18 luglio 1871: intervista del giornale The World a Karl Marx
Quello che segue è un ampio stralcio di un'intervista concessa da Marx a tale R. Landor, giornalista di The World (giornale statunitense),
a un paio di mesi dalla fine della Comune di Parigi. Sui giornali
dell'epoca, Marx e l'Internazionale dei lavoratori venivano accusati di
essere gli organizzatori e i responsabili dell'insurrezione parigina.
Molti di questi giornali scrissero persino che Marx era stato arrestato
in Belgio, e nonostante le smentite scritte e inviate ai giornali dallo
stesso Marx, la notizia non fu mai ritrattata. Segno che forse il
fantasma che si aggirava per l'Europa cominciava a mettere paura.
... Sono passato subito al motivo della mia visita. Il mondo, ho detto, sembrava essere all'oscuro delle finalità dell'Internazionale (Associazione Internazionale dei Lavoratori, Londra 1864 -ndtr), che odiava profondamente ma senza saper dire chiaramente che cosa di essa odiasse. Alcuni, che sostenevano di aver spinto lo sguardo nelle tenebre più in là dei loro simili, dichiaravano di aver scorto una sorta di figura simile a Giano, con un bel sorriso onesto da lavoratore su una delle facce e sull'altra un cipiglio assassino da cospiratore.
Voleva fare un pò di luce sul mistero della sua teoria?
Il professore ha riso, con un certo compiacimento, mi è sembrato, al pensiero che noi avessimo paura
di lui. "Non c'è nessun mistero da chiarire, caro signore", ha esordito in una versione molto raffinata del dialetto di Hans Breitmann, "tranne forse il mistero della stupidità umana di coloro che continuano a ignorare il fatto che la nostra è un'Associazione pubblica e che i resoconti integrali dei suoi lavori vengono pubblicati per chiunque abbia voglia di leggerli. Il nostro regolamento è in vendita al costo di un penny, e spendendo uno scellino si compra un opuscolo che le spiegherà sul nostro conto tanto quanto ne sappiamo noi stessi".
Si, forse è così; ma non può darsi che proprio quel qualcosa che io non verrò a sapere costituisca la riserva decisiva? Per Essere del tutto sincero con lei, e per mettere la questione nel modo in cui la vede un ossrvatore esterno, questa generale deprecazione nei vostri confronti deve significare qualcosa di più della sola ignoranza della moltitudine. Ora, è ancora pertinente, dopo quanto lei mi ha detto, domandarle in che cosa consiste l'Associazione Internazionale?
Marx: «Basta guardare le persone da cui è composta: lavoratori»
Si, ma il soldato non è necessariamente un esponente dello Stato che lo arma. Io conosco alcuni membri della sua Associazione e posso credere che non abbiano la stoffa dei cospiratori. Per giunta, un segreto noto a un milione di uomini non potrebbe essere un segreto. Ma potrebbe darsi che questi fossero soltanto gli strumenti in mano a un gruppetto di persone audaci e - aggiungo, sperando che lei mi perdoni - senza molti scrupoli.
Marx: «Non vi è nulla che lo dimostri»
E la recente insurrezione di Parigi?
Marx: «Prima esigo la prova che vi sia stata cospirazione, che sia accaduto qualcosa che non fosse l'effetto legittimo delle circostanze del momento; oppure, ammettendo la cospirazione, chiedo le prove che l'Associazione Internazionale vi abbia partecipato»
La presenza nell'assemblea comunale di tanti membri dell'Associazione.
Marx: «Ma allora è stato anche un complotto dei massoni, perchè la parte che hanno preso all'opera in quanto individui è stata tutt'altro che piccola. anzi non mi sorprenderei se il Papa attribuisse a loro l'insurrezione. Ma tentiamo un'altra spiegazione. L'insurrezione di Parigi è stata fatta dai lavoratori di Parigi: I suoi capi e organizzatori devono essere stati per forza i lavoratori più capaci; ma si dà il caso che i lavoratori più capaci; ma si dà il caso che i lavoratori più capaci facciano parte dell'Associazione in quanto tale può non essere affatto responbile delle loro azioni»
Ma il mondo continuerà a pensare che le cose stiano altrimenti. La gente parla di ordini segreti da Londra e perrsino di finanziamente. Si può afferrmare che il tanto sbandierato carattere pubblico dei lavori dell'Associazione impedisca qualsiasi comunicazione segreta?
