Il corteo contro il treno ad alta velocità farà lo stesso percorso di 10 anni fa
Il percorso
è lo stesso del corteo che l’8 dicembre 2005 si mosse da Susa e andò a
riconquistare il presidio No Tav di Venaus sgomberato due notti prima dalla
polizia. Dieci anni dopo il movimento contro il supertreno parte stamani alle 10 dal piazzale
davanti al cimitero di Susa. La manifestazione risale il primo tratto della
statale del Moncenisio fino al bivio Passeggeri, dove dieci anni fa ci fu lo
scontro con il cordone di forze dell’ordine che cercava di impedire il ritorno
dei manifestanti al cantiere dell’alta velocità. Il corteo di dieci anni fa era
però molto imponente e gran parte dei partecipanti superò il bivio continuando
sulla statale per poi aggirare il blocco della polizia scendendo nei boschi
verso il cantiere.
Oggi la situazione è cambiata. Difficilmente il corteo di oggi potrà
avere la stessa partecipazione di quello di dieci anni fa. Lo stesso percorso è
superato: una delle conseguenze della battaglia di Venaus fu proprio la nascita
di un tavolo di contrattazione con i sindaci che ha portato al cambio del
percorso. La galleria geognostica che doveva essere scavata a Venaus ora si sta
realizzando a Chiomonte. Il cambio è conseguenza di una radicale modifica del
tracciato per evitare le aree di scavo con la maggiore presenza di amianto.
Inoltre è stato deciso di utilizzare per il momento nella tratta nazionale
l’attuale linea storica. Tutto questo non ha certo spento la protesta
L’anniversario arriva in un momento di passaggio per il movimento.
La Cassazione ha recentemente sconfessato la linea della Procura di Torino che
aveva contestato il reato di terrorismo agli autori dell’attentato al cantiere
di Chiomonte nella notte del 19 luglio 2013. Il processo di appello ai quattro
accusati riprenderà l’11 dicembre e si tratterà di verificare se in quella
occasione la Procura generale rappresentata da Marcello Maddalena deciderà di
mantenere l’accusa di terrorismo o di modificarla.
La manifestazione di oggi giunge al termine di quattro giorni di
mobilitazione con dibattiti e passeggiate alle reti del cantiere. Venerdì notte
circa 150 militanti si sono avvicinati alle reti. La polizia è
intervenuta lanciando lacrimogeni.
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