Dal blog tarantocontro
Riportiamo ampi stralci del documento riportato dal Corriere di Taranto. Alcune cose vanno notate subito sul problema amianto.
1) Mittal dice che " le analisi effettuate mostrano l’assenza di rischi per i lavoratori“. Come commenta lo stesso giornalista GM. Leone, questo è "sinceramente è un’espressione alquanto audace, viste le tante denunce degli ultimi anni“,
che riguardano anche lo stato friabile in cui si trova la maggiorparte
dell'amianto, e visto anche che si tratta - come peraltro sostiene la
stessa AM - di amianto vecchio, di impianti dismessi e abbandonati. Con
questa premessa falsa di "assenza di rischi" non c'è garanzia, quindi,
di effettivo e rapido smaltimento - come in effetti si evince dal resto
del documento;
2) il documento Mittal dice che una parte cospicua
dell'amianto presente presso lo stabilimento AMI di Taranto è
da associare ad impianti la cui bonifica è
possibile solo alla fine della vita tecnica degli impianti e alla loro
conseguente fermata; per l'amianto su apparecchiature elettriche di
vecchia
generazione ma in esercizio e ancora funzionanti, la sua bonifica è
vincolata all’acquisto e alla disponibilità dei relativi ricambi di
nuova generazione. Quindi, per ora non se ne parla. L'amianto può
continuare a mettere in pericolo salute e vita degli operai ma non si
toglie fino a quando non sarà sfruttato all'osso l'impianto - Mittal
dichiara apertamente la logica del capitale per difendere il suo
profitto: sfruttamento al massimo, niente costi "inutili" (in primis
quelli della sicurezza);
3) il cronoprogramma degli interventi
porta tempi troppo lunghi, la maggiorparte degli interventi comincerebbe
a metà 2020, ma anche 2021; ancora una volta non si risponde ad
emergenza con altrettanto emergenza;
4) dallo stesso documento
emerge la estesa situazione della presenza di amianto in fabbrica - che
ha continuato e continua ad uccidere lentamente; situazioni dagli stessi
sindacati in questi anni pochissimo denunciata (solo ultimamente
qualche denuncia è stata fatta da Fiom e Usb).
LO SLAI COBAS CHIAMA GLI OPERAI:
A SEGNALARE/DENUNCIARE OGNI PRESENZA DI AMIANTO (scrivete o telefonate allo Slai cobas: slaicobasta@gmail.com - 3475301704);
OPERAI E DELEGATI DEVONO PRETENDERE LA SUA RIMOZIONE IN TEMPI STRETTI E ANCHE SU IMPIANTI ANCORA FUNZIONANTI
SI RIPROPONE CON EVIDENZA LA QUESTIONE DI UN INTERVENTO DI PREPENSIONAMENTO - 25 ANNI DI LAVORO A RISCHIO BASTANO!
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Dal Corriere di Taranto
Se ne discuterà il 30 maggio nella prossima riunione dell'ente a Taranto
"...Cronoprogramma
aggiornato per l’intervento UP3 (Gestione di fanghi acciaieria, fanghi
d’altoforno e polverino d’altoforno), con nuova notifica al 15 maggio, e
per l’intervento UP2 (rimozione cumulo polveri e scaglie in area Parco
Minerale); Cronoprogramma di dettaglio degli interventi previsti in
attuazione della prescrizione n.UA9 (gestione acque meteoriche area a
caldo);
Cronoprogramma di dettaglio degli
interventi previsti in attuazione della prescrizione n.UA10 (gestione
acque meteoriche aree SEA, IRF, PCA); Cronoprogramma integrato per
l’attuazione delle prescrizioni n.18 (dismissione AFO 3) e n. UA11
(impianto di trattamento reflui area altoforno); Cronoprogramma
aggiornato UA11 (impianto di trattamento reflui area cokeria)...
...esame del Programma organico rimozione amianto e
del relativo cronoprogramma in attuazione dell’articolo n. 13, comma 2,
del DPCM del 29/9/2017, da presentare entro il 30/4/2019: data entro la
quale ArcelorMittal ha inviato all’Osservatorio e a tutti i soggetti
che ne fanno parte, il suddetto programma...
...Il
Programma Organico di Rimozione Amianto (di seguito PORA) è stato
redatto ai sensi dell’art. 13 comma 2 del DPCM del 29 settembre 2017. In
particolare, nel sopra citato disposto normativo, viene prescritto ad
AM InvestCo Italy S.r.l. di “presentare all’ISPRA, entro sei mesi dalla
data in cui subentrerà nella gestione del sito, anche come affittuario,
un programma organico di rimozione dell’amianto, che tenga conto della
mappatura redatta dai commissari straordinari”...
...Nella
relazione di ArcelorMittal si legge che “l’amianto presente in sito è
oggetto di costante monitoraggio e le analisi effettuate mostrano l’assenza di rischi per i lavoratori“.
Il che sinceramente è un’espressione alquanto audace, viste le tante
denunce degli ultimi anni. “Laddove dovesse emergere la presenza di
rischi collegati all’amianto, AMI effettuerà i necessari interventi in
coerenza con le disposizioni previste dalla legge, a prescindere da
quanto previsto nell’ambito del PORA” precisa ArcelorMittal.
