Quello
che mostra il primo turno delle elezioni regionali
La
prima osservazione è che il tasso di astensione, delle schede
bianche e nulle ha superato il 50%, ciò prova che la maggioranza
della popolazione in Francia non si interessa alle elezioni, ch non
crede più alle promesse degli uni o degli altri che sono state
sempre tenui, che le elezioni non servono a niente. Questo tasso
d’astensione mostra che la popolazione, scioccata dagli attentati,
non è pronta a fornire il sostegno alla politica del governo di
sinistra, ancor più che a quella della destra. Dietro l’appello
all’unità nazionale la borghesia si disintegra.
La
seconda osservazione mostra la crescita del FN, nell’insieme del
territorio, che diventa elettoralmente il primo partito di Francia
(circa il 30% dei suffragi espressi, il 13,5% degli iscritti). Il FN
arriva in testa in 6 regioni. A Île de France, la regione più
popolata, il FN supera il 20% in 8 città operaie e sfiora il 30% a
Tremblay e a Livry-Gargan.
La
terza osservazione mostra il calo del PS che non è in testa che in 3
regioni e nelle colonie: Guadalupa, Martinica, Guayana, Reunion, dove
gli indipendentisti e la sinistr sono in testa, il FN quasi
inesistente. Si nota allo stesso modo il calo di Europa
Ecologia-Verdi con il 6,81% mentre si tiene il COP21. Per il Fronte
di Sinistra il suo risultato è del 4,15%. La destra non è in testa
che in 4 regioni ed essa stessa è in calo.
Il
PS ha deciso di ritirarsi a profitto della destra in 3 regioni (Paca,
Nord/Pas de Calais, Alsazia). In quest’ultima regione, il capolista
rifiuta di obbedire agli ordini e tiene. Quanto ai repubblicani, il
partito rifiuta il ritiro o la fusione.
Le
politiche di destra come di sinistra sono responsabili dell’aumento
del FN. Le misure prese dal governo hanno scavato il letto del
fascismo, al punto di riprendere in parte le tesi del FN,
sull’immigrazione, la violenza, il terrorismo. L’apparato
poliziesco e militare dello stato è stato rinforzato.
Il
secondo turno delle elezioni non cambierà niente alla deriva della
destra e della sinistra, il loro calo si va a rafforzare così come
la crescita del DN e del razzismo.
Le
elezioni una falsa soluzione per stabilire la giustizia sociale!
La
democrazia borghese e il fascismo sono due forme di governo che si da
la borghesia per mantenere la sua dittatura sul proletariato,
l’estorsione del plusvalore che produce il capitale finanziario che
domina tutta la produzione attraverso i monopoli sempre più potenti,
monopoli che esportano i loro capitali, de localizzano la loro
produzione nei paesi dove il costo del lavoro è più vantaggioso che
gettano milioni di lavoratori e lavoratrici, rovinano decine di
migliaia di piccoli padroni che cadono nel proletariato.
La
borghesia si dota di un apparato di stato, una superstruttura per
mantenere la sua dittatura.
Nella
misura in cui si approfondisce la crisi, la borghesia non può più
governare come prima. La crisi colpisce principalmente la classe
operaia ma tocca anche la piccola-borghesia. “Le classi media,
piccoli industriali, piccoli commercianti, artigiani, contadini,
tutti combattono la politica della borghesia per salvare la loro
esistenza di classe media dal declino che la minaccia. Non sono
quindi rivoluzionari ma conservatori; ancor più sono reazionari:
cercano di fare girare all’indietro la ruota della storia. Se sono
rivoluzionari, è in considerazione dei loro interessi attuali;
abbandonano il loro proprio punto di vista per posizionarsi su quello
del proletariato” (Karl Marx, Friedrich Engels - Manifesto del
Partito Comunista).
Queste
classi minacciate e ugualmente ua parte dei proletari possono seguire
i reazionari, seguire il partito fascista.
Non
possiamo combattere l’avanzata del fascismo, senza combattere i
partiti borghesi e le misure reazionarie che creano il letto del
fascismo.
Le
elezioni in regime capitalista sono il mezzo per portare al potere
l’una o l’altra delle fazioni della borghesia. Diffondere
l’illusione che le elezioni possano forzare la borghesia a
rinunciare o a mantenere il suo tasso di profitto. Questo non fa che
mantenere, prolungare il sistema capitalista e aggravare le
condizioni del proletariato e delle masse popolari.
