pc 2 marzo - lotta operaia contro i trasferimenti deportazione alla FCA Pomigliano-Cassino
HANNO COSTRUITO AD ARTE … A “VOCE di POPOLO”, il ritornello:
“CA’ NISCIUN VO SCIOPERA”, perché nui’ SINDACAT a ricotta amma fa, aggiungiamo noi
“O ritornell re sindacati e pummiglian” ai lavoratori è entrato in testa
dopo 10 anni di lavaggio di cervello. Molti di loro ripetono la stessa
cosa ”cà nisciun vo scioperà” e o riturnell è semp o stess. Sono proprio
10 anni (14 febbraio 2006) che FIAT ci licenziò, proprio per avviare la
rieducazione antisciopero.
CHI SI ACCONTENTA GODE? … NOI NO!
La Fiat ci vuole solo giovani e forti…per consumarci meglio. Ci
trasferiscono a Cassino e dicono che è una trasferta. Hanno costruito la
sconfitta nella mente di ogni operaio, che uscendo dalla fabbrica
ripete incessantemente semp a stessa cos “cà nisciun vo scioperà”, ed
ogni uno incolpa l’altro cà o sciopero nisciun o vo fà, ed il piano
azienda/sindacati si è consolidato. Prima ci fottono e poi chiedono pure
l’applauso, proprio come ha fatto la dirigenza FIOM. La dirigenza FIOM
dice: ma FIM e UILM già hanno firmato quindi la nostra firma a che
serve? Se non avessimo firmato non sarebbe cambiato nulla lo stesso.
…Certo che la segreteria FIOM è meglio dei VANNA MARCHI, come dire..ti
faccio trasferire e poi ti chiedo pure la tessera. E’ quello che sta
realmente accadendo in fabbrica, certo che sono proprio dei maestri del
nulla. La stessa FIOM non dice che a Cassino si sta scioperando contro
gli impossibili ritmi di lavoro. Perchè lo nasconde agli operai di
Pomigliano? Andremo a Cassino e ci chiederanno di scioperare contro i
ritmi di lavoro? Allora perché non lottiamo per rimanere a Pomigliano?
Il contratto dei metalmeccanici, che rimane una schifezza di contratto,
per una trasferta a Cassino, prevede circa 2000 euro. La FIAT non
applica il CCNL ma il CCSL e ce ne da solo 550. Ora si capisce bene
perché la FIAT ha richiesto un contratto solo per lei. La FIOM non ha
firmato il CCSL ma l’accordo di Cassino si. A Cassino ci sono 700 operai
a cassa integrazione e la FIAT ci manda 550 operai di Pomigliano e fa
centinaia di nuove assunzioni. Perché? Perché sulle linee serve “carne
fresca”. Operai che non arrivano a cinquant’anni la FIAT li scarta.
Ormai serviamo da venti a quarant’anni, poi diventiamo esuberi. In
questa situazione siamo più di mille a Pomigliano. Più di mille a Melfi e
centinaia a Cassino per non parlare degli altri stabilimenti. Che fine
faremo? Per Cassino la FIAT sta tirando dentro diversi operai
cinquantenni di Pomigliano. Anche sulle linee di Pomigliano sta
spostando molti operai avanti con l’età o con problemi di salute. Sta
preparando il terreno per buttarli fuori. Sa che non ce la faranno a
lavorare e accumuleranno malattie e provvedimenti disciplinari per
“mancata produzione”. Cercherà di licenziarli come “lavativi” o proporrà
accordi individuali per farli dimettere. A Melfi ci sono già
licenziamenti per questi motivi. Altro che piano industriale. Dietro i
trasferimenti a Cassino c’è un grande piano di ristrutturazione. La FIAT
sta preparando il terreno per tenersi solo giovani da spremere il più
possibile. Tutti gli altri sono in più. Di fronte a questa emergenza
nessun sindacato interno alla fabbrica ha avuto il coraggio di
denunciarlo, ma tutti hanno firmato l’accordo per Cassino chiedendo un
“nuovo piano industriale”. Ragioniamo: La produzione della Panda è stato
il frutto di un “piano industriale”. Abbiamo prodotto centinaia di
migliaia di auto. Siamo diventati lo stabilimento più produttivo e
“avanzato” del gruppo. Ma a noi operai cosa ha portato tutto questo?
Ritmi impossibili e lavoro solo per circa 2000 di noi. Cosa possiamo
sperare dall’ennesimo “piano industriale”? Nella ultima assemblea di
stabilimento gli operai hanno bocciato l’accordo votando la mozione
letta da Mignano, ma questo non ha fatto cambiare idea ai sindacalisti.
Questi sono contro gli operai. Individualmente siamo deboli, solo se ci
uniamo siamo una forza. Dobbiamo organizzarci contro i trasferimenti a
Cassino e i piani di ristrutturazione della FIAT. I “piani industriali”
lasciamoli al padrone, noi dobbiamo chiedere di rientrare tutti in
fabbrica. Se sentono la nostra pressione troveranno loro il modo per
utilizzarci. Mobilitiamoci dietro la parola d’ordine NO CASSINO.
Cominciamo a discutere e riflettere collettivamente. La FIAT è sola
insieme ai suoi servi del sindacato, noi siamo una massa.
DOMENICA 5 MARZO ORE 20 CONCERTO NO CASSINO A POMIGLIANO CON I 99 POSSE,
IN VIA GHANDI ( presso bar la villa) ingresso villa comunale di
Pomigliano
LUNEDI’ PULLMAN DI SOLIDARIETA’ NO CASSINO PARTENZA INGRESSO FCA DI ORE 4
SI COBAS FCA POMIGLIANO- COMITATO DI LOTTA NO A CASSINO 2/03/2017
Nessun commento:
Posta un commento