Marx: «È mai esistita un'associazione che svolgesse il suo lavoro senza bisogno di agenti sia privati che pubblici? Ma parlare di ordini segreti da Londra, come se fossero ordini in materia di fede e di morale emanati da un centro di dominio e di intrigo papale, significa fraintendere completamente la natura dell'Internazionale. Ciò comporterebbe che l'Internazionale fosse dotata di un governo centralizzato, mentre la forma che è stata espressamente scelta è quella che lascia il più ampio margine alle energie locali e indipendenti. In effetti, è inesatto affermare che l'Internazionale rappresenta un organo di governo della classe operaia. È un patto associativo, piuttosto che un potere politico»
Un'associazone con quale finalità?
Marx: «L'emancipazione economica della classe operaia tramite la conquista del potere politico. L'uso di questo potere politico per il raggiungimento di scopi sociali. È necessario che i nostri obiettivi siano tanto vasti da includere ogni forma di attività da parte della classe operaia. Essersi dati obiettivi particolari avrebbe significato adattarli alle esigenze di un solo settore, di una sola nazione di lavoratori. Ma come si può chiedere a tutti gli uomini di associarsi per promuovere le finalità di pochi? Per farlo, l'Associazione avrebbe dovuto rinunciare alla sua qualifica di Internazionale. L'Associazione non impone la forma dei movimenti politici, si limita a richiedere un impegno in vista dei loro scopi. Si tratta di una rete di società affiliate che abbraccia l'intero mondo del lavoro.
In ogni parte del mondo si presenta un aspetto speciale del problema, e gli operai che vi abitano affrontano il probblema a modo loro. Le associazione di lavoratori non possono essere assolutamente identiche nel dettaglio a Newcastle e Barcellona, a Londra e Berlino. In Inghilterra, ad esempio, la via per conquistare un potere politico è aperta alla classe operaia. Linsurrezione sarebbe una follia là dove un'agitazione pacifica raggiungerebbe lo scopo in modo rapido e sicuro. In Francia, un centinaio di leggi repressive e un antagonismo morale fra le classi sembrano rendere necessaria la soluzione violente di una guerra sociale. La scelta di una simile soluzione spetta alla classe operaia di quel paese. L'Internazionale non pretende certo di dettare il da farsi in merito, e neppure di dare consigli. Ma accorda in ogni momento la sua simpatia e il suo aiuto entro i limiti fissati dal suo stesso regolamento»
E di che natura è questo aiuto?
Marx: «Per darle un esempio, una delle forme più comuni del movimento per l'emancipazione è costituita dallo sciopero. Prima, quando si effettuava uno sciopero in un dato paese, esso veniva sconfitto importando lavoratori da un altro. L'Internazionale ha quasi posto fine a tutto questo. Non appena viene avvisata dello sciopero in programma, dirama l'informazione fra i suoi aderenti, i quali fanno subito in modo di trasformare le sede dell'agitazione in terreno proibito. I padroni vengono così lasciati a fare i conti da soli con i loro operai. Nella maggioranza dei casi, questi ultimi non hanno bisogno di altro aiuto. Essi utilizzano i fondi provenienti dai loro stessi versamenti o da quelli delle società cui sono più immediatamente affiliati, ma se l'onere cui sono sottoposti dovesse farsi troppo gravoso, o nel caso in cui lo sciopero fosse approvato dall'Associazione, alle loro necessità si provvederà con la cassa comune. Con questi mezzi, l'altro giorno uno sciopero delle sigaraie di Barcellona si è concluso vittoriosamente. Ma l'associazione non ha alcun interesse agli scioperi, sebbene li appoggi a certe condizioni. Non può assolutamente trarne vantaggi pecuniari, mentre può facilmente esserne danneggiata. Cerchiamo di riassumere. Le classi lavoratrici rimangono povere davanti all'aumento della ricchezza, restano diseredate nonostante il diffonderti del lusso. Le loro privazioni materiali ne riducono la statura morale, oltre che fisica. Per porre rimedio a questa situazione non possono fare affidamento su altri. Quindi, per loro prendere in mano il proprio destino è diventato un imperativo. Devono riesaminare i rapporti al loro interno e fra loro e i capitalisti e i proprietari terrieri, e ciò significa che devono trasformare la società. Questo è lo scopo generale di ogni organizzazione di lavoratori che si conosca: leghe della terra e del lavoro, sindacati e società di mutuo soccorso, ngozi cooperativi e produzione cooperativa non sono che mezzi per quel fine. Scopo dell'Associazione internazionale è creare una solidarietà perfetta fra queste organizzazioni. E la sua influenza comincia a farsi sentire dovunque. Due giornali hanno diffuso le sue finalità in Spagna, tre in Germania, altrettanti in Austria e in Olanda, sei in Belgio e sei in Svizzera. E adesso che le ho detto che cos'è l'Internazionale, lei sarà in grado di farsi un'opinione in merito ai suoi presunti complotti»
Non la capisco...