Il
FN, da parte sua, assume una sembianza “anti-sistema”, dalla
parte dei “dimenticati”.
In
realtà, il programma del partito fascista non è di combattere il
sistema capitalista, ma di rinforzare la dittatura della borghesia,
di rinforzare la dittatura del capitale finanziario, di dividere il
proletariato e diffondere le idee reazionarie, razziste, sessiste,
nazionaliste, scioviniste, di “ civiltà superiore”, di
tradizioni ecc., attraverso i media, l’istruzione, la scuola ecc.,
si appoggia sui pregiudizi esistenti nel seno stesso del popolo.
Ma
non è sufficiente boicottare le elezioni. Il boicottaggio come
espressione di rigetto della politica reazionaria della borghesia è
giusto. Ma non impedisce la realizzazione della politica reazionaria
dei differenti tipi di governo di destra e di di sinistra e la
crescita del partito fascista che pretende di opporsi a questa
politica.
La
sola soluzione, come diciamo: “E’ la rivoluzione”. La borghesia
detiene attraverso lo stato il mezzo per mantenere la sua dittatura,
che comprende la forza più brutale se necessaria. Bisogna quindi
attaccare questo stato, mobilitarsi, battersi contro la dittatura
della borghesia, contro il suo apparato di stato, fino alla sua
distruzione con la vittoria della rivoluzione proletaria.
Alla
dittatura della borghesia succederà quella del proletariato, che
distruggerà l’apparato di stato borghese ed edificherà quello del
proletariato, ed esproprierà i mezzi di produzione del capitale
finanziario che domina tutta l’economia. Sull’esempio della
Comune di Parigi, potranno essere eletti a tutti i livelli i
lavoratori e le lavoratrici.
Lo
stato proletario instituirà delle nuove leggi per organizzare
un’economia collettiva, la riorganizzazione dei territori, la
razionalizzazione della produzione, la soppressione dei settori
parassitari, dannosi, la promozione della scienza al servizio del
popolo, la lotta contro l’inquinamento per la promozione accelerata
delle energie non inquinanti e di altre soluzioni, la presa in
considerazione di proposte progressiste, bloccate e sottomesse oggi
alla legge di bronzo del profitto capitalista. Tutto il sistema
d’insegnamento, d’educazione, di formazione sarà messo
nell’istruzione con questi obiettivi alfine di mettere fine alla
separazione tra lavoro manuale e intellettuale. I progressi della
scienza, delle tecniche potranno risolvere i problemi molto più
rapidamente e accelerare la marcia verso il comunismo nel mondo
intero.
Ma
per vincere la borghesia e il suo apparato statale, opporsi alle sue
misure reazionarie e combattere il fascismo che avanza, dobbiamo
stabilire un apparato più potente di quello di cui dispone la
borghesia.
Noi
abbiamo il numero: una grande maggioranza della popolazione del
nostro paese ha interesse a un cambiamento rivoluzionario, alla
distruzione del sistema capitalista. Noi dobbiamo organizzarci.
Per
questo, ci vuole un partito comunista, un partito il cui obiettivo è
“ la distruzione da cima a fondo dell’apparato di stato
borghese.” (Karl Marx – La Guerra Civile in Francia)
“[…]
Ci basta questo per centralizzare le numerose lotte locali, che
ovunque assumono lo stesso carattere, di una lotta nazionale e di una
lotta di classe. Ma tutta la lotta di classe è una lotta politica
[…]. Questa organizzazione del proletariato in classe, e quindi in
partito politico, è senza cessare di distruggere di nuovo dalla
concorrenza che si fanno gli operai tra di loro. Ma essa rinasce
sempre, e sempre più forte, più ferma, più potente.” (Il
Manifesto del Partito Comunista)
La
strategia di questo partito è di muovere contro la borghesia una
guerra popolare di lunga durata, perché la borghesia non cederà il
potere di sua volontà. La guerra popolare di lunga durata, è la
guerra del popolo, una guerra su tutti i piani: economica,
ideologica, culturale, militare.
La
prima fase è difensiva: sul piano economico lo stesso, la lotta di
classe per la difesa delle conquiste e per acquisirne di nuove; sul
piano ideologico di lotta contro la propaganda della borghesia, del
fascismo, della lotta contro il razzismo, le discriminazioni di tutti
i tipi, contro il disfattismo e le illusioni riformiste, cosi si va a
consolidare il fronte di classe; sul piano culturale, per la
promozione e lo sviluppo della cultura popolare.
