Dopo aver oscurato Ilaria Cucchi perché aveva osato
pubblicare una foto del corpo martoriato del fratello Stefano, morto
nelle mani delle forze dell’ordine e dei medici nel 2009, ora Facebook
censura anche il popolare fumettista Zero Calcare. E’ lui stesso a
spiegare in un post, pubblicato sulla sua pagina personale, quanto è
accaduto:
“Nella giornata di ieri ho postato la locandina dell’iniziativa che si terrà a Genova il 20 luglio, che non contiene oltre che nessun’offesa neanche nessun riferimento a presunti eroismi, giudizi, attacchi, una cosa proprio low profile. Questo post ha scatenato una serie di commenti immondi, che andavano dalla gioia per il buco in testa a Carlo Giuliani a invettive varie e promesse di non comprare mai più i fumetti miei e roba del genere. Un sacco di gente giustamente ha commentato “vabbé, ma che la roba di zerocalcare non l’avete mai letta? Che lo scoprite ora come la pensa?”, qualcun altro s’è lamentato del fatto che i lettori pretendono di decidere i temi su cui un autore può o non può esprimersi… Ecco, è tutto molto giusto, ma ‘sti ragionamenti non colgono quello che è successo. (…) Eccetto una minima parte, che ha espresso peraltro in maniera piuttosto pacata il proprio dissenso ma senza alcuna sorpresa, tutto quel macello e quei toni (comprese le segnalazioni che hanno portato alla chiusura della pagina e alla rimozione del post) l’hanno fatto altri, venuti su quella pagina apposta, che di sicuro non sono le mie categorie principali di lettori: nazisti e/o poliziotti (ex o attuali o simpatizzanti o sindacatini o associazioni). Stop”.
Il post oggetto della lapidazione virtuale – che ha goduto anche stavolta della copertura del social network – avvisava che oggi il fumettista avrebbe partecipato ad una delle tante iniziative in programma in questi giorni a Genova in occasione del quindicesimo anniversario dei fatti del 2001. Nello specifico Zerocalcare è stato invitato a partecipare ad una iniziativa in Piazza Alimonda dedicata alla memoria di Carlo Giuliani, ragazzo ucciso dal carabiniere Mario Placanica nel corso degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Nonostante i trascorsi politici e personali del fumettista, che si trovava a Genova nel 2001 ed ha più volte espresso la sua schierata opinione su quei tragici eventi, il post in questione si limitava a comunicare la sua presenza a “NondimentiCarlo”, come è stato ribattezzato l’incontro. Ma tanto è bastato a scatenare la furia di troll per lo più in odore di estrema destra o divisa che hanno cominciato a segnalare la pagina fan ai gestori di Facebook e a riempire la bacheca di insulti: “Torna a fare i disegnetti”, “Giuliani se l’è cercata” perché “aveva un estintore in mano e ha cercato di uccidere i carabinieri”, “Mi piace ricordarlo con un buco in testa” e così via.
”Non mi stupisce più nulla di quello che viene detto sul G8 – ha dichiarato ZeroCalcare – ormai il dibattito si è sclerotizzato. Ma non accetto che in una pagina sotto la mia responsabilità si scateni questa violenza, senza rispetto per i morti e per i vivi”. E poi: “Gli insulti a me e al mio lavoro non mi interessano, chiunque può dire quello che vuole, ma in questo caso siamo di fronte a qualcosa di ben diverso. Si parla di un ragazzo ammazzato e di persone che dopo 15 anni sono ancora in carcere o subiscono misure restrittive mentre altri sono stati promossi e hanno fatto carriera”.
Il fumettista preso di mira chiarisce, di nuovo, che non sono certo i suoi lettori coloro che lo hanno letteralmente linciato: “Qui si tratta di persone che avevano un obiettivo preciso, appartenenti o ex appartenenti alle forze dell’ordine che sono arrivate sulla mia pagina solo per scagliare fango ancora una volta su Genova e su quello che è accaduto”.