Marx: «Non vede forse che la vecchia società, mancando della forza necessaria per affrontarla con le sue armi - quelle della discussione e della concertazione - è costretta a fare ricorso alla frode di affibbiarle l'accusa di cospirazione?»
Ma la polizia francese sostiene di essere in grado di dimostrare lasua complicità nella recente vicenda, per non parlare dei fatti precedenti.
Marx: «Tuttavia, se non le spiace spenderemo qualche parola su quei fatti, perchè servono a mettere alla prova la gravità di tutte le accuse di cospirazione mosse all'Internazionale. Lei ricorderà il penultimo "complotto". Era stato annunciato un plebiscito. Si sapeva che molti elettori erano indecisi. In loro, il sentimento del valore del dominio imperiale non era più vivo, poichè avevano smesso di credere ai minacciati pericoli della società da cui, si sosteneva, l'impero li aveva salvati. Occorreva un nuovo spauracchio. La polizia si è messa a cercarlo. Odiando tutte le associazioni di lavoratori, era naturale che volessero giocare un brutto scherzo all'Internazionale. Li ha ispirati un'idea felice: scegliere come spauracchio l'Internazionale e così facendo screditarla e al tempo stesso far proseliti per la causa dell'impero. Da quella felice idea è scaturita la ridicola "congiura" contro la vita dell'imperatore, come se noi avessimo intenzione di uccidere qul povero disgraziato. A quel punto la polizia ha arrestato gli esponenti più in vista dell'Internazionale:
Ha falsificato le prove. Ha istruito il processo e nel frattempo si è tenuto il plebiscito. Ma quella che doveva essere una commedia era troppo palesemente farsa. L'Europa intelligente, che ha assistito allo spettacolo, non si è lasciata ingannare neanche per un istante sulla sua natura, e soltanto gli elettori contadini di Francia ci sono cascati. I vostri giornali inglesi hanno riferito dell'inizio della squallida vicenda. I giudici francesi, ammessa l'esistenza della congiura per pura deferenza verso l'autorità, sono stati costretti a dichiarare che mancano prove della complicità dell'Internazionale.
Mi creda, il secondo complotto è come il primo. Il funzionario francese è di nuovo all'opera. È chiamato a render conto del più vasto movimento di cittadini cui il mondo abbia mai assistito. Innumerevoli segni dei tempi dovrebbero suggerire la spiegazione giusta: il diffondersi della consapevolezza fra chi li governa, il processo storico, attualmente in corso, del passaggio definitivo del potere da una classe a tutto il popolo, l'evidente idoneità del momento, del luogo e delle circostanze del grande movimento di emancipazione. Ma per aver capito questo il funzionario dovrebbe essere stato un filosofo, e invece è soltanto un mouchard, uno sbirro. In base alle leggi che ragolano la sua esistenza, pertanto, ha fatto ricorso alla spiegazione del mouchard: "Complotto". La sua vecchia cartella di documenti falsi gli fornirà le prove e questa volta l'Europa, nel suo terrore, crederà alla favola»
L'Europa può fare ben poco, vedendo che tutti i giornali francesi pubblicano la notizia.
Marx: «Tutti i giornali francesi! Guardi, ne prenda uno (sceglie La Situation) e giudichi da solo il valore effettivo delle prove.
(Legge) "Il dottor Karl Marx, dell'Internazionale, è stato arrestato in Belgio mentre tentava di passare in Francia. La polizia londinese tiene d'occhio da tempo l'associazione cui egli è legato, e sta prendendo misure attive per la sua soppressione".
Due frasi e due menzogne. Può verificarne la consistenza con i suoi occhi. Come vede, infatti, anzichè trovarmi in prigione in Belgio sono a casa mia in Inghilterre. Inoltre, lei saprà che la polizia inglese ha tanto potere di intervenire nelle attività dell'Internazionale quanto quest'ultima na ha di intervenire nelle sue. Eppure, la cosa più normale in tutto questo è che questa notizia farà il giro della stampa europea senza venire smentita e potrebbe continuare a farlo anche se io stessi seduto qui a mandare comunicati a tutti i giornali d'Europa»
Lei ha tentato di smentire molte di queste false notizie?
