Ferrovie, il ricatto di Moretti
di Daniela
Rombi, presidente dell’Associazione dei familiari delle Vittime di
Viareggio
L’Amministratore delegato delle ferrovie, il cavaliere Mauro Moretti, ha dichiarato che se viene “ritoccato” il suo stipendio (873.000 €, quello che percepisce solo dalle ferrovie), se ne va. Si è, come suo solito, messo alla testa di quei manager pagati centinaia e centinaia di migliaia di euro con la “singolarità” che, quando si trovano di fronte a “spiacevoli episodi” (definita così, dal Moretti, la strage ferroviaria di Viareggio) non hanno più alcuna responsabilità.
Il
coraggio non è proprio il loro forte… senza dimenticare la loro incoscienza,
amoralità e disumanità.
In
queste ore, molti sono rimasti sbigottiti e increduli dalla “rivendicazione” di
Moretti, ma nessuno ha ricordato che Moretti, tanto coccolato dai poteri forti,
è rinviato a giudizio per la strage del 29 giugno 2009.
A
24 ore dall’immane tragedia, quando ancora il fuoco “bruciava” la vita di 32
persone, si permise di affermare che nessuna responsabilità era di ferrovie, che
non c’entravano niente con un treno esploso in casa loro, sulle loro
infrastrutture, sui loro binari!
infrastrutture, sui loro binari!
Alle
13.15 del 30 giugno 2009, di fronte all’assile marcio, disse ad un suo
collaboratore: “D’ora
in avanti, dobbiamo controllare tutto quanto viene dall’estero”. Come dire,
fino ad oggi ce ne siamo fregati.
Insolita
ed arrogante fu la sua “sicurezza” (non certo quella ferroviaria)
nell’anticipare gli esiti di un’inchiesta che va avanti da anni e che lo vede
tra i massimi imputati con accuse pesantissime. Tra l’altro, con l’inizio del
processo (13 novembre 2013), i capi d’accusa nei suoi confronti sono stati
appesantiti.
Il
suo avvocato, sig. D’Apote, viene a dire che il suo cliente non si occupa di
treni e binari?! E di cosa si occupa allora, di biciclette o di balocchi?
Inoltre, in aula questo stesso avvocato ha tuonato che:
- non chiederà il rito abbreviato,
- vuole il processo subito (per poi far di tutto per rallentare l’iter),
- lo vuole vincere a Lucca.
Con
le pesanti accuse a Moretti, questa eccessiva e tracotante ‘sicurezza’ fa
pensare male e a pensar male troppo spesso ci si azzecca. Che il cav. Moretti
riceva protezione sconfinata è assodato. Nominato cavaliere e rinominato Ad
delle ferrovie ad un anno dalla strage, ancora rinominato Ad il 9 agosto 2013
(20 giorni dopo il rinvio a giudizio). Senza dimenticare le esternazioni
provocatorie, offensive e ricattatorie, nei confronti delle Vittime, dei
familiari e di ferrovieri.
E dulcis
in fundo, il governo precedente ha rinunciato a costituirsi parte civile
nel processo. Più subalterni di così!? Questi atti inauditi rappresentano
un’assoluzione per Moretti, ancor prima della sentenza del Tribunale!
Un
amministratore delegato rinviato a giudizio per la morte di 32 vite umane non
può e non deve rimanere al suo posto, è un’offesa per tutti. Moretti deve essere
immediatamente dimesso per la politica di abbandono sulla sicurezza, per le 32
Vittime di Viareggio, per i 43 lavoratori morti sui binari in questi anni, per
la devastazione del trasporto pubblico e pendolare.
Questo
Moretti, dovunque vada è: inutile, costoso e dannoso.
Auspichiamo
coraggio e responsabilità da parte di chi può e deve rimuoverlo dal suo
incarico.
Non
è mai troppo tardi… ma adesso la misura della nostra pazienza è
colma.
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