioni o movimenti aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi».
Disposizioni transitorie e finali XII
E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.

E, inoltre, basta col revisionismo storico! dei vari sedicenti "storici" antipartigiani come Stella, candidatosi con il partito della Meloni, dello stesso partito dell'avvocato Francesco Minutillo, dirigente di Fratelli d'Italia a Forlì che ha vomitato tutto il suo odio anticomunista sulla tomba del capitano partigiano "Bulow" (Arrigo Boldrini) al cimitero di Ravenna, offendendone la memoria, chiamandolo "criminale" e la sua "una banda di assassini e criminali" e altri personaggi che meriterebbero la galera. Perchè, è bene ricordarlo, il fascismo è un crimine, non un'opinione!
INCONTRO PUBBLICO DI TUTTE LE REALTA' ANTIFASCISTE
Lunedì 5 agosto alle ore 21
Via Landoni, 2 (traversa di via Maggiore-ex circoscrizione)

Rete Antifascista Ravenna
reteantifascistaravenna@gmail.com

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