Marx: «L'ho fatto fino a quando questa impresa non ha stancato. Per dimostrare la grossolana sbadataggine con cui esse vengono falsificate, posso accennare solo che in una Fèlix Pyat era citato come membro dell'Internazionale»
E invece non lo è?
Marx: «L'associazione non avrebbe mai potuto dare spazio a un tale scosiderato. Una volta, ha avuto la presunzione di emanare un incauto proclama a nostro nome, ma è stato smentito all'istante, anche se la stampa, tanto per renderle giustizia, ha ignorato la smentita»
E Mazzini, fa parte della vostra associazione?
Marx (Ridendo): «Oh, no. Avremmo fatto ben pochi progressi, se non fossimo andati oltre le sue idee»
Lei mi sorprende. Credevo proprio che rappresentasse le vedute più avanzate
Marx: «Non rappresenta nulla di meglio che la vecchia idea di una repubblica borghese . Noi non vogliamo aver nulla a che fare con la borghesia. Mazzini fa ormai parte della retroguardi del movimento moderno insieme ai professori tedeschi, che tuttavia in Europa sono ancora considerati gli apostoli del democratismo colto del futuro. lo erano un tempo: prima del '48, forse, quando la borghesia tedescha - nel senso in cui usiamo il termine in Inghilterra - aveva appena raggiunto il suo pieno sviluppo. Ma adesso sono passati armi e bagagli alla reazione, e il prolatariato non li conosce più»
Alcuni hanno creduto di scorgere segni di un certo positivismo nella vostra organizzazione.
Marx: «Nient'affatto. Fra di noi vi sono dei positivisti e altri, non della nostra organizzazione, che lavorano altrettanto bene. Ma questo non in virtù della loro filosofia, che nulla ha a che vedere con il governo del popolo como lo intendiamo noi e che si propone soltanto di sostituire la vecchia gerarchia con una nuova»
Mi sembra, allora, che i dirigenti del nuovo movimento internazionale debbano essersi creati una filosofia, oltre che un'associazione.
Marx: «Esattamente. Ad esempio, è assai improbabile che noi possiamo sperare di vincere la nostra guerra contro il capitale se prendiamo la nostra tattica, che so, dall'economia politica di Mill. Questi ha individuato un tipo di rapporto fra lavoro e capitale. Noi speriamo che sia possibile stabilirne uno diverso»
E per quanto riguarda la religione?
Marx: «Su questo punto non posso parlare a nome della società. Per quanto mi riguarda, sono ateo. Indubbiamente, è sorprendente sentire una confessione del genere in Inghilterra, ma conforta il pensiero che in Germania e in Francia non è necessario abbassare la voce per dirlo»
Eppure, lei ha il suo quartier generale in questo paese.
Marx: «Per evidenti motivi, qui il diritto di associazione è ormai affermato. Certo, esiste anche in Germania, ma è circondato da inumerevoli difficoltà; in Francia, per molti anni non è esistito affatto»
E negli Stati Uniti?
Marx: «Per il momento, i centri principali della nostra attività si trovano nelle vecchie società europee. Negli Stati Uniti, molte circostanze hanno finora impedito che il problema del lavoro assumesse un'importanza primaria. Ma esse stanno scomparendo rapidamente, e questo problema si fa strada velocemente in quei paesi con la crescita - come in europa - di una classe lavoratrice distinta dal resto della società e conrapposta al capitale»
Sembra di capire che in questo paese la soluzione sperata - quale che sia - verrà raggiunta senza i mezzi violenti della rivoluzione. Il sistema inglese di agitazione per mezzo dei documenti programmatici e della stampa, finchè la minoranza si trasforma in maggioranza, rappresenta un segnale di speranza.
Marx: «Su questo punto non condivido il suo ottimismo. La borghesia inglese si è sempre dimostrata abbastanza disponibile ad accettare il verdetto della maggioranza fintantochè poteva godere del monopolio del diritto di voto. Ma stia bene attento a ciò che le dico: non appena andrà in minoranza alle elezioni su questioni che considera vitali, in questo paese assisteremo a una nuova guerra fra mercanti di schiavi»
ho riferito come meglio potevo quanto ricordo dei punti principali della mia conversazione con quest'uomo notevole. Lascio a voi il compito di trarre le vostre conclusioni. Qualunque cosa si dica a favore o contro l'idea che l'Associazione Internazionale sia complice con il movimento della Comune di Parigi, possiamo stare certi che con essa il mondo civile ha nel suo seno un nuovo potere con cui prima o poi dovrà fre i conti, nel bene o nel male.
