giovedì 22 ottobre 2015

pc 22 ottobre - Torino Sit in e blitz in Regione per l'educatrice licenziata per la maglietta "No Tav".

Sit in e blitz in Regione  per l'educatrice licenziata per la maglietta "No Tav"       "Mai minato la sicurezza del carcere" /Vd

Protesta di attivisti del movimento contro la ferrovia veloce  promuoveranno una raccolta fondi e andranno in Consiglio regionale con la maglieta No Tav
In consiglio regionale con la maglietta No Tav e una raccolta fondi, in solidarietà di Angela Giordano, l'educatrice estromessa dal carcere delle Vallette perché simpatizzante del Movimento contro l'alta velocità.  "Quello che è successo è inaccettabile, andremo tutti sul posto di lavoro con la maglietta No Tav perché siamo tutti contro l'alta velocità ed esserlo non è un reato, né una giusta causa di licenziamento" ha dichiarato durante il presidio davanti alla casa circondariale cui hanno preso parte diversi militanti e anche l'educatrice licenziata Durissimo il leader valsusino Alberto Perino: "Siamo un Paese che è tornato al fascismo se non si è più liberi di manifestare il proprio pensiero. Quello che è successo ad Angela ne è la dimostrazione. Il governo ha stravolto la Costituzione senza che nessuno si lamenti e Giorgio Napolitano è un golpista che ha messo dei governi non votati da nessuno. Da giovane faceva parte dei fascisti e forse il suo pensiero non è mai cambiato - l'affondo contro l'ex Presidente della Repubblica - Che Angela sia stata messa fuori dal suo lavoro è un fatto schifoso e vergognoso". I No Tav hanno lanciato anche una raccolta fondi a sostegno dell'educatrice: "Difenderemo Angela per tutto quello che è possibile perché nessun No Tav è mai da solo e non la lasceremo sola neanche lei" ha aggiunto Lele Rizzo, uno degli esponenti di Askatasuna che ha poi attaccato il direttore del penitenziario Domenico Minervini: "In passato ho lavorato all'interno di questo carcere e dico al direttore che anziché di preoccuparsi di quello che fanno volontari e lavoratori esterni, insinuando comportamenti scorretti come ha fatto nell'intervista a Repubblica, dovrebbe preoccuparsi di più di quelli che lavorano per lui più strettamente, come il personale in divisa".

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