La
lotta delle donne contro le discriminazioni, il patriarcato, il
sessismo e di un’importanza particolare, perché le donne sonno una
parte preponderante nella lotta rivoluzionaria. Le donne subiscono
sempre un’oppressione supplementare rispetto agli uomini; le donne
proletarie sono anche quelle che godranno di più dalla rivoluzione.
La
costruzione di un largo fronte, anticapitalista/antifascista popolare
è necessario non solamente per sviluppare l’unità popolare per la
rivoluzione ma anche per difendersi dagli attacchi della repression e
dagli attacchi fascisti e razzisti.
La
questione della difesa è una questione essenziale perchè la
borghesia non cederà mai il potere di sua volontà. Bisogna
proteggere, le nostre lotte, i nostri sciopero, le nostre
manifestazioni in una prima fase, in seguito, riprendere il vantaggio
sulla borghesia, opporsi al suo apparato di stato in vista della
presa del potere, rispondere alla violenza reazionaria con la
violenza rivoluzionaria. Non farlo, significa andare alla sconfitta
politica e alla disfatta, è permettere alla contro rivoluzione di
imporsi.
Questi
3 strumenti, il partito, il fronte, la forza combattente si
sviluppano per tappe concomitanti, sul terreno della lotta di classe,
nelle fabriche e nelle aziende, nei quartieri, a partire dai bisogni
concreti dei lavoratori e delle lavoratrici. Passo dopo passo, e si
appoggiano sui successi e tirando lezioni di scacci, il modo di
maneggiare la guerra popolare si va affinando fino alla vittoria.
RIGGETTIAMO
LA VIA DELLA COMPETIZIONE ELETTORALE!
UNIAMOCI
E ORGANIZZIAMOCI CONTRO LO STATO CAPITALISTA!
CONTRO
LESOLUZIONI MARCE DEI RIFORMISTI, REAZIONARI E FASCISTI!
ABBASSO
LA CONCILIAZIONE E LA COLLABORAZIONE DI CLASSE!
VIVA
LA LOTTA DEL PROLETARIATO E DELLE MASSE POPOLARI!
Quello
che mostra il primo turno delle elezioni regionali
La
prima osservazione è che il tasso di astensione, delle schede
bianche e nulle ha superato il 50%, ciò prova che la maggioranza
della popolazione in Francia non si interessa alle elezioni, ch non
crede più alle promesse degli uni o degli altri che sono state
sempre tenui, che le elezioni non servono a niente. Questo tasso
d’astensione mostra che la popolazione, scioccata dagli attentati,
non è pronta a fornire il sostegno alla politica del governo di
sinistra, ancor più che a quella della destra. Dietro l’appello
all’unità nazionale la borghesia si disintegra.
La
seconda osservazione mostra la crescita del FN, nell’insieme del
territorio, che diventa elettoralmente il primo partito di Francia
(circa il 30% dei suffragi espressi, il 13,5% degli iscritti). Il FN
arriva in testa in 6 regioni. A Île de France, la regione più
popolata, il FN supera il 20% in 8 città operaie e sfiora il 30% a
Tremblay e a Livry-Gargan.
La
terza osservazione mostra il calo del PS che non è in testa che in 3
regioni e nelle colonie: Guadalupa, Martinica, Guayana, Reunion, dove
gli indipendentisti e la sinistr sono in testa, il FN quasi
inesistente. Si nota allo stesso modo il calo di Europa
Ecologia-Verdi con il 6,81% mentre si tiene il COP21. Per il Fronte
di Sinistra il suo risultato è del 4,15%. La destra non è in testa
che in 4 regioni ed essa stessa è in calo.
Il
PS ha deciso di ritirarsi a profitto della destra in 3 regioni (Paca,
Nord/Pas de Calais, Alsazia). In quest’ultima regione, il capolista
rifiuta di obbedire agli ordini e tiene. Quanto ai repubblicani, il
partito rifiuta il ritiro o la fusione.
Le
politiche di destra come di sinistra sono responsabili dell’aumento
del FN. Le misure prese dal governo hanno scavato il letto del
fascismo, al punto di riprendere in parte le tesi del FN,
sull’immigrazione, la violenza, il terrorismo. L’apparato
poliziesco e militare dello stato è stato rinforzato.