... Sono passato subito al motivo della mia visita. Il mondo, ho detto, sembrava essere all'oscuro delle finalità dell'Internazionale (Associazione Internazionale dei Lavoratori, Londra 1864 -ndtr), che odiava profondamente ma senza saper dire chiaramente che cosa di essa odiasse. Alcuni, che sostenevano di aver spinto lo sguardo nelle tenebre più in là dei loro simili, dichiaravano di aver scorto una sorta di figura simile a Giano, con un bel sorriso onesto da lavoratore su una delle facce e sull'altra un cipiglio assassino da cospiratore.
Voleva fare un pò di luce sul mistero della sua teoria?
Il professore ha riso, con un certo compiacimento, mi è sembrato, al pensiero che noi avessimo paura
di lui. "Non c'è nessun mistero da chiarire, caro signore", ha esordito in una versione molto raffinata del dialetto di Hans Breitmann, "tranne forse il mistero della stupidità umana di coloro che continuano a ignorare il fatto che la nostra è un'Associazione pubblica e che i resoconti integrali dei suoi lavori vengono pubblicati per chiunque abbia voglia di leggerli. Il nostro regolamento è in vendita al costo di un penny, e spendendo uno scellino si compra un opuscolo che le spiegherà sul nostro conto tanto quanto ne sappiamo noi stessi".
Si, forse è così; ma non può darsi che proprio quel qualcosa che io non verrò a sapere costituisca la riserva decisiva? Per Essere del tutto sincero con lei, e per mettere la questione nel modo in cui la vede un ossrvatore esterno, questa generale deprecazione nei vostri confronti deve significare qualcosa di più della sola ignoranza della moltitudine. Ora, è ancora pertinente, dopo quanto lei mi ha detto, domandarle in che cosa consiste l'Associazione Internazionale?
Marx: «Basta guardare le persone da cui è composta: lavoratori»
Si, ma il soldato non è necessariamente un esponente dello Stato che lo arma. Io conosco alcuni membri della sua Associazione e posso credere che non abbiano la stoffa dei cospiratori. Per giunta, un segreto noto a un milione di uomini non potrebbe essere un segreto. Ma potrebbe darsi che questi fossero soltanto gli strumenti in mano a un gruppetto di persone audaci e - aggiungo, sperando che lei mi perdoni - senza molti scrupoli.
Marx: «Non vi è nulla che lo dimostri»
E la recente insurrezione di Parigi?
Marx: «Prima esigo la prova che vi sia stata cospirazione, che sia accaduto qualcosa che non fosse l'effetto legittimo delle circostanze del momento; oppure, ammettendo la cospirazione, chiedo le prove che l'Associazione Internazionale vi abbia partecipato»
La presenza nell'assemblea comunale di tanti membri dell'Associazione.
Marx: «Ma allora è stato anche un complotto dei massoni, perchè la parte che hanno preso all'opera in quanto individui è stata tutt'altro che piccola. anzi non mi sorprenderei se il Papa attribuisse a loro l'insurrezione. Ma tentiamo un'altra spiegazione. L'insurrezione di Parigi è stata fatta dai lavoratori di Parigi: I suoi capi e organizzatori devono essere stati per forza i lavoratori più capaci; ma si dà il caso che i lavoratori più capaci; ma si dà il caso che i lavoratori più capaci facciano parte dell'Associazione in quanto tale può non essere affatto responbile delle loro azioni»
Ma il mondo continuerà a pensare che le cose stiano altrimenti. La gente parla di ordini segreti da Londra e perrsino di finanziamente. Si può afferrmare che il tanto sbandierato carattere pubblico dei lavori dell'Associazione impedisca qualsiasi comunicazione segreta?
Marx: «È mai esistita un'associazione che svolgesse il suo lavoro senza bisogno di agenti sia privati che pubblici? Ma parlare di ordini segreti da Londra, come se fossero ordini in materia di fede e di morale emanati da un centro di dominio e di intrigo papale, significa fraintendere completamente la natura dell'Internazionale. Ciò comporterebbe che l'Internazionale fosse dotata di un governo centralizzato, mentre la forma che è stata espressamente scelta è quella che lascia il più ampio margine alle energie locali e indipendenti. In effetti, è inesatto affermare che l'Internazionale rappresenta un organo di governo della classe operaia. È un patto associativo, piuttosto che un potere politico»
Un'associazone con quale finalità?
