Gli obiettori di coscienza che sono il culmine dell'ipocrisia di questo
marcio sistema fascio patriarcale, rappresentano il punto di attacco piu
grave al diritto d'aborto.
Tante donne, soprattutto proletarie, non possono abortire perchè in tanti ospedali ci sono, o si fanno, solo medici obiettori di coscienza. E pertanto è il diritto delle donne, previsto dalla L. 194 che viene calpestato da questo stesso Stato!
Alcuni giorni fa la regione Lazio, che in pratica non aveva più medici non obiettori in grado di garantire il servizio ha pubblicato un bando di assunzione per 2 ginecologi "non obiettori" al San Camillo di Roma, con la clausola che in caso di futura obiezione di coscienza sia previsto il licenziamento.
Subito ne è seguito un gran polverone da parte governativa e della CEI.
In una situazione in cui in Italia c'è il più alto tasso europeo di obiettori: il 70%, con punte del 90% in alcune zone, e per cui il bando fatto dalla Regione Lazio riequilibra solo minimamente questa realtà che di fatto impedisce l'aborto a tantissime donne.
La ministro della salute Beatrice Lorenzin, che già con la sua proposta del Piano di Fertilità
aveva chiarito che l'intento del governo era quello di trattare le donne
come fattrici, macchine per la riproduzione in nome di Dio patria e
famiglia, ha fatto dichiarazioni che vergognosamente hanno ignorato una legge che dovrebbe
tutelare il diritto di scelta delle donne, la autoderminazione.
Chi è allora, fuori legge!?
Sulla pelle
delle donne gli ipocriti obiettori lucrano, praticando in privato gli
aborti, negando di fatto il diritto alle tante donne lavoratrici, disoccupate,
immigrate che tornano a rischiare la loro vita ricorrendo alla
clandestinità.
Anche questa canea contro l'assunzione di medici non obiettori è quindi parte di un ritorno a un moderno medioevo
in cui gli attacchi alle donne si fanno sempre più duri, con discriminazioni sul lavoro, molestie sessuali, stupri, femminicidi, tentativi di ricacciare le donne a casa a cui scaricare il taglio e il peggioramento dei servizi sociali e di cura.
L'OTTO MARZO CON LO SCIOPERO DELLE DONNE SCENDEREMO
NELLE PIAZZE UNITE, E PIU' FORTI, ANCHE PER DIFENDERE IL DIRITTO D'ABORTO, LA NOSTRA AUTODETERMINAZIONE.
DOBBIAMO FAR PAURA A QUESTO SISTEMA FASCIO
PATRIARCALE!
Una compagna dell' MFPR
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