@neXt quotidiano | 5 Agosto 2019
Il Secolo XIX racconta oggi una strana storia che arriva dal tribunale di Genova, che ha visto sparire uno dei venti faldoni del processo sui 49 milioni della Lega, che avrebbe potuto far cadere le confische ai conti del partito. Se il colpo di spugna della prescrizione è stato evitato, sul procedimento gravano però altre due incognite sulla vicenda. La prima riguarda un giallo al momento rimasto senza spiegazione: nella trasmissione degli atti dalla Corte d’Appello di Genova alla Suprema Corte è andato perduto uno dei venti faldoni del processo. I giudici della Cassazione hanno scritto al tribunale ligure per chiedere spiegazioni, ma al momento la questione non è stata risolta. E non è escluso che la vicenda venga utilizzata dai difensori del Carroccio per chiedere un annullamento o il rinvio.
Non è stato chiarito che tipo di faldone manchi, né cosa riguardasse; è anche vero che, dopo un lungo dibattimento, non dovrebbero più esservi molti segreti nel processo. C’è poi un’altra questione che viene seguita molto da vicino dai magistrati. In secondo grado i giudici avevano derubricato i reati di cui erano accusati i revisori dei conti della Lega, Stefano Aldovisi, Diego Sanavio e Antonio Turci, condannati non per truffa, ma per un reato minore. Se ciò accadesse anche per Bossi e Belsito, una diversa configurazione dei reati potrebbe far cadere anche le confische ai conti del partito.
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