Marx: «L'emancipazione economica della classe operaia tramite la conquista del potere politico. L'uso di questo potere politico per il raggiungimento di scopi sociali. È necessario che i nostri obiettivi siano tanto vasti da includere ogni forma di attività da parte della classe operaia. Essersi dati obiettivi particolari avrebbe significato adattarli alle esigenze di un solo settore, di una sola nazione di lavoratori. Ma come si può chiedere a tutti gli uomini di associarsi per promuovere le finalità di pochi? Per farlo, l'Associazione avrebbe dovuto rinunciare alla sua qualifica di Internazionale. L'Associazione non impone la forma dei movimenti politici, si limita a richiedere un impegno in vista dei loro scopi. Si tratta di una rete di società affiliate che abbraccia l'intero mondo del lavoro.
In ogni parte del mondo si presenta un aspetto speciale del problema, e gli operai che vi abitano affrontano il probblema a modo loro. Le associazione di lavoratori non possono essere assolutamente identiche nel dettaglio a Newcastle e Barcellona, a Londra e Berlino. In Inghilterra, ad esempio, la via per conquistare un potere politico è aperta alla classe operaia. Linsurrezione sarebbe una follia là dove un'agitazione pacifica raggiungerebbe lo scopo in modo rapido e sicuro. In Francia, un centinaio di leggi repressive e un antagonismo morale fra le classi sembrano rendere necessaria la soluzione violente di una guerra sociale. La scelta di una simile soluzione spetta alla classe operaia di quel paese. L'Internazionale non pretende certo di dettare il da farsi in merito, e neppure di dare consigli. Ma accorda in ogni momento la sua simpatia e il suo aiuto entro i limiti fissati dal suo stesso regolamento»
E di che natura è questo aiuto?
Marx: «Per darle un esempio, una delle forme più comuni del movimento per l'emancipazione è costituita dallo sciopero. Prima, quando si effettuava uno sciopero in un dato paese, esso veniva sconfitto importando lavoratori da un altro. L'Internazionale ha quasi posto fine a tutto questo. Non appena viene avvisata dello sciopero in programma, dirama l'informazione fra i suoi aderenti, i quali fanno subito in modo di trasformare le sede dell'agitazione in terreno proibito. I padroni vengono così lasciati a fare i conti da soli con i loro operai. Nella maggioranza dei casi, questi ultimi non hanno bisogno di altro aiuto. Essi utilizzano i fondi provenienti dai loro stessi versamenti o da quelli delle società cui sono più immediatamente affiliati, ma se l'onere cui sono sottoposti dovesse farsi troppo gravoso, o nel caso in cui lo sciopero fosse approvato dall'Associazione, alle loro necessità si provvederà con la cassa comune. Con questi mezzi, l'altro giorno uno sciopero delle sigaraie di Barcellona si è concluso vittoriosamente. Ma l'associazione non ha alcun interesse agli scioperi, sebbene li appoggi a certe condizioni. Non può assolutamente trarne vantaggi pecuniari, mentre può facilmente esserne danneggiata. Cerchiamo di riassumere. Le classi lavoratrici rimangono povere davanti all'aumento della ricchezza, restano diseredate nonostante il diffonderti del lusso. Le loro privazioni materiali ne riducono la statura morale, oltre che fisica. Per porre rimedio a questa situazione non possono fare affidamento su altri. Quindi, per loro prendere in mano il proprio destino è diventato un imperativo. Devono riesaminare i rapporti al loro interno e fra loro e i capitalisti e i proprietari terrieri, e ciò significa che devono trasformare la società. Questo è lo scopo generale di ogni organizzazione di lavoratori che si conosca: leghe della terra e del lavoro, sindacati e società di mutuo soccorso, ngozi cooperativi e produzione cooperativa non sono che mezzi per quel fine. Scopo dell'Associazione internazionale è creare una solidarietà perfetta fra queste organizzazioni. E la sua influenza comincia a farsi sentire dovunque. Due giornali hanno diffuso le sue finalità in Spagna, tre in Germania, altrettanti in Austria e in Olanda, sei in Belgio e sei in Svizzera. E adesso che le ho detto che cos'è l'Internazionale, lei sarà in grado di farsi un'opinione in merito ai suoi presunti complotti»
Non la capisco...
