mercoledì 14 febbraio 2018

pc 14 febbraio - Sulla polemica internet operaicontro-carc...

Operai contro sulla questione ha ragione e i Carc sbagliano

Ma 'operaicontro' perchè non denuncia queste posizioni quando a Genova è la Fiom ILVA che le porta avanti, nella peggiore espressione di nazionalismo economico/neocorporativismo, tipico dell'aristocrazia operaia puntello della borghesia nel movimento operaio?

Il disastro per noi è che i Carc/npci si definiscono 'marxisti-leninisti-maoisti' e anche su questo: sono innocui per la borghesia e dannosi per gli autentici marxisti-leninisti-maoisti 

Da Operai contro: "Le illusioni riformiste anche se impastate con quattro frasi sul socialismo e la rivoluzione rimangono tali. E’ molto più pericoloso il nazionalismo della difesa dell’industria del “proprio paese”, può diventare il collante della piccola borghesia reazionaria. Dalla difesa delle fabbriche in quanto italiane alla difesa del lavoro italiano il passo è breve. Se c’è una cosa che gli operai si devono scrollare di dosso sono le illusioni riformiste e il nazionalismo economico strisciante. 

Da un volantino Carc distribuito alla Mirafiori di Torino: “Difendere su larga scala il tessuto produttivo del nostro paese”....  - A chiederlo non è il presidente di Confindustria, neanche Gentiloni o un ministro del suo governo, ma il partito dei CARC, che lo rivendica in nome del comunismo!
Leggiamo testualmente: “Il Partito dei CARC sostiene tutti gli/le operai/e che vogliono mettersi su questa strada, con l’obiettivo di difendere i posti di lavoro a Mirafiori e di creare le condizioni per l’instaurazione di un Governo di Blocco Popolare, un governo del paese al servizio delle masse popolari che applichi la Costituzione del 1948 e prenda le misure necessarie per difendere su larga scala il tessuto produttivo del nostro paese”.
Al CARC non manca il nazionalismo con la difesa “della produzione Fca in Italia”. Come dire a Marchionne di chiudere fabbriche (e licenziare operai) in Brasile o altrove, ma non in Italia.

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