Il camerata Fiore gioca a nascondino, scrivono i
compagni e le compagne di Cosenza che ieri hanno per tre ore assediato i
fascisti di Forza Nuova impegnati in campagna elettorale sul territorio
calabrese.
La Cosenza antifascista, già dall'altro ieri, aveva
lanciato la mobilitazione. Ieri, in tantissimi, hanno raggiunto, prima, lo
svincolo autostradale di Cosenza Nord e, poi, l'hotel dove gli sparuti
forzanovisti si erano asserragliati. Questo repentino cambiamento di
location non ci stupisce, rientrando a pieno titolo nel codardo modus operandi di chi, abituato a sopravvivere nelle cloache, è tradizionalmente abituato a nascondersi. Strano, durante una campagna elettorale pubblica. Per oltre 3 ore i camerati sono stati letteralmente assediati, limitandosi a lanciare qualche timida invettiva o qualche sporco saluto romano, opportunamente celati dietro il cordone delle forze dell'ordine. Saranno stati 10, a voler essere generosi, e, sinceramente, oltre al tipico disgusto, ci hanno suscitato un sentimento di grande pena. Noi l'antifascismo siamo abituati a praticarlo, ogni giorno, all'interno dei nostri territori, nelle case occupate, negli spazi sociali autogestiti, nei quartieri, nelle scuole e nelle università, sempre a testa alta. Queste sporadiche sortite delle formazioni neofasciste, votate a raccogliere un improbabile consenso nel nostro territorio, sono le note a pie' di pagina di un capitolo di un libro che, qui, nell'Area Urbana di Cosenza, non sarà mai scritto. Ci rendiamo conto, tuttavia, che deliranti formazioni politiche del genere stanno provando a seminare odio in tutto il nostro Paese, partorendo attentati come quello di Macerata. Ed è per questo che ieri, infatti, con i corpi siamo stati qui a Cosenza ma, con il pensiero, assieme ai moltissimi compagni scesi in piazza a Macerata. Ieri avete giocato a nascondino: l'ennesima dimostrazione che Cosenza non accetterà mai qualsiasi tipo di iniziativa organizzata da formazioni neofasciste.
location non ci stupisce, rientrando a pieno titolo nel codardo modus operandi di chi, abituato a sopravvivere nelle cloache, è tradizionalmente abituato a nascondersi. Strano, durante una campagna elettorale pubblica. Per oltre 3 ore i camerati sono stati letteralmente assediati, limitandosi a lanciare qualche timida invettiva o qualche sporco saluto romano, opportunamente celati dietro il cordone delle forze dell'ordine. Saranno stati 10, a voler essere generosi, e, sinceramente, oltre al tipico disgusto, ci hanno suscitato un sentimento di grande pena. Noi l'antifascismo siamo abituati a praticarlo, ogni giorno, all'interno dei nostri territori, nelle case occupate, negli spazi sociali autogestiti, nei quartieri, nelle scuole e nelle università, sempre a testa alta. Queste sporadiche sortite delle formazioni neofasciste, votate a raccogliere un improbabile consenso nel nostro territorio, sono le note a pie' di pagina di un capitolo di un libro che, qui, nell'Area Urbana di Cosenza, non sarà mai scritto. Ci rendiamo conto, tuttavia, che deliranti formazioni politiche del genere stanno provando a seminare odio in tutto il nostro Paese, partorendo attentati come quello di Macerata. Ed è per questo che ieri, infatti, con i corpi siamo stati qui a Cosenza ma, con il pensiero, assieme ai moltissimi compagni scesi in piazza a Macerata. Ieri avete giocato a nascondino: l'ennesima dimostrazione che Cosenza non accetterà mai qualsiasi tipo di iniziativa organizzata da formazioni neofasciste.
Cosenza Antifascista
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