Marx: «Non vede forse che la vecchia società, mancando della forza necessaria per affrontarla con le sue armi - quelle della discussione e della concertazione - è costretta a fare ricorso alla frode di affibbiarle l'accusa di cospirazione?»
Ma la polizia francese sostiene di essere in grado di dimostrare lasua complicità nella recente vicenda, per non parlare dei fatti precedenti.
Marx: «Tuttavia, se non le spiace spenderemo qualche parola su quei fatti, perchè servono a mettere alla prova la gravità di tutte le accuse di cospirazione mosse all'Internazionale. Lei ricorderà il penultimo "complotto". Era stato annunciato un plebiscito. Si sapeva che molti elettori erano indecisi. In loro, il sentimento del valore del dominio imperiale non era più vivo, poichè avevano smesso di credere ai minacciati pericoli della società da cui, si sosteneva, l'impero li aveva salvati. Occorreva un nuovo spauracchio. La polizia si è messa a cercarlo. Odiando tutte le associazioni di lavoratori, era naturale che volessero giocare un brutto scherzo all'Internazionale. Li ha ispirati un'idea felice: scegliere come spauracchio l'Internazionale e così facendo screditarla e al tempo stesso far proseliti per la causa dell'impero. Da quella felice idea è scaturita la ridicola "congiura" contro la vita dell'imperatore, come se noi avessimo intenzione di uccidere qul povero disgraziato. A quel punto la polizia ha arrestato gli esponenti più in vista dell'Internazionale:
Ha falsificato le prove. Ha istruito il processo e nel frattempo si è tenuto il plebiscito. Ma quella che doveva essere una commedia era troppo palesemente farsa. L'Europa intelligente, che ha assistito allo spettacolo, non si è lasciata ingannare neanche per un istante sulla sua natura, e soltanto gli elettori contadini di Francia ci sono cascati. I vostri giornali inglesi hanno riferito dell'inizio della squallida vicenda. I giudici francesi, ammessa l'esistenza della congiura per pura deferenza verso l'autorità, sono stati costretti a dichiarare che mancano prove della complicità dell'Internazionale.
Mi creda, il secondo complotto è come il primo. Il funzionario francese è di nuovo all'opera. È chiamato a render conto del più vasto movimento di cittadini cui il mondo abbia mai assistito. Innumerevoli segni dei tempi dovrebbero suggerire la spiegazione giusta: il diffondersi della consapevolezza fra chi li governa, il processo storico, attualmente in corso, del passaggio definitivo del potere da una classe a tutto il popolo, l'evidente idoneità del momento, del luogo e delle circostanze del grande movimento di emancipazione. Ma per aver capito questo il funzionario dovrebbe essere stato un filosofo, e invece è soltanto un mouchard, uno sbirro. In base alle leggi che ragolano la sua esistenza, pertanto, ha fatto ricorso alla spiegazione del mouchard: "Complotto". La sua vecchia cartella di documenti falsi gli fornirà le prove e questa volta l'Europa, nel suo terrore, crederà alla favola»
L'Europa può fare ben poco, vedendo che tutti i giornali francesi pubblicano la notizia.
Marx: «Tutti i giornali francesi! Guardi, ne prenda uno (sceglie La Situation) e giudichi da solo il valore effettivo delle prove.
(Legge) "Il dottor Karl Marx, dell'Internazionale, è stato arrestato in Belgio mentre tentava di passare in Francia. La polizia londinese tiene d'occhio da tempo l'associazione cui egli è legato, e sta prendendo misure attive per la sua soppressione".
Due frasi e due menzogne. Può verificarne la consistenza con i suoi occhi. Come vede, infatti, anzichè trovarmi in prigione in Belgio sono a casa mia in Inghilterre. Inoltre, lei saprà che la polizia inglese ha tanto potere di intervenire nelle attività dell'Internazionale quanto quest'ultima na ha di intervenire nelle sue. Eppure, la cosa più normale in tutto questo è che questa notizia farà il giro della stampa europea senza venire smentita e potrebbe continuare a farlo anche se io stessi seduto qui a mandare comunicati a tutti i giornali d'Europa»
Lei ha tentato di smentire molte di queste false notizie?