L’autore ha deciso di cancellare lui stesso i commenti più violenti, ma non è bastato e alla fine Facebook ha dato ragione ai guastatori con un odioso atto di censura: Facebook ha oscurato per alcune ore non solo la pagina ma anche il profilo personale di Zerocalcare, senza neanche avvisarlo. Quando è riuscito a riattivare le sue pagine il post preso di mira era automaticamente stato rimosso.
Un trattamento ben diverso viene riservato dal popolare ma sempre più soffocante social network alla provocatoria iniziativa organizzata sempre oggi, proprio a Genova, dal Coisp, piccolo ma attivo sindacato di destra della polizia.
All’incontro, dal titolo che non lascia dubbi – “L’estintore quale strumento di pace” – è stata annunciata la partecipazione non solo di vari esponenti politici di Forza Italia, Fratelli d’Italia ed Ncd, e del direttore del ‘Giornale’ Alessandro Sallusti, ma anche di Mario Placanica, l’ex carabiniere che quel 20 luglio del 2001 sparò il colpo di pistola che uccise Carlo Giuliani. Il post che annuncia l’iniziativa circola liberamente su facebook, così come una sfilza di truculenti commenti a proposito dei manifestanti di Genova, di Giuliani, dei suoi genitori, di chi osa ricordare la Diaz e Bolzaneto. Eppure la censura di Facebook non è scattata.
Ieri il segretario regionale del Coisp Matteo Bianchi si è lamentato che l’iniziativa, in programma alle 16 di oggi in un Hotel, è stata assunta “anche a fronte dei divieti imposti e delle diffide attuate dal Questore pro tempore di Genova, volti ad evitare la nostra presenza in piazza Alimonda. Diniego che vieta anche l’unica conferenza stampa prevista addirittura una settimana prima rispetto ai vari eventi commemorativi organizzati in quella stessa piazza”.
E’ così strano che neanche i loro superiori e colleghi abbiano accettato di autorizzare una così benevola iniziativa organizzata proprio in piazza Alimonda e proprio nell’anniversario dell’uccisione di Carlo Giuliani? Ai più sono bastati i colpi di spugna sulle responsabilità di Placanica e dei torturatori della scuola Diaz e della caserma Bolzaneto, le prescrizioni, le assoluzioni, addirittura le promozioni. Qualcun altro, tra questi il Coisp, pretende invece di strafare…
Luca Fiore
“Nella giornata di ieri ho postato la locandina dell’iniziativa che si terrà a Genova il 20 luglio, che non contiene oltre che nessun’offesa neanche nessun riferimento a presunti eroismi, giudizi, attacchi, una cosa proprio low profile. Questo post ha scatenato una serie di commenti immondi, che andavano dalla gioia per il buco in testa a Carlo Giuliani a invettive varie e promesse di non comprare mai più i fumetti miei e roba del genere. Un sacco di gente giustamente ha commentato “vabbé, ma che la roba di zerocalcare non l’avete mai letta? Che lo scoprite ora come la pensa?”, qualcun altro s’è lamentato del fatto che i lettori pretendono di decidere i temi su cui un autore può o non può esprimersi… Ecco, è tutto molto giusto, ma ‘sti ragionamenti non colgono quello che è successo. (…) Eccetto una minima parte, che ha espresso peraltro in maniera piuttosto pacata il proprio dissenso ma senza alcuna sorpresa, tutto quel macello e quei toni (comprese le segnalazioni che hanno portato alla chiusura della pagina e alla rimozione del post) l’hanno fatto altri, venuti su quella pagina apposta, che di sicuro non sono le mie categorie principali di lettori: nazisti e/o poliziotti (ex o attuali o simpatizzanti o sindacatini o associazioni). Stop”.
