Il
rogo nel cuore della notte, sul posto i vigili del fuoco. Non ci sono
dubbi sull'origine dolosa del rogo. Indagano i carabinieri
09
Maggio 2019
VIGNOLA.
Incendio doloso nella notte a Vignola. Ignoti hanno appiccato il
fuoco all'auto di proprietà di uno dei delegati sindacali Si. Cobas
presso Italpizza. L'auto era parcheggiata davanti casa, il rumore del
rogo ha svegliato il proprietario e i vicini che nulla hanno potuto
se non chiamare i vigili dle fuoco. L'auto è andata praticamente
distrutta. Sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri che hanno
avviato le indagini.
Questa
la nota ufficiale con la ricostruzione dell'accaduto fornita dal
sindacato Si. Cobas
"Questa
notte è stata incendiata l'automobile di uno dei delegati sindacali
del S.I. Cobas, rappresentante dei lavoratori ad Italpizza. Poco dopo
le due di notte i vicini si sono svegliati per un forte rumore di
vetri rotti sotto le loro finestre, trovando l'auto già in fiamme.
Solo grazie all'intervento tempestivo dei vigili del fuoco l'incendio
non si è propagato alla casa, la cui porta si
trova ad appena due metri dal punto di origine. - viene spiegato - All'interno della casa si trovava anche la moglie del nostro delegato, una giovane donna al nono mese di gravidanza: colpire una coppia che attende per la prossima settimana la nascita di un figlio è un gesto di una infamia che lascia senza parole".
E prosegue "Non ci sono dubbi
sull'origine dolosa dell'incendio. Questo attentato giunge nello
stesso giorno in cui la procura di Modena emette oltre 30 denunce nei
confronti delle lavoratrici e dei lavoratori di Italpizza che hanno
partecipato agli scioperi di questi mesi, con accuse più gravi
confezionate su misura proprio contro i delegati sindacali e gli
operai più attivi nella lotta. Ma giunge anche a pochi giorni
dall'incontro sulla vertenza Italpizza convocato dal Ministero del
Lavoro a Roma: l'azienda infatti si era rifiutata con un comunicato
pubblico di sedersi ad un tavolo col nostro sindacato, e l'intervento
del Ministero sembra essere riuscito a sbloccare la situazione".trova ad appena due metri dal punto di origine. - viene spiegato - All'interno della casa si trovava anche la moglie del nostro delegato, una giovane donna al nono mese di gravidanza: colpire una coppia che attende per la prossima settimana la nascita di un figlio è un gesto di una infamia che lascia senza parole".
Secondo
il Si. Cobas "È evidente infatti che a Modena esiste un sistema
locale ben oliato di affari e connivenze a tutti i livelli –
economici, politici ed istituzionali – per il quale industriali e
cooperative detengono un potere semi-feudale sul territorio, a
discapito di chi la ricchezza la produce con le proprie braccia.
L'attacco contro il S.I. Cobas qui è più duro che altrove, proprio
perché le lotte sindacali rischiano di sgretolare questo sistema
incancrenito. Non è infatti la prima volta che il nostro sindacato
subisce attacchi di questo tipo: appena un mese fa la macchina di un
nostro coordinatore di Bologna era stata bruciata sotto casa, mentre
a maggio scorso ci avevano puntato una pistola davanti ai cancelli
della ceramica Opera. L'elenco delle minacce e delle intimidazioni
subite dai nostri compagni e compagne sarebbe troppo lungo da fare.
Che se lo mettano bene in testa i padroni e i loro vigliacchi
caporali: la lotta andrà avanti fino alla vittoria! Indietro non si
torna!
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