Marx: «L'ho fatto fino a quando questa impresa non ha stancato. Per dimostrare la grossolana sbadataggine con cui esse vengono falsificate, posso accennare solo che in una Fèlix Pyat era citato come membro dell'Internazionale»
E invece non lo è?
Marx: «L'associazione non avrebbe mai potuto dare spazio a un tale scosiderato. Una volta, ha avuto la presunzione di emanare un incauto proclama a nostro nome, ma è stato smentito all'istante, anche se la stampa, tanto per renderle giustizia, ha ignorato la smentita»
E Mazzini, fa parte della vostra associazione?
Marx (Ridendo): «Oh, no. Avremmo fatto ben pochi progressi, se non fossimo andati oltre le sue idee»
Lei mi sorprende. Credevo proprio che rappresentasse le vedute più avanzate
Marx: «Non rappresenta nulla di meglio che la vecchia idea di una repubblica borghese . Noi non vogliamo aver nulla a che fare con la borghesia. Mazzini fa ormai parte della retroguardi del movimento moderno insieme ai professori tedeschi, che tuttavia in Europa sono ancora considerati gli apostoli del democratismo colto del futuro. lo erano un tempo: prima del '48, forse, quando la borghesia tedescha - nel senso in cui usiamo il termine in Inghilterra - aveva appena raggiunto il suo pieno sviluppo. Ma adesso sono passati armi e bagagli alla reazione, e il prolatariato non li conosce più»
Alcuni hanno creduto di scorgere segni di un certo positivismo nella vostra organizzazione.
Marx: «Nient'affatto. Fra di noi vi sono dei positivisti e altri, non della nostra organizzazione, che lavorano altrettanto bene. Ma questo non in virtù della loro filosofia, che nulla ha a che vedere con il governo del popolo como lo intendiamo noi e che si propone soltanto di sostituire la vecchia gerarchia con una nuova»
Mi sembra, allora, che i dirigenti del nuovo movimento internazionale debbano essersi creati una filosofia, oltre che un'associazione.
Marx: «Esattamente. Ad esempio, è assai improbabile che noi possiamo sperare di vincere la nostra guerra contro il capitale se prendiamo la nostra tattica, che so, dall'economia politica di Mill. Questi ha individuato un tipo di rapporto fra lavoro e capitale. Noi speriamo che sia possibile stabilirne uno diverso»
E per quanto riguarda la religione?
Marx: «Su questo punto non posso parlare a nome della società. Per quanto mi riguarda, sono ateo. Indubbiamente, è sorprendente sentire una confessione del genere in Inghilterra, ma conforta il pensiero che in Germania e in Francia non è necessario abbassare la voce per dirlo»
Eppure, lei ha il suo quartier generale in questo paese.
Marx: «Per evidenti motivi, qui il diritto di associazione è ormai affermato. Certo, esiste anche in Germania, ma è circondato da inumerevoli difficoltà; in Francia, per molti anni non è esistito affatto»
E negli Stati Uniti?
Marx: «Per il momento, i centri principali della nostra attività si trovano nelle vecchie società europee. Negli Stati Uniti, molte circostanze hanno finora impedito che il problema del lavoro assumesse un'importanza primaria. Ma esse stanno scomparendo rapidamente, e questo problema si fa strada velocemente in quei paesi con la crescita - come in europa - di una classe lavoratrice distinta dal resto della società e conrapposta al capitale»
Sembra di capire che in questo paese la soluzione sperata - quale che sia - verrà raggiunta senza i mezzi violenti della rivoluzione. Il sistema inglese di agitazione per mezzo dei documenti programmatici e della stampa, finchè la minoranza si trasforma in maggioranza, rappresenta un segnale di speranza.
Marx: «Su questo punto non condivido il suo ottimismo. La borghesia inglese si è sempre dimostrata abbastanza disponibile ad accettare il verdetto della maggioranza fintantochè poteva godere del monopolio del diritto di voto. Ma stia bene attento a ciò che le dico: non appena andrà in minoranza alle elezioni su questioni che considera vitali, in questo paese assisteremo a una nuova guerra fra mercanti di schiavi»
ho riferito come meglio potevo quanto ricordo dei punti principali della mia conversazione con quest'uomo notevole. Lascio a voi il compito di trarre le vostre conclusioni. Qualunque cosa si dica a favore o contro l'idea che l'Associazione Internazionale sia complice con il movimento della Comune di Parigi, possiamo stare certi che con essa il mondo civile ha nel suo seno un nuovo potere con cui prima o poi dovrà fre i conti, nel bene o nel male.
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