Ai componenti dell’esecutivo nazionale e a tutti i compagni de ” il sindacato è un altra cosa”
L’ultima assemblea ha evidenziato un distacco tra le diverse correnti politiche all’interno dell’area e una parte di delegati, in merito alle iniziative che la stessa avrebbe dovuto mettere in atto in un momento difficile come questo, ma che si erano palesate ormai da diverso tempo. Influenze politiche che nulla hanno a che fare con il sindacato e per cui l’area venne a crearsi.
A nostro avviso la giornata del 12 Maggio doveva essere un momento importante per altre questioni , per una in particolare. Ci saremmo aspettati che al primo appuntamento che vedeva coinvolta la base dopo l’epurazione del nostro portavoce, la discussione prioritaria si facesse su come intraprendere una vera azione di lotta nei confronti della Cgil, che portasse al ripristino della democrazia interna alla nostra Organizzazione.
Tanto eravamo convinti che queste fossero le ragioni dell’assemblea che alla prima occasione abbiamo lanciato l’occupazione a oltranza della sala Di Vittorio, un azione forte ma indispensabile quando in gioco c’è la libertà individuale e collettiva.
La risposta dei rappresentanti delle diverse correnti politiche è stata assente o contrastante, senza voler giudicare nessuno, non possiamo fare altro che prenderne amaramente atto. Noi abbiamo evidentemente un’idea del conflitto diverso dalla maggioranza dei compagni che compongono la nostra area, ed il 12 ne abbiamo avuto dimostrazione.
Restiamo convinti che solo con la lotta si possano ottenere risultati, che solo questa sia la linea di azione da mettere in campo quando il padrone ti attacca, e non fa alcuna differenza se l’aggressione arriva dal tuo datore di lavoro piuttosto che dal sindacato di appartenenza.
Non possiamo negare un velo di imbarazzo nel constatare che prima durante e dopo questo appuntamento, ci sia stato un gruppetto di persone appartenenti all’area che hanno deriso e denigrato il nostro portavoce, arrecando un danno a tutti noi e alle idee che portiamo avanti ormai da tempo.
Con dispiacere e incredulità abbiamo dovuto assistere al valzer dei documenti, piuttosto che praticare un azione di lotta si è preferita la solita via autoreferenziale, come se nulla di diverso dal solito era avvenuto. Ci siamo distratti, chi in buona fede e chi no, dall’obbiettivo, e la Cgil, sempre attenta alle nostre manovre, ne ha tratto grande beneficio.
Il prezzo della non battaglia ormai è chiaro a tutti, il fatto che a scegliere le future iniziative dell’area saranno i vertici dei partiti politici lo è altrettanto.
Noi siamo lavoratori che, al netto della nostra idea politica, cercano di fare conflitto e non documenti, quelli li lasciamo discutere a chi notoriamente ha fatto il male della classe operaia.
Siamo molto dispiaciuti di lasciare un percorso che ci ha permesso di conoscere tanti bravi lavoratori e compagni onesti, che come noi lottano per l’esclusivo protagonismo operaio, con i quali il rapporto di stima e affetto rimarrà indissolubile, ma non riusciamo a far finta che sia tutto come prima del 12 Maggio.
Per queste ragioni vi comunichiamo che da questo momento lasciamo l’area de “il sindacato è un altra cosa “
Saluti fraterni
Massimo Fierro rsa Fiom Fca (incompatibile), Stefania Fantauzzi rsa Fiom Fca (incompatibile), Felice Antenucci Commissione Nazionale Statuto Fiom (incompatibile), Principio Di Nanni rsa Fiom Fca (incompatibile), Giuseppina Imbrenda rsa Fiom Fca (incompatibile), De Stradis Domenico rsa Fiom Fca (incompatibile), Ernesto Marcovicchio rsa Fiom Fca (incompatibile), Domenico Cappella rsa Fiom Fca (incompatibile), Maria Labriola direttivo Fiom Fca (incompatibile), Antonio Genovese Fiom Fca (incompatibile), Marco Pignatelli direttivo Fiom Fca (incompatibile), Fabio D’Ilio rsa Fiom Fca (incompatibile), Antonio Langone rsa Fiom Fca (incompatibile), Silvano Fanelli direttivo Fiom Fca (incompatibile), Leonardo Di Maio direttivo Fiom Fca (incompatibile), Antonio De Stefano Fiom Fca (incompatibile).