Il post oggetto della lapidazione virtuale – che ha goduto anche stavolta della copertura del social network – avvisava che oggi il fumettista avrebbe partecipato ad una delle tante iniziative in programma in questi giorni a Genova in occasione del quindicesimo anniversario dei fatti del 2001. Nello specifico Zerocalcare è stato invitato a partecipare ad una iniziativa in Piazza Alimonda dedicata alla memoria di Carlo Giuliani, ragazzo ucciso dal carabiniere Mario Placanica nel corso degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Nonostante i trascorsi politici e personali del fumettista, che si trovava a Genova nel 2001 ed ha più volte espresso la sua schierata opinione su quei tragici eventi, il post in questione si limitava a comunicare la sua presenza a “NondimentiCarlo”, come è stato ribattezzato l’incontro. Ma tanto è bastato a scatenare la furia di troll per lo più in odore di estrema destra o divisa che hanno cominciato a segnalare la pagina fan ai gestori di Facebook e a riempire la bacheca di insulti: “Torna a fare i disegnetti”, “Giuliani se l’è cercata” perché “aveva un estintore in mano e ha cercato di uccidere i carabinieri”, “Mi piace ricordarlo con un buco in testa” e così via.
”Non mi stupisce più nulla di quello che viene detto sul G8 – ha dichiarato ZeroCalcare – ormai il dibattito si è sclerotizzato. Ma non accetto che in una pagina sotto la mia responsabilità si scateni questa violenza, senza rispetto per i morti e per i vivi”. E poi: “Gli insulti a me e al mio lavoro non mi interessano, chiunque può dire quello che vuole, ma in questo caso siamo di fronte a qualcosa di ben diverso. Si parla di un ragazzo ammazzato e di persone che dopo 15 anni sono ancora in carcere o subiscono misure restrittive mentre altri sono stati promossi e hanno fatto carriera”.
Il fumettista preso di mira chiarisce, di nuovo, che non sono certo i suoi lettori coloro che lo hanno letteralmente linciato: “Qui si tratta di persone che avevano un obiettivo preciso, appartenenti o ex appartenenti alle forze dell’ordine che sono arrivate sulla mia pagina solo per scagliare fango ancora una volta su Genova e su quello che è accaduto”.
L’autore ha deciso di cancellare lui stesso i commenti più violenti, ma non è bastato e alla fine Facebook ha dato ragione ai guastatori con un odioso atto di censura: Facebook ha oscurato per alcune ore non solo la pagina ma anche il profilo personale di Zerocalcare, senza neanche avvisarlo. Quando è riuscito a riattivare le sue pagine il post preso di mira era automaticamente stato rimosso.
Un trattamento ben diverso viene riservato dal popolare ma sempre più soffocante social network alla provocatoria iniziativa organizzata sempre oggi, proprio a Genova, dal Coisp, piccolo ma attivo sindacato di destra della polizia.
All’incontro, dal titolo che non lascia dubbi – “L’estintore quale strumento di pace” – è stata annunciata la partecipazione non solo di vari esponenti politici di Forza Italia, Fratelli d’Italia ed Ncd, e del direttore del ‘Giornale’ Alessandro Sallusti, ma anche di Mario Placanica, l’ex carabiniere che quel 20 luglio del 2001 sparò il colpo di pistola che uccise Carlo Giuliani. Il post che annuncia l’iniziativa circola liberamente su facebook, così come una sfilza di truculenti commenti a proposito dei manifestanti di Genova, di Giuliani, dei suoi genitori, di chi osa ricordare la Diaz e Bolzaneto. Eppure la censura di Facebook non è scattata.
Ieri il segretario regionale del Coisp Matteo Bianchi si è lamentato che l’iniziativa, in programma alle 16 di oggi in un Hotel, è stata assunta “anche a fronte dei divieti imposti e delle diffide attuate dal Questore pro tempore di Genova, volti ad evitare la nostra presenza in piazza Alimonda. Diniego che vieta anche l’unica conferenza stampa prevista addirittura una settimana prima rispetto ai vari eventi commemorativi organizzati in quella stessa piazza”.
E’ così strano che neanche i loro superiori e colleghi abbiano accettato di autorizzare una così benevola iniziativa organizzata proprio in piazza Alimonda e proprio nell’anniversario dell’uccisione di Carlo Giuliani? Ai più sono bastati i colpi di spugna sulle responsabilità di Placanica e dei torturatori della scuola Diaz e della caserma Bolzaneto, le prescrizioni, le assoluzioni, addirittura le promozioni. Qualcun altro, tra questi il Coisp, pretende invece di strafare…
Luca Fiore
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