venerdì 3 marzo 2017

pc 3 marzo - Rignano - la Regione Puglia di Emiliano complice dell'incendio di Stato che ha bruciato due giovani migranti - il suo ignobile rappresentante parla di 'caporali' e dei compagni che hanno invitato a resistere-

Si chiamavano Mamadou Konate e Nouhou Doumbia, avevano rispettivamente 33 e 36 anni e venivano entrambi dal Mali .. 
A identificarli sono stati altri migranti del ghetto che hanno riferito i loro nomi alla polizia. Una delle due vittime, Konate, è stato trovato disteso su una brandina, carbonizzato. L'altro è stato trovato nei pressi dell'uscita della baracca.
"E' stato troppo violento e improvviso - ha riferito un vigile del fuoco - e quindi non si esclude che possa essere stato appiccato da qualcuno".

Non è bastato bruciarli vivi nella notte con mani guidate da Stato e padroni nel ghetto... ora arriva
l'esercito a fare la guerra ai braccianti che resistono
un esercito di occupazione che arriva a Rignano, come se fosse l'Afghanistan o una banlieu francese

Giovedì 2 marzo un centinaio di migranti che non volevano lasciare il ghetto - circa 200 -  hanno protestato davanti alla prefettura di Foggia, ribadendo di non voler lasciare la struttura per paura di perdere il lavoro e chiedendo di parlare con il prefetto.

'Ci hanno chiesto cosa vogliamo e noi abbiamo risposto che vogliamo lavorare e dormire nel Ghetto. La loro risposta è che dovevamo andare via e che ci erano state messe a disposizione le due strutture. Gli abbiamo risposto che questa soluzione non andava bene perché ci sarebbero state molte persone che non avrebbero avuto una dimora».

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