Mazzette per l’aggiudicazione
di appalti all’interno di diverse basi dell’Aeronautica: 8 le persone
arrestate dai carabinieri del Comando Tutela per l’Ambiente e 17
quelle indagate, al termine di un’inchiesta – coordinata dalla procura
di Velletri – su un’associazione per delinquere composta da militari,
dipendenti civili della Difesa e imprenditori. A spiegare il meccanismo
nelle intercettazioni è
Giovanni Santilli, non indagato, ex segretario di Marco Minniti e tra i fondatori della fondazione ICSA: “Devi dare il 15%, poi prendi appalti a cascata”ICSA: "Puoi andare anche all'estero... fanno le missioni, il giro è grosso"
Nove milioni di euro è la cifra d’affari contestata dal procuratore di Velletri Francesco Prete,
per almeno nove appalti. Il sistema ricostruito dai carabinieri del
comando tutela ambiente – gli stessi investigatori guidati da “Ultimo”,
il colonnello Sergio De Caprio, che hanno indagato su
Cpl Concordia – seguiva gli schemi ormai noti della tangentopoli
all’italiana. Ai vertici del gruppo c’era l’anello di congiunzione con
gli ambienti giusti, Giovanni Sabetti, che per i magistrati di Velletri era il trait d’union tra gli imprenditori e gli ambienti militari. Definito dal Gip uomo di fiducia
di Giovanni Santilli e arrestato questa mattina nel corso
dell’operazione, era in stretto contatto con i dipendenti civili del
secondo reparto Genio dell’aeronautica, con sede a Ciampino. Questi (Fabrizio Ciferri, finito agli arresti in carcere e Stefano Pasqualini, in servizio a Pratica di Mare, agli arresti domiciliari) avevano il compito, secondo la Procura, di manipolare le gare. Insieme a loro agiva il tenente colonnello Gianpiero Malzone, in servizio nella base di Ciampino.
Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini il controllo della procedura di affidamento dei lavori avveniva manipolando le offerte, depositate in una cassaforte. I carabinieri del Noe hanno filmato diverse incursioni notturne all’interno della base di Ciampino, realizzate grazie alla complicità di altri militari indagati. Quasi una ventina di accessi abusivi, tra la fine del 2014 e il 2015, tutti finalizzati, secondo l’accusa, ad accedere alla documentazione per le gare, che sarebbero poi state alterate conNell’ordinanza il Gip riporta una serie di intercettazioni tra Bacaloni e un altro imprenditore di Nettuno, Massimiliano Ciceroni, finito agli arresti in carcere, dove “i due parlano della necessità di fare da sponsor a varie correnti politiche”. “Questi vogliono lo sponsor”, commentava al telefono Ciceroni, per poi aggiungere, riferendosi all’area della provincia di Latina: “Allora io gli ho detto: se lavoro ti faccio lo sponsor, ma se non lavoro … va be’, ma 3 mila euro, 5 mila euro che cazzo te fanno per te? non è niente! … allora io ho detto 5 a te 2 a un altro 3 a un altro e so so passati 10 mila euro e che cazzo famo? … fammi entrare su delle attività, (se) mettemo seduti e ragionamo, capito qual è a cosa?”.
Gli investigatori annotano come i due imprenditori decidono di andare a parlare con “il Maglietta”, mentre Bacaloni commenta: “Dentro quel giro ci devono stare tutti, lui è della corrente opposta di quelli che mi stanno dando una mano …. perché quelli che mi stanno dando una mano è Forza Italia … invece so’ Fratelli d’Italia, si so’ messi dall’altra parte”. L’importante, aggiungono i due imprenditori arrestati, è “mascherarsi”, non schierarsi mai: “Io aiuto tutti – aggiunge Bacaloni – nella campagna elettorale ci sono 30 mila euro a disposizione e sono 5 per questi, 10 per quelli e 20 per quell’altro”.
Giovanni Santilli, non indagato, ex segretario di Marco Minniti e tra i fondatori della fondazione ICSA: “Devi dare il 15%, poi prendi appalti a cascata”ICSA: "Puoi andare anche all'estero... fanno le missioni, il giro è grosso"
Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini il controllo della procedura di affidamento dei lavori avveniva manipolando le offerte, depositate in una cassaforte. I carabinieri del Noe hanno filmato diverse incursioni notturne all’interno della base di Ciampino, realizzate grazie alla complicità di altri militari indagati. Quasi una ventina di accessi abusivi, tra la fine del 2014 e il 2015, tutti finalizzati, secondo l’accusa, ad accedere alla documentazione per le gare, che sarebbero poi state alterate conNell’ordinanza il Gip riporta una serie di intercettazioni tra Bacaloni e un altro imprenditore di Nettuno, Massimiliano Ciceroni, finito agli arresti in carcere, dove “i due parlano della necessità di fare da sponsor a varie correnti politiche”. “Questi vogliono lo sponsor”, commentava al telefono Ciceroni, per poi aggiungere, riferendosi all’area della provincia di Latina: “Allora io gli ho detto: se lavoro ti faccio lo sponsor, ma se non lavoro … va be’, ma 3 mila euro, 5 mila euro che cazzo te fanno per te? non è niente! … allora io ho detto 5 a te 2 a un altro 3 a un altro e so so passati 10 mila euro e che cazzo famo? … fammi entrare su delle attività, (se) mettemo seduti e ragionamo, capito qual è a cosa?”.
Gli investigatori annotano come i due imprenditori decidono di andare a parlare con “il Maglietta”, mentre Bacaloni commenta: “Dentro quel giro ci devono stare tutti, lui è della corrente opposta di quelli che mi stanno dando una mano …. perché quelli che mi stanno dando una mano è Forza Italia … invece so’ Fratelli d’Italia, si so’ messi dall’altra parte”. L’importante, aggiungono i due imprenditori arrestati, è “mascherarsi”, non schierarsi mai: “Io aiuto tutti – aggiunge Bacaloni – nella campagna elettorale ci sono 30 mila euro a disposizione e sono 5 per questi, 10 per quelli e 20 per quell’altro”.
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