Ricordiamo che le criticità sono relative alla presenza, nello stabilimento siderurgico di Taranto, di oltre 3750 tonnellate di amianto, di cui il 95% risulta di matrice friabile:
“l’amianto rappresenta una grande criticità, sia in riferimento
all’esposizione al rischio dei lavoratori sia in riferimento al rischio
ambientale, aggravata dall’eventuale presenza di materiale contenente
amianto non censito” ha spesso evidenziato negli ultimi anni la Fiom
Cgil...
MATERIALI CONTENENTI AMIANTO PRESENTI IN STABILIMENTO
Nella relazione si legge che i materiali in amianto presenti presso lo stabilimento AMI di Taranto sono
da associare a vecchie installazioni presenti in vari impianti/reparti
del sito: ovvero impianti dismessi e Impianti la cui bonifica è
possibile solo alla fine della vita tecnica degli impianti e alla loro
conseguente fermata; vecchie tubazioni fluidi; pannelli di
delimitazione con funzione edile; locali in disuso; componentistiche
elettriche di vecchia generazione...
CLASSIFICAZIONE DELLE INSTALLAZIONI CENSITE
-
Ai fini del PORA, le installazioni che presentano materiali contenenti
amianto sono state classificate nelle seguenti categorie: Impianti o
locali dismessi o non in marcia; tali installazioni sono identificate
con il colore rosso. Fanno parte di questa categoria gli impianti (AGL1,
BAT1/2, AFO3 ecc) o le parti di impianto (vecchie tubazioni fluidi,
locali in disuso) non più in esercizio. Gli interventi di bonifica sono
svincolati dalla produzione.
- Impianti la cui bonifica è possibile solo alla fine della vita tecnica degli stessi e alla loro conseguente fermata.
Tali installazioni sono identificate con il colore grigio. La categoria
raccoglie tutte le installazioni che possono essere bonificate o
durante una congrua fermata di manutenzione oppure in occasione dei
rifacimenti degli impianti al termine della loro vita tecnica.
-
Componentistiche elettriche di vecchia generazione. Tali installazioni
sono identificate con il colore blu. La categoria fa riferimento ai
materiali contenenti amianto installati su apparecchiature elettriche
di vecchia generazione in esercizio presenti in cabine elettriche,
sottostazioni e carriponte. Tali apparecchiature elettriche, pur di vecchia generazione, risultano infatti ancora funzionanti. La loro bonifica è vincolata all’acquisto e alla disponibilità dei relativi ricambi di nuova generazione.
ATTIVITA’ DI BONIFICA
Per
quanto concerne le attività di bonifica dei materiali contenenti
amianto si legge che saranno affidate esclusivamente a società
specializzate... All’interno dei documenti tecnici saranno individuati i
procedimenti di rimozione da attuare tra quelli previsti dalla
normativa tecnica di riferimento e le misure per la protezione dei
lavoratori e dell’ambiente. Per ogni intervento di bonifica saranno
eseguiti campionamenti ambientali“.
Le analisi saranno affidate
esclusivamente a laboratori qualificati presso il Ministero della Sanità
ai sensi del DM 14.05.1996. La restituzione dell’area sottoposta a
bonifica avverrà solo ed esclusivamente al ricevimento e alla verifica
dei certificati analitici e dei relativi valori di concentrazione
riscontrati...
I rifiuti contenenti amianto saranno poi trasportati e smaltiti presso impianti autorizzati.
Qualora
i rifiuti non possano essere smaltiti contestualmente alla produzione,
sarà predisposta un’area da destinare a deposito temporaneo, la cui
gestione fisica sarà a carico della società specializzata sino allo
smaltimento definitivo dei rifiuti...
RISCONTRO DI MATERIALE NON PRECEDENTEMENTE CENSITO
Qualora
invece durante le attività lavorative eseguite nello stabilimento venga
rinvenuto un materiale sospetto di contenere amianto non
precedentemente censito, si procederà al campionamento e alla verifica
analitica dello stesso. In caso di riscontro positivo, la nuova
installazione sarà inserita nel censimento di stabilimento e nel PORA di
stabilimento. Di quanto sopra sarà data relativa comunicazione
all’Autorità Competente (MATTM) ed a ISPRA.
CRONOPROGRAMMA
Per
quanto riguarda l’area Acciaierie e l’area Altiforni, è prevista da
maggio 2020 a maggio 2022; per quanto riguarda l’area Laminatoio a
freddo dal novembre 2019 al novembre 2021; per l’area Magazzino e
Manutenzione Centrale da aprile 2021 a giugno 2023; per l’area Parchi da
maggio 2020 a maggio 2022; per l’area Produzione Calcare da novembre
2019 ad ottobre 2021; per l’area Produzione Lamiere, Finitura Nastri e
Tubifici da aprile 2021 a giugno 2023, infine per l’area Treni a caldo e
Utilities da maggio 2020 a maggio 2022...
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