I treni per Reggio Calabria
Andavano col treno giù nel meridione per fare una
grande manifestazione il ventidue d'ottobre del settantadue
in curva il treno che pareva un balcone quei
balconi con la coperta per la processione
il treno era coperto di bandiere rosse slogans, cartelli e scritte a mano
il treno era coperto di bandiere rosse slogans, cartelli e scritte a mano
da Roma Ostiense mille e duecento operai vecchi,
giovani e donne con i bastoni e le bandierearrotolati portati tutti a mazzo
sulle spalle
Il treno parte e pare un incrociatore tutti
cantano bandiera rossa dopo venti minuti che siamo in cammino si ferma e non
vuole più partire
si parla di una bomba sulla ferrovia il treno
torna alla stazione tutti corrono coi megafoni in mano richiamano "andiamo
via Cassino
compagni da qui a Reggio è tutto un campo minato,
chi vuole si rimetta in cammino"
dopo un'ora quel treno che pareva un balcone ha ripreso la sua processione
dopo un'ora quel treno che pareva un balcone ha ripreso la sua processione
anche a Cassino la linea è saltata siamo tutti
attaccati al finestrino
Roma ostiense Cisterna Roma termini Cassino adesso siamo a Roma tiburtino
Roma ostiense Cisterna Roma termini Cassino adesso siamo a Roma tiburtino
Il treno di Bologna è saltato a Priverno è una
notte una notte d'inferno i feriti tutti sono ripartiti caricati sopra un altro
treno
funzionari responsabili sindacalisti sdraiati
sulle reti dei bagagli per scrutare meglio la massicciata
si sono tutti addormentati
si sono tutti addormentati
dormono dormono profondamente sopra le bombe non
sentono più niente l'importante adesso è di essere partiti ma i giovani hanno
gli occhi spalancati
vanno in giro tutti eccitati mentre i vecchi sono
stremati dormono dormono profondamente
sopra le bombe non sentono più niente
sopra le bombe non sentono più niente
famiglie intere a tre generazioni son venute
tutte insieme da Torino vanno dai parenti fanno una dimostrazione dal treno non
è sceso nessuno
la vecchia e la figlia alle rifiniture il marito
alla verniciatura la figlia della figlia alle tappezzerie
stanno in viaggio ormai da più di venti ore
stanno in viaggio ormai da più di venti ore
aspettano seduti sereni e contenti sopra le bombe
non gliene importa niente aspettano che è tutta una vita che stanno ad
aspettare
per un certificato mattinate intere anni e anni
per due soldi di pensione erano venti treni più forti del tritolo guardare
quelle facce bastava solo
con la notte le stelle e con la luna i binari
stanno luccicanti mai guardati con tanta attenzione
e camminato sulle traversine
e camminato sulle traversine
mai individuata una regione dai sassi della massicciata
dalle chine di erba sulla vallata
dai buchi che fanno entrare il mare
dai buchi che fanno entrare il mare
piano piano a passo d'uomo pareva che il treno si
facesse portare tirato per le briglie come un cavallo tirato dal suo padrone
a Napoli la galleria illuminata bassa e sfasciata
con la fermata il treno che pareva un balcone
qualcuno vuol salire attenzione
qualcuno vuol salire attenzione
non fate salire nessuno può essere una
provocazione si sporgono coi megafoni in mano
e un piede sullo scalino
e un piede sullo scalino
e gridano gridano quello che hanno in mente solo
comizi la gente sente ora passa la notte e con la luce la ferrovia è tutta
popolata
contadini e pastori che l'hanno sorvegliata col
gregge sparpagliato la Calabria ci passa sotto i piedi ci passa dal tetto di
una casa una signora grassa
fa le corna e alza una mano e un gruppo di
bambini ci guardano passare e fanno il saluto romano
Ormai siamo a Reggio e la stazione è tutta nera
di gente domani chiuso tutto in segno di lutto
ha detto Ciccio Franco "a sbarre"
ha detto Ciccio Franco "a sbarre"
e alla mattina c'era la paura e il corteo non
riusciva a partire ma gli operai di Reggio sono andati in testa e il corteo si
è mosso improvvisamente
è partito a punta come un grosso serpente con la
testa corazzata i cartelli schierati lateralmente
l'avevano tutto fasciato
l'avevano tutto fasciato
volavano sassi e provocazioni ma nessuno s'è
neppure voltato gli operai dell'Emilia-Romagna
guardavano con occhi stupiti
guardavano con occhi stupiti
i metalmeccanici di Torino e Milano puntavano in
avanti tenendosi per mano le voci rompevano il silenzio e nelle pause si
sentiva il mare
il silenzio di qulli fermi che stavano a guardare
e ogni tanto dalle vie laerali si vedevano sassi volare
e alla sera Reggio era trasformata pareva una
giornata di mercato quanti abbracci e quanta commozione il nord è arrivato nel
meridione
e alla sera Reggio era trasformata pareva una
giornata di mercato quanti abbracci e quanta commozione gli operai hanno dato
una dimostrazione
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