Articolo apparso su "Agenzia stampa Infopal - www.infopal.it"
66 palestinesi colpiti da proiettili veri e di gomma in Cisgiordania e a Gaza
Betlemme – Ma’an. Venerdì, durante gli scontri nella Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza, centinaia di palestinesi sono stati feriti, mentre le fazioni politiche palestinesi hanno fatto appello a una “Giornata della rabbia”.
Un funzionario della Mezzaluna Rossa ha riferito che sono stati feriti oltre 290 palestinesi, 34 dei quali da munizioni letali e 32 da proiettili d’acciaio ricoperti di gomma.
Centinaia hanno inalato gas lacrimogeni.
All’entrata nord di Hebron, le forze israeliane hanno represso una manifestazione organizzata da Hamas dopo le preghiere del venerdì, lanciando gas lacrimogeni e granate stordenti.
Stando alle testimonianze, dei giovani palestinesi hanno lanciato pietre e fatto rotolare pneumatici incendiati contro i soldati israeliani.
Secondo la Mezzaluna Rossa, 59 palestinesi sono stati feriti durante gli scontri, due dei quali in modo serio.
Un portavoce militare israeliano ha riferito a Ma’an che “una violenta sommossa è scoppiata vicino a una postazione militare di Hebron, dove i rivoltosi hanno lanciato molotov e spinto copertoni infiammati”. Le forze israeliane hanno risposto con “mezzi antisommossa e proiettili rivestiti di gomma”, ha aggiunto.
Secondo la Mezzaluna Rossa, i gas lacrimogeni hanno ferito perlomeno 13 palestinesi a Qalqiliya e due a Ramallah.
I testimoni hanno riferito che un 13enne è stato colpito al piede da un proiettile ricoperto di gomma nel campo profughi di Aida, a Betlemme.
Il portavoce dell’esercito ha riferito a Ma’an che una “violenta sommossa” era in atto nei pressi della Tomba di Rachele a Betlemme e che le forze israeliane stavano usando “mezzi antisommossa per disperdere la folla”.
Il portavoce ha aggiunto che, durante gli scontri vicini all’insediamento di Beit El, un agente della polizia di confine israeliana è stato ferito da una pietra, mentre centinaia di manifestanti facevano rotolare copertoni incendiati contro le forze israeliane.
Secondo il ministero della Salute, nella Striscia di Gaza perlomeno 65 palestinesi sono stati feriti duranti gli scontri, fra cui un uomo che è stato colpito da un proiettile durante una manifestazione nei pressi di Beit Hanoun.
Un portavoce dell’esercito ha riferito che centinaia di palestinesi si sono radunati vicino ad Halhul e le forze israeliane hanno sparato proiettili calibro 22 contro i principali istigatori, identificando un colpito.
Le fazioni politiche palestinesi avevano fatto appello per una “Giornata della collera” nella Striscia di Gaza, con Hamas che esortava i palestinesi della Cisgiordania occupata a unirsi alle manifestazioni dopo le preghiere di mezzogiorno.
Dall’inizio di ottobre nei territori palestinesi occupati ci sono scontri quasi quotidiani, con oltre 20 palestinesi uccisi da munizioni letali. Essi fanno parte degli oltre 50 uccisi in questo periodo, parecchi dei quali sono stati freddati dopo aver tentato degli accoltellamenti. Perlomeno nove israeliani sono stati uccisi nello stesso periodo.
L’escalation degli scontri è iniziata il 1° ottobre, in seguito all’uccisione di due coloni israeliani da presunti cecchini palestinesi e all’aumento delle restrizioni dell’accesso palestinesi alla moschea di Al–Aqsa.
Giovedì il segretario generale dell’ONU ha dichiarato che, anche se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’Autorità palestinese si sono impegnati a frenare la violenza, “questa crisi non sarebbe scoppiata… se i palestinesi non vivessero ancora sotto un’occupazione paralizzante e umiliante che dura da quasi mezzo secolo”.
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