Il
secondo turno delle elezioni non cambierà niente alla deriva della
destra e della sinistra, il loro calo si va a rafforzare così come
la crescita del DN e del razzismo.
Le
elezioni una falsa soluzione per stabilire la giustizia sociale!
La
democrazia borghese e il fascismo sono due forme di governo che si da
la borghesia per mantenere la sua dittatura sul proletariato,
l’estorsione del plusvalore che produce il capitale finanziario che
domina tutta la produzione attraverso i monopoli sempre più potenti,
monopoli che esportano i loro capitali, de localizzano la loro
produzione nei paesi dove il costo del lavoro è più vantaggioso che
gettano milioni di lavoratori e lavoratrici, rovinano decine di
migliaia di piccoli padroni che cadono nel proletariato.
La
borghesia si dota di un apparato di stato, una superstruttura per
mantenere la sua dittatura.
Nella
misura in cui si approfondisce la crisi, la borghesia non può più
governare come prima. La crisi colpisce principalmente la classe
operaia ma tocca anche la piccola-borghesia. “Le classi media,
piccoli industriali, piccoli commercianti, artigiani, contadini,
tutti combattono la politica della borghesia per salvare la loro
esistenza di classe media dal declino che la minaccia. Non sono
quindi rivoluzionari ma conservatori; ancor più sono reazionari:
cercano di fare girare all’indietro la ruota della storia. Se sono
rivoluzionari, è in considerazione dei loro interessi attuali;
abbandonano il loro proprio punto di vista per posizionarsi su quello
del proletariato” (Karl Marx, Friedrich Engels - Manifesto del
Partito Comunista).
Queste
classi minacciate e ugualmente ua parte dei proletari possono seguire
i reazionari, seguire il partito fascista.
Non
possiamo combattere l’avanzata del fascismo, senza combattere i
partiti borghesi e le misure reazionarie che creano il letto del
fascismo.
Le
elezioni in regime capitalista sono il mezzo per portare al potere
l’una o l’altra delle fazioni della borghesia. Diffondere
l’illusione che le elezioni possano forzare la borghesia a
rinunciare o a mantenere il suo tasso di profitto. Questo non fa che
mantenere, prolungare il sistema capitalista e aggravare le
condizioni del proletariato e delle masse popolari.
Il
FN, da parte sua, assume una sembianza “anti-sistema”, dalla
parte dei “dimenticati”.
In
realtà, il programma del partito fascista non è di combattere il
sistema capitalista, ma di rinforzare la dittatura della borghesia,
di rinforzare la dittatura del capitale finanziario, di dividere il
proletariato e diffondere le idee reazionarie, razziste, sessiste,
nazionaliste, scioviniste, di “ civiltà superiore”, di
tradizioni ecc., attraverso i media, l’istruzione, la scuola ecc.,
si appoggia sui pregiudizi esistenti nel seno stesso del popolo.
Ma
non è sufficiente boicottare le elezioni. Il boicottaggio come
espressione di rigetto della politica reazionaria della borghesia è
giusto. Ma non impedisce la realizzazione della politica reazionaria
dei differenti tipi di governo di destra e di di sinistra e la
crescita del partito fascista che pretende di opporsi a questa
politica.
La
sola soluzione, come diciamo: “E’ la rivoluzione”. La borghesia
detiene attraverso lo stato il mezzo per mantenere la sua dittatura,
che comprende la forza più brutale se necessaria. Bisogna quindi
attaccare questo stato, mobilitarsi, battersi contro la dittatura
della borghesia, contro il suo apparato di stato, fino alla sua
distruzione con la vittoria della rivoluzione proletaria.
Alla
dittatura della borghesia succederà quella del proletariato, che
distruggerà l’apparato di stato borghese ed edificherà quello del
proletariato, ed esproprierà i mezzi di produzione del capitale
finanziario che domina tutta l’economia. Sull’esempio della
Comune di Parigi, potranno essere eletti a tutti i livelli i
lavoratori e le lavoratrici.
Lo
stato proletario instituirà delle nuove leggi per organizzare
un’economia collettiva, la riorganizzazione dei territori, la
razionalizzazione della produzione, la soppressione dei settori
parassitari, dannosi, la promozione della scienza al servizio del
popolo, la lotta contro l’inquinamento per la promozione accelerata
delle energie non inquinanti e di altre soluzioni, la presa in
considerazione di proposte progressiste, bloccate e sottomesse oggi
alla legge di bronzo del profitto capitalista. Tutto il sistema
d’insegnamento, d’educazione, di formazione sarà messo
nell’istruzione con questi obiettivi alfine di mettere fine alla
separazione tra lavoro manuale e intellettuale. I progressi della
scienza, delle tecniche potranno risolvere i problemi molto più
rapidamente e accelerare la marcia verso il comunismo nel mondo
intero.
