Delegati sindacali denunciano irregolarità: licenziati
Il
settore della logistica vive un grande fermento di lotte da parte di
operai che hanno subito per anni situazioni di semi schiavitù.
È il caso della SAFIM, azienda della “logistica del freddo” partita appena otto anni fa con un pugno di dipendenti in un capannone e che conta oggi oltre 250 operai su decine di migliaia di metri quadri.
Un “miracolo imprenditoriale” costruito sullo sfruttamento brutale dei lavoratori, prelevati direttamente dall’estero, in particolare dall’Egitto, e costretti a lavorare 12 ore senza contratti, con straordinari non-pagati e paga bassissime.
L’ingresso in azienda del sindacato SI COBAS è riuscito a strappare migliori condizioni di lavoro ma ora l’azienda passa al contrattacco colpendo i protagonisti delle lotte operaie di questi ultimi anni.
Quattro delegati sindacali sono stati licenziati per aver denunciato all’ispettorato del lavoro le irregolarità che persistevano in azienda. Si è rotto il rapporto di fiducia, ha detto la SAFIM, che evidentemente può riporre fiducia solo nei lavoratori che ignorano i propri diritti e abbassano la testa. I quattro operai licenziati, loro, di fiducia nell’azienda non ne hanno mai avuto.
È il caso della SAFIM, azienda della “logistica del freddo” partita appena otto anni fa con un pugno di dipendenti in un capannone e che conta oggi oltre 250 operai su decine di migliaia di metri quadri.
Un “miracolo imprenditoriale” costruito sullo sfruttamento brutale dei lavoratori, prelevati direttamente dall’estero, in particolare dall’Egitto, e costretti a lavorare 12 ore senza contratti, con straordinari non-pagati e paga bassissime.
L’ingresso in azienda del sindacato SI COBAS è riuscito a strappare migliori condizioni di lavoro ma ora l’azienda passa al contrattacco colpendo i protagonisti delle lotte operaie di questi ultimi anni.
Quattro delegati sindacali sono stati licenziati per aver denunciato all’ispettorato del lavoro le irregolarità che persistevano in azienda. Si è rotto il rapporto di fiducia, ha detto la SAFIM, che evidentemente può riporre fiducia solo nei lavoratori che ignorano i propri diritti e abbassano la testa. I quattro operai licenziati, loro, di fiducia nell’azienda non ne hanno mai avuto.
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