Melfi/Termoli, 20 Maggio 2016
L’ultima assemblea ha evidenziato un distacco tra le diverse correnti politiche all’interno dell’area e una parte di delegati, in merito alle iniziative che la stessa avrebbe dovuto mettere in atto in un momento difficile come questo, ma che si erano palesate ormai da diverso tempo. Influenze politiche che nulla hanno a che fare con il sindacato e per cui l’area venne a crearsi.
A nostro avviso la giornata del 12 Maggio doveva essere un momento importante per altre questioni , per una in particolare. Ci saremmo aspettati che al primo appuntamento che vedeva coinvolta la base dopo l’epurazione del nostro portavoce, la discussione prioritaria si facesse su come intraprendere una vera azione di lotta nei confronti della Cgil, che portasse al ripristino della democrazia interna alla nostra Organizzazione.
Tanto eravamo convinti che queste fossero le ragioni dell’assemblea che alla prima occasione abbiamo lanciato l’occupazione a oltranza della sala Di Vittorio, un azione forte ma indispensabile quando in gioco c’è la libertà individuale e collettiva.
La risposta dei rappresentanti delle diverse correnti politiche è stata assente o contrastante, senza voler giudicare nessuno, non possiamo fare altro che prenderne amaramente atto. Noi abbiamo evidentemente un’idea del conflitto diverso dalla maggioranza dei compagni che compongono la nostra area, ed il 12 ne abbiamo avuto dimostrazione.
Restiamo convinti che solo con la lotta si possano ottenere risultati, che solo questa sia la linea di azione da mettere in campo quando il padrone ti attacca, e non fa alcuna differenza se l’aggressione arriva dal tuo datore di lavoro piuttosto che dal sindacato di appartenenza.
Non possiamo negare un velo di imbarazzo nel constatare che prima durante e dopo questo appuntamento, ci sia stato un gruppetto di persone appartenenti all’area che hanno deriso e denigrato il nostro portavoce, arrecando un danno a tutti noi e alle idee che portiamo avanti ormai da tempo.
Con dispiacere e incredulità abbiamo dovuto assistere al valzer dei documenti, piuttosto che praticare un azione di lotta si è preferita la solita via autoreferenziale, come se nulla di diverso dal solito era avvenuto. Ci siamo distratti, chi in buona fede e chi no, dall’obbiettivo, e la Cgil, sempre attenta alle nostre manovre, ne ha tratto grande beneficio.
Il prezzo della non battaglia ormai è chiaro a tutti, il fatto che a scegliere le future iniziative dell’area saranno i vertici dei partiti politici lo è altrettanto.
Noi siamo lavoratori che, al netto della nostra idea politica, cercano di fare conflitto e non documenti, quelli li lasciamo discutere a chi notoriamente ha fatto il male della classe operaia.
Siamo molto dispiaciuti di lasciare un percorso che ci ha permesso di conoscere tanti bravi lavoratori e compagni onesti, che come noi lottano per l’esclusivo protagonismo operaio, con i quali il rapporto di stima e affetto rimarrà indissolubile, ma non riusciamo a far finta che sia tutto come prima del 12 Maggio.
Per queste ragioni vi comunichiamo che da questo momento lasciamo l’area de “il sindacato è un altra cosa “
Saluti fraterni
Massimo Fierro rsa Fiom Fca (incompatibile), Stefania Fantauzzi rsa Fiom Fca (incompatibile), Felice Antenucci Commissione Nazionale Statuto Fiom (incompatibile), Principio Di Nanni rsa Fiom Fca (incompatibile), Giuseppina Imbrenda rsa Fiom Fca (incompatibile), De Stradis Domenico rsa Fiom Fca (incompatibile), Ernesto Marcovicchio rsa Fiom Fca (incompatibile), Domenico Cappella rsa Fiom Fca (incompatibile), Maria Labriola direttivo Fiom Fca (incompatibile), Antonio Genovese Fiom Fca (incompatibile), Marco Pignatelli direttivo Fiom Fca (incompatibile), Fabio D’Ilio rsa Fiom Fca (incompatibile), Antonio Langone rsa Fiom Fca (incompatibile), Silvano Fanelli direttivo Fiom Fca (incompatibile), Leonardo Di Maio direttivo Fiom Fca (incompatibile), Antonio De Stefano Fiom Fca (incompatibile).
Melfi/Termoli, 20 Maggio 2016
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