Ma
per vincere la borghesia e il suo apparato statale, opporsi alle sue
misure reazionarie e combattere il fascismo che avanza, dobbiamo
stabilire un apparato più potente di quello di cui dispone la
borghesia.
Noi
abbiamo il numero: una grande maggioranza della popolazione del
nostro paese ha interesse a un cambiamento rivoluzionario, alla
distruzione del sistema capitalista. Noi dobbiamo organizzarci.
Per
questo, ci vuole un partito comunista, un partito il cui obiettivo è
“ la distruzione da cima a fondo dell’apparato di stato
borghese.” (Karl Marx – La Guerra Civile in Francia)
“[…]
Ci basta questo per centralizzare le numerose lotte locali, che
ovunque assumono lo stesso carattere, di una lotta nazionale e di una
lotta di classe. Ma tutta la lotta di classe è una lotta politica
[…]. Questa organizzazione del proletariato in classe, e quindi in
partito politico, è senza cessare di distruggere di nuovo dalla
concorrenza che si fanno gli operai tra di loro. Ma essa rinasce
sempre, e sempre più forte, più ferma, più potente.” (Il
Manifesto del Partito Comunista)
La
strategia di questo partito è di muovere contro la borghesia una
guerra popolare di lunga durata, perché la borghesia non cederà il
potere di sua volontà. La guerra popolare di lunga durata, è la
guerra del popolo, una guerra su tutti i piani: economica,
ideologica, culturale, militare.
La
prima fase è difensiva: sul piano economico lo stesso, la lotta di
classe per la difesa delle conquiste e per acquisirne di nuove; sul
piano ideologico di lotta contro la propaganda della borghesia, del
fascismo, della lotta contro il razzismo, le discriminazioni di tutti
i tipi, contro il disfattismo e le illusioni riformiste, cosi si va a
consolidare il fronte di classe; sul piano culturale, per la
promozione e lo sviluppo della cultura popolare.
La
lotta delle donne contro le discriminazioni, il patriarcato, il
sessismo e di un’importanza particolare, perché le donne sonno una
parte preponderante nella lotta rivoluzionaria. Le donne subiscono
sempre un’oppressione supplementare rispetto agli uomini; le donne
proletarie sono anche quelle che godranno di più dalla rivoluzione.
La
costruzione di un largo fronte, anticapitalista/antifascista popolare
è necessario non solamente per sviluppare l’unità popolare per la
rivoluzione ma anche per difendersi dagli attacchi della repression e
dagli attacchi fascisti e razzisti.
La
questione della difesa è una questione essenziale perchè la
borghesia non cederà mai il potere di sua volontà. Bisogna
proteggere, le nostre lotte, i nostri sciopero, le nostre
manifestazioni in una prima fase, in seguito, riprendere il vantaggio
sulla borghesia, opporsi al suo apparato di stato in vista della
presa del potere, rispondere alla violenza reazionaria con la
violenza rivoluzionaria. Non farlo, significa andare alla sconfitta
politica e alla disfatta, è permettere alla contro rivoluzione di
imporsi.
Questi
3 strumenti, il partito, il fronte, la forza combattente si
sviluppano per tappe concomitanti, sul terreno della lotta di classe,
nelle fabriche e nelle aziende, nei quartieri, a partire dai bisogni
concreti dei lavoratori e delle lavoratrici. Passo dopo passo, e si
appoggiano sui successi e tirando lezioni di scacci, il modo di
maneggiare la guerra popolare si va affinando fino alla vittoria.
RIGGETTIAMO
LA VIA DELLA COMPETIZIONE ELETTORALE!
UNIAMOCI
E ORGANIZZIAMOCI CONTRO LO STATO CAPITALISTA!
CONTRO
LESOLUZIONI MARCE DEI RIFORMISTI, REAZIONARI E FASCISTI!
ABBASSO
LA CONCILIAZIONE E LA COLLABORAZIONE DI CLASSE!
VIVA
LA LOTTA DEL PROLETARIATO E DELLE MASSE POPOLARI!
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