Ciao,
sono Giuliano Borio e vi scrivo dal carcere di Torino.
Sono da 2
settimane nella 9° sez. braccio B ‘nuovi giunti’.
In
seguito alla decisione di non rispettare gli arresti domiciliari
imposti dalla procura di Torino, dichiaravo pubblicamente la sera
stessa in un’assemblea popolare, tenutasi il 21 giugno a Bussoleno,
che non avrei trasformato la mia casa nella mia prigione, che non
sarei stato carceriere di me stesso. Consapevole delle conseguenze,
non avrei accettato di separarmi da amici e affetti.
L’operazione
repressiva del 21 giugno andava a colpire 23 persone tra le migliaia
che parteciparono alla manifestazione del 28 giugno 2015 indetta dal
MOVIMENTO NO TAV - da Exilles a Chiomonte.
Nel
mio specifico l’accusa era di aver buttato lateralmente n° 1
lacrimogeni, facilitando così la condotta di chi
cercava con una corda di abbattere i betafence che ostruivano la strada. L’aggravante di questo gesto, per la procura, era che nonostante fossi in pantaloncini corti e T-shirt e a volto scoperto, indossavo dei guanti, il che significava l’intenzionalità del gesto. No comment.
cercava con una corda di abbattere i betafence che ostruivano la strada. L’aggravante di questo gesto, per la procura, era che nonostante fossi in pantaloncini corti e T-shirt e a volto scoperto, indossavo dei guanti, il che significava l’intenzionalità del gesto. No comment.
Per
questo la mattina del 21 giugno arrivava a casa polizia e Digos
notificandomi gli arresti domiciliari, con il divieto di comunicare,
escluso un eventuale convivente. Subito realizzavo dell’incredibile
sproporzione della misura cautelare e decidevo di violarla. Tra le
misure c’erano 9 arresti domiciliari e 11 obblighi di firma
giornalieri; fra le persone colpite c’erano due signore di circa 70
anni. Non ho accettato che qualcuno decidesse della mia vita e
consapevole del gesto ho continuato la routine.
La
motivazione del mio gesto sta nell’accanimento e persecuzione
giudiziaria della Procura di Torino verso chi lotta contro la
costruzione della linea Torino-Lione.
ORA
E’ IL MOMENTO DI DIRE BASTA!!!
Non
si può più accettare che Pm, dal dubbio passato, propongano misure
repressive sconsiderate e che giudici compiacenti gli vadano a ruota,
firmando qualsiasi cosa.
La
sera del 3 luglio sono stato arrestato assieme a Luca e portato in
carcere. Ci hanno separati e non so in quale braccio sia. Auspico che
ci sia solidarietà, ma soprattutto la volontà di TUTTI di
organizzare momenti di discussione per intraprendere una
mobilitazione e una sensibilizzazione allargata su un percorso che il
nostro gesto ha aperto contro l’accanimento giudiziario verso chi
lotta in Valsusa e non solo.
Ho
ricevuto l’opuscolo e gradirei ricevere ancora, un abbraccio e
grazie della vicinanza. Giuliano
LA
NOSTRA PASSIONE PER LA LIBERTA’ E’ PIU’ FORTE DI OGNI AUTORITA’
17
luglio 2016
Giuliano
Borio, v. A. Aglietta, 35 - 10149 Torino
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