L’aumento previsto è di 85 euro lorde mensili per il quarto
livello, “di cui i primi 45 euro
verranno corrisposti già a partire da questo mese, ma sono state infatti
previste 4 una tantum per un ammontare complessivo di 290 euro e due di queste
verranno corrisposte in aprile e in agosto del 2018.”
“Il contratto, tra l’altro,
individua soluzioni di maggiore
flessibilità in materia di orario livelli contrattuali e mercato del lavoro
sono stati definiti e sottoscritti anche specifici protocolli su bilateralità e
aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali.”
Particolare attenzione viene
posta sull’Ente Bilaterale, cioè il
tavolo attorno al quale siedono sindacalisti e padroni per concertare come far
funzionare meglio l‘azienda, e sulla
contrattazione di secondo livello.
Gli articoli del Sole 24 Ore che
parlano dei contratti bisogna leggerli singhiozzando visto che gli affari vanno
male come dice Confesercenti: “dal 2013
ad oggi la maggior parte delle Pmi del terziario ha registrato andamenti
congiunturali negativi. In particolare nel comparto del commercio, che ha visto
le imprese di dimensioni minori continuare a subire cali di vendite nel biennio
2014-2015 anni per i quali si era proposto auna moratoria contrattuale”.
Piangere miseria è uno degli
sport preferiti da sempre dai padroni e, infatti, questa moratoria l’hanno
avuta eccome visto che “Nonostante il quadro economico difficile, Confesercenti
ha però ritenuto che l’intesa con i sindacati sul salario e sulla parte
normativa non fosse ulteriormente rinviabile vista anche ‘la disponibilità dei sindacati dei lavoratori a considerare le
specificità e necessità delle piccole imprese del settore avanzate
dall’associazione’”.
I sindacati infatti hanno una elevata sensibilità quando si tratta
degli interessi dei padroni e delle loro proprie belle poltroncine, come dice
la sindacalista della Cgil, Maria Grazia Gabrielli: “con questo rinnovo si pone un argine ulteriore alle difficoltà che il
settore vive rispetto al dumping contrattuale che continua a vedere la
divisione su più tavoli negoziali”.
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