Oltre 20mila persone con tantissimi
giovani, provenienti da diverse città italiane, hanno partecipato
alla manifestazione antifascista, antirazzista di Macerata, dando una
prima e forte risposta all'odioso crimine antimmigrati del
fascio-leghista Traini che ha cercato la strage vigliacca.
Tanti di Macerata hanno partecipato
alla manifestazione respingendo l'ignobile comportamento del Sindaco
di Macerata che aveva alimentato il clima di paura in città con le
ordinanze di chiusura di scuole, servizi pubblici, attività
commerciali; invece di partecipare in prima fila alla manifestazione,
risposta di civiltà e democrazia per dimostrare che Macerata non
accetta i crimini razzisti e non accetta di trasformarsi in una città
antimmigrati.
La manifestazione è stata chiaramente
imposta a Minniti e ha rappresentato una sfida vinta con Minniti e il
Pd di Renzi che con il loro divieto hanno infangato anche la stessa
Costituzione. Il fascismo non è un'opinione, è un crimine. E'
attraverso questa azione che governo e sindaco hanno cavalcato a fine
elettorali, di fascismo di Stato un orrendo episodio di criminalità
comune che vede protagonisti spacciatori nigeriani.
Così come gravissima è stata la
dissociazione della direzione Anpi, Cgil e Arci che con la revoca
hanno alimentato il clima di paura e indicato negli antifascisti in
piazza un pericolo. La direzione Anpi si deve dimettere e non c'è
nessuna manifestazione a Roma che può coprire questa grave
responsabilità. Così cosa vale sottoscrivere appelli “Mai più
fascismi” e poi impedire, dove il fascismo si è manifestato nella
sua faccia più orrida, che ci fosse l'unica risposta giusta e
necessaria?
L'antifascismo a Macerata ha vinto
questa battaglia. Ora deve continuare a Macerata come in tutt'Italia.
proletari comunisti/PCmItalia
12 febbraio 2018
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