venerdì 16 febbraio 2018

pc 16 febbraio - I profitti sporchi di corruzione, rapina e sangue dei popoli dell'ENI - punta di diamante dell'imperialismo italiano


Roma, 16 feb 08:29 - (Agenzia Nova) - La compagnia energetica italiana Eni torna a generare profitti nel 2017 chiudendo l’anno con un utile netto di 3,43 miliardi di euro, contro la perdita di 1,4 miliardi del 2016. Lo ha reso noto la stessa azienda di San Donato Milanese attraverso un comunicato. Nel quarto trimestre 2017 l’utile netto è stato pari a 2,1 miliardi di euro e quello “adjusted” a 980 milioni, oltre il doppio rispetto allo stesso periodo del 2016 (460 milioni di euro). Il Consiglio di amministrazione di Eni, che ha approvato ieri i risultati, proporrà all’assemblea degli azionisti del 10
maggio 2018 la distribuzione di un dividendo di 0,80 euro per azione. “Chiudiamo il 2017 con risultati eccellenti che dimostrano come il processo di profondo cambiamento avviato nel 2014 abbia trasformato Eni in una società capace di crescere e creare valore anche in condizioni di mercato molto difficili”, ha commentato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni. “Nell’Upstream - ha aggiunto - abbiamo raggiunto il massimo storico della nostra produzione pur riducendo del 40 per cento gli investimenti di sviluppo rispetto alla baseline 2014, continuato a registrare risultati esplorativi eccellenti e messo in produzione in tempi record i nostri progetti più rilevanti, con la punta di diamante di Zohr”.

Esaminando i risultati consolidati dell’esercizio e del quarto trimestre 2017, Descalzi ha spiegato: “Nel Mid‐Downstream abbiamo riportato in una posizione di profitto strutturale G&P con un anno di anticipo, ottenuto nell’R&M il risultato operativo record degli ultimi 8 anni e conseguito nella Chimica la migliore performance operativa di sempre. Tutto ciò ha consentito di far crescere la generazione di cassa del 50 per cento, a fronte di un aumento del Brent del 22 per cento, di ridurre la nostra cash neutrality a 57 dollari al barile e di rinforzare ulteriormente la nostra struttura patrimoniale, anche grazie alle dismissioni realizzate nell’anno. Per il futuro le prospettive di crescita sono eccellenti in tutti i business e saranno perseguite con disciplina finanziaria e grande attenzione alla loro sostenibilità in presenza di scenari anche i più difficili. Il che vorrà dire che, se al contrario le condizioni di mercato fossero più favorevoli, saremo in condizione di generare un enorme extra‐valore per i nostri azionisti. Sulla base di questi risultati proporrò al Consiglio del 15 marzo il pagamento di 0,80 euro per azione quale dividendo sul